Dalla pagina Facebook: ''Socialisti Gaudenti''
A Rocca di Papa si erge un eroe: Ivano.
"I migranti, oltre a essersi fatti la navigata, la sosta e 10 ore di pullman, quando arrivano qua se devono gode' pure sta rottura dei coglioni dei fascisti"
Grazie a Vincenzo Pane
IL CONTROCANTO
Giuseppe Civati per il suo blog, www.ciwati.it
Vorrei ringraziare tutte le ragazze e i ragazzi, le donne e gli uomini che, da un molo siciliano a una piazza milanese, hanno manifestato, manifestando prima di tutto se stessi, per dire a tutti che in Italia e in Europa non c’è esclusivamente la prospettiva di un’alleanza tra autoritari, nazionalisti e fascistoidi.
IVANO ROCCA DI PAPA
Per la prima volta dopo molto, troppo tempo, da Catania a Milano, passando per Rocca di Papa, si è sentito il controcanto dei cittadini italiani che non la pensano come chi sta al governo.
All’inizio, ovviamente, pochissimi. Poi sempre di più. Spontaneamente, con urgenza, potremmo dire. E il cittadino che a Rocca di Papa spiega, con parole semplici, perché sta dalla parte dei migranti e non dei fascisti, sintetizza questo modo di sentire, meglio di tutti, a nome di tutti.
Un conto però è sentire, un conto è uscire dalla propria casa e dalla propria bolla e manifestarsi con la propria presenza. Politicissima. Dimostrare che non c’è solo un punto di vista, verso il quale tutti – altrimenti – scivoliamo. Così come è importante notare che anche sul web e sui social le persone si stanno impegnando a non fargliela passare liscia, potremmo dire, a non lasciar perdere di fronte a tutte le volgarità, gli eccessi, le fake che si leggono, spesso da account che non sono nient’altro che replicanti di un’unica fonte.
IVANO ROCCA DI PAPA
Non è facile, perché il paese, come è accaduto ogni volta, è in luna di miele (meglio, di fiele) con il governo che si è appena insediato. La questione, d’altra parte, è culturale e viene da lontano. Per anni abbiamo consentito che di alcune questioni si parlasse in un certo modo: è curioso, ad esempio, che tutti si sorprendano, per via di un video citato dal Papa, delle torture in Libia. Le abbiamo permesse, sostenute e finanziate, come personalmente ho denunciato in mille (letteralmente mille) occasioni. Il problema, quindi, è profondo e non si risolve certo con una piazza o con una manifestazione. E questo controcanto non è ancora l’opposizione, certo che no. E non è sufficiente farla sulla questioni legate alle migrazioni. Certo che no. Però segnalo che banalizzare ciò che sta accadendo anche dalla nostra parte sarebbe un errore di quelli imperdonabili.
protesta a mondo migliore centro di accoglienza rocca di papa
Ora questa spontaneità va accompagnata e sostenuta, anche da chi siede in Parlamento. E si deve trovare il modo di raccontare qualcosa di diverso, per contrastare ciò che c’è e superare ciò che è stato. È come l’inizio di un viaggio, chi lo farà, alla fine, non sarà più lo stesso di quando è partito: e questo è anche l’unico modo per rappresentare qualcosa che possa sembrare convincente, per le persone che poi andranno a votare.
La prossima tappa, per me e per noi, sarà a Torino, dove ci vedremo, l’8 settembre, per discutere insieme di come organizzare e strutturare questo lavoro. Di opposizione, di controinformazione e anche di prospettiva, se sarà possibile. E sarà possibile solo se non sarà un «calcolo» a muovere le persone, ma un’esigenza che sentono profondamente e che intendono condividere. Solo così usciremo dai guai.
mondo migliore centro di accoglienza rocca di papa