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    NON SI RESTA MUTI DAVANTI ALLA GUERRA - LA SIGNORA CRISTINA MAZZAVILLANI, MOGLIE DI RICCARDO MUTI, È PARTITA VERSO L’UCRAINA PER ANDARE A RECUPERARE 60 TRA CORISTI, BALLERINI E TECNICI DEL TEATRO DELL'OPERA DI KIEV, IN FUGA DALLA GUERRA CON ALCUNI FAMILIARI: I DUE PULLMAN SONO DIRETTI IN UNGHERIA DOVE AL CONFINE RECUPERERANNO I PROFUGHI. L’ARRIVO IN ITALIA È PREVISTO PER IL 6 APRILE E…


     
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    Da Ansa

     

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    La moglie del maestro, Cristina Mazzavillani Muti, ha raccolto il grido di aiuto dei musicisti ucraini e ha fatto un appello, il mondo dell'associazionismo e del volontariato ha risposto e all'alba di lunedì da Ravenna è partita una missione di salvataggio di cui farà parte la stessa Muti: due pullman viaggeranno verso l'Ungheria, a Lonya, al confine con l'Ucraina, per recuperare 60 tra coristi, ballerini e tecnici del teatro dell'opera di Kiev, in fuga dalla guerra con alcuni familiari.

     

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    L'arrivo è previsto il 6 aprile e l'accoglienza sarà organizzata in una struttura messa a disposizione da una cooperativa sociale. "L'appello che ci è arrivato non è banale. La cultura musicale - ha spiegato all'ANSA Giovanni Morgese, coordinatore insieme a Daniele Perini e Chiara Francesconi di 'Ravenna Solidale' che raggruppa le realtà del territorio riunite per l'emergenza ucraina - rappresenta l'identità di un Paese. Abbiamo raccolto i fondi e organizzato un gruppo. Faremo 3.000 km e andremo a salvare questo simbolo della cultura ucraina".

     

    ucraina il massacro di bucha 8 ucraina il massacro di bucha 8

    Cristina Mazzavillani è presidente onoraria del Ravenna Festival che nel 2018 organizzò il concerto dell'amicizia a Kiev. "Penso a quel viaggio - dice in un videoappello raccolto dalle associazioni - dove ci siamo stretti in un abbraccio fraterno e già nel 2018 si sparava a Mariupol. Ci chiamarono per questo messaggio di fratellanza, di amicizia. Ora ci dicono che non basta la musica, ci vogliono fatti di altra natura. Mettiamoci tutti insieme e facciamo il possibile per migliorare la situazione di questi esseri umani, pensando che potremmo essere noi in questo frangente. Un domani, chissà, saranno loro ad accoglierci". E quando arriveranno "la loro maniera di rispondere a quest'accoglienza sarà salire sul palcoscenico".

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