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    POLO NORDIO – IL GARANTISMO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA AFFASCINA SINISTRATI E DEM, DA LUCA CASARINI, LEADER DEI NO-GLOBAL ITALIANI, LE CUI INTERCETTAZIONI  SONO FINITE SCODELLATE SUI GIORNALI, A GIORGIO GORI (SINDACO DEL PD DI BERGAMO) - ANNA PAOLA CONCIA (EX PARLAMENTARE DEM): "BRAVISSIMO NORDIO, SPERIAMO RIESCA A FARE TUTTO QUELLO CHE PROMETTE" 


     
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    Lorenzo Salvia per “Corriere della Sera”

     

    luca casarini bella ciao documentario sul g8 di giusti freccero torello luca casarini bella ciao documentario sul g8 di giusti freccero torello

    «Non sono certo amico di Nordio ma non posso che condividere con lui la volontà di mettere un freno a questo strapotere dei magistrati». Ricordate Luca Casarini? Ex capo dei Disobbedienti veneti negli anni ‘90, leader del Movimento no global italiano, oggi vive a Palermo e lavora con una ong che si occupa dei migranti in arrivo dalle coste africane. Una voce di sinistra, sebbene irregolare per definizione e per metodo. Che però appoggia gli interventi annunciati dal ministro della Giustizia, iscrivendosi di diritto al fronte pro Nordio che non t’aspetti.

     

    «Sul limite alle intercettazioni e sull’eliminazione del carcere preventivo sono completamente d’accordo con lui» ha detto ieri al Corriere del Veneto, dopo una discreta serie di post e di interventi vari in cui aveva già messo agli atti la sua posizione. Certo, dietro un ragionamento politico c’è spesso un concreto elemento autobiografico. Forse anche stavolta è così. 

     

    Luca Casarini e Pietro Marrone Luca Casarini e Pietro Marrone

    Casarini è indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, le intercettazioni delle sue telefonate sono state pubblicate facendo scoppiare un caso: «Ma ero contro la diffusione delle intercettazioni ben prima che capitasse a me» assicura lui, che poi chiama in causa addirittura Berlusconi: «L’accanimento giudiziario contro di lui a cosa ha portato? A vent’anni di berlusconismo».

     

    Resta il fatto che quella di Casarini non è l’unica sorpresa tra le voci a sostegno della riforma annunciata dal nuovo ministro della Giustizia. Difficile immaginare una sinistra più lontana da Casarini rispetto a quella rappresentata da Giorgio Gori, sindaco di Bergamo per il Pd. Eppure, il suo tweet pubblicato pochi giorni fa esprime gli stessi concetti: «Il garantismo è il fondamento dello Stato di diritto». 

    GIORGIO GORI GIORGIO GORI

     

    E poi: «Le proposte di Nordio — rafforzamento presunzione d’innocenza, separazione carriere tra pm e giudici, stop abuso carcerazione preventiva e intercettazioni — vanno sostenute. Stop al giustizialismo di destra e di sinistra». Tra i commenti sotto il suo post, che naturalmente non costituiscono un campione statisticamente rappresentativo, ci sono tanti complimenti. Ma anche chi gli dice «basta, vai con Renzi».

     

    Ecco, Renzi. Il sostegno suo e di Italia viva alle riforme annunciate dal ministro Nordio non è certo una sorpresa. Resta il fatto che si tratta di un partito che sta all’opposizione, anche se mai dire mai. E che lo stesso Renzi fino al 2017, non una vita fa, era proprio il segretario del Pd.

    Nel fronte pro Nordio che non t’aspetti c’è anche Anna Paola Concia, deputata del Pd fino al 2013. Anche lei ha scelto Twitter per sostenere il ministro della Giustizia dopo il suo intervento in Parlamento: «Bravissimo Nordio oggi in commissione Giustizia. Speriamo riesca a fare tutto quello che promette».

     

    giorgio gori giorgio gori

    Ex di molte cose — tra tutte, consigliere di Massimo D’Alema a Palazzo Chigi — Claudio Velardi è abituato ad andare controcorrente. A volte anche per il gusto di sparigliare, ma stavolta la questione è seria: «Sulla giustizia —scrive su Twitter — hanno fallito tutti i governati del passato. Se il ministro Nordio fa l’ottima riforma annunciata, avvia a soluzione il principale problema italiano dell’ultimo trentennio». E ancora: «Se ci riuscirà, il governo di Giorgia Meloni acquisirà un merito storico. Se». L’ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione, verrebbe quasi da dire. L’ex no global «Limite alle intercettazioni e no al carcere preventivo: sono d’accordo»

    ANNA PAOLA CONCIA ANNA PAOLA CONCIA

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