volodymyr zelensky e jens stoltenberg al vertice nato di vilnius
1. STOLTENBERG, IN UCRAINA DIFFICILE SITUAZIONE SUL CAMPO
(ANSA) - "La situazione sul piano di battaglia è difficile e questo ci deve spingere ancora di più ad aiutare l'Ucraina, perché non possiamo permettere a Putin di vincere questa guerra". Lo ha detto Jens Stoltenberg, Segretario Generale della Nato, arrivando al Consiglio Difesa Ue, dove si discuterà della protezione delle infrastrutture critiche.
"Fino adesso non abbiamo visto reali intenzioni da parte di Mosca di arrivare a un accordo con l'Ucraina, ecco perché bisogna sostenerla in modo che arrivi ai negoziati da una posizione di vantaggio", ha detto commentando i rumors che gli alleati vogliano finalmente l'apertura di negoziati con Mosca
LE PROTESTE DELLE MOGLI DEI SOLDATI UCRAINI
2. LE MOGLI DEI SOLDATI UCRAINI IN PIAZZA “LORO IN TRINCEA E QUI CI SI DIVERTE”
Estratto dell’articolo di Paolo Brera per “la Repubblica”
La bambina col piumino rosa regge un cartone, c’è scritto “Ora tocca a me riabbracciare papà”. Sotto una fredda pioggerellina, domenica sua mamma Imma e le mogli e i figli di molti altri soldati ucraini sono scesi in piazza, a Kiev ma anche in decine di altre città da Dnipro a Leopoli. È la seconda volta, e giurano non sarà l’ultima.
GUERRA IN UCRAINA - ZELENSKY VS PUTIN - MEME BY GIAN BOY
Sono deluse, stanche e arrabbiate. «Loro in trincea, voi al ristorante?», urlano chiedendo il ritorno a casa dei loro congiunti. Molti sono al fronte dall’invasione. Mai tornati, se non per una breve licenza, mentre nei locali fai fatica a trovare un tavolo dove goderti — tra un bicchiere di sherry bollente e una birra ghiacciata — la brillante movida ucraina.
L’iniquità è raggelante. Qui ostriche e caviale su un letto di ghiaccio, lì il sangue nelle trincee ghiacciate. Ha cominciato a parlarne in sordina un gruppo di mogli, poi il tam tam è dilagato sui social arruolando nuove città. Non c’è ricambio, mancano le reclute per sostituire i caduti e figuriamoci per dare il cambio alle reclute.
volodymyr zelensky e jens stoltenberg al vertice nato di vilnius 1
[…] Su Telegram il gruppo si chiama “Mogli dei mobilitati”, le partecipanti sono 3.056. Ci sono gruppi in 22 città, in crescita. […] la protesta è anche un segno dei tempi, nell’Ucraina dilaniata dallo scontro tra i vertici politici e militari e alle prese con il fallimento della controffensiva e con la prospettiva di una guerra più lunga e incerta.
Dall’inizio dell’invasione, quando il Paese si strinse a coorte vietando ogni dissenso, nessuno si era preso la libertà di protestare in piazza. Lo avevano fatto solo i parenti degli Azov ai tempi dell’assedio di Mariupol. Ora questa protesta riguarda tutti i soldati.
vladimir putin volodymyr zelensky
[…] Natalya Kalmykova, neo viceministra della Difesa, ha annunciato la creazione dei registri dei coscritti: «Tutti dovranno difendere il Paese, non sarà possibile evitare la mobilitazione ». Arrivano i rinforzi? Sui canali Telegram dilaga lo scetticismo: «Nessuno nega che il Paese debba essere protetto da tutti — scrive “Revisor”, canale di lotta alla corruzione — ma quando si uniranno le autorità e i loro figli? Quando i giudici e i poliziotti, i dipendenti di Servizi e Agenzie, i deputati e i funzionari che dimostrano il loro amore per l’Ucraina solo nei loro uffici accoglienti?».
LE PROTESTE DELLE MOGLI DEI SOLDATI UCRAINI
3. KHARKIV È RICADUTA NELL'INCUBO: «NON SAPPIAMO COSA CI ASPETTA»
Estratto dell’articolo di Giacomo Gambassi per “Avvenire”
Piove a Kharkiv. Il sole è già tramontato da un pezzo nell’est dell’Ucraina quando l’orologio segna le 19.32. I grandi magazzini non sono ancora chiusi, anche se è domenica sera. Due boati, uno dietro l’altro, fanno tremare la città. «Sono missili russi», urla un passante. Nessun allarme anti-aereo è scattato. «Suonerà adesso», annuncia Dmytro Bierieshev, ingegnere e volontario di guerra, impegnato a portare gli aiuti umanitari alla gente e al fronte. Detto, fatto.
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[…] È l’inizio della notte delle bombe nella seconda città dell’Ucraina. L’ultimo allarme cesserà alle sei del pomeriggio successivo. «Se i missili partono dalla regione russa di Belgorod, impiegano meno i due minuti per arrivare a bersaglio. Troppo poco per capire la traiettoria e quindi attivare le sirene», continua Dmytro. E anche per far entrare in funzione la contraerea che comunque da ottobre è stata rafforzata.
Le rampe di lancio sono appena oltre il confine russo che dista cinquanta chilometri dalla metropoli. È ciò che fa di Kharkiv una città lungo il fronte. E di nuovo nel mirino. Con la controffensiva ucraina in stallo e la pressione militare russa che aumenta nell’ultimo lembo della regione, il capoluogo torna a sentirsi un obiettivo. E a vivere nella paura.
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[…] I canali Telegram russi ripetono che nella regione di Belgorod si sono registrati settanta attacchi nelle ultime 24 ore. E i missili su Kharkiv sarebbero la risposta. Favoriti anche dal maltempo che rende più problematico neutralizzarli. Ma è tutta l’oblast ucraina a essere bombardata in contemporanea: dai villaggi lungo la frontiera agli insediamenti sulla linea di combattimento.
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A preoccupare, ora che le temperature iniziano a precipitare, è anche la prospettiva che Mosca riprenda a indirizzare i razzi sulle infrastrutture energetiche per lasciare milioni di ucraini al freddo e al buio in inverno. C’è, poi, lo spettro dei collaborazionisti. Mentre la Russia si scaglia contro il cuore della metropoli, viene condannato all’ergastolo Danys Panikarov, 38 anni, residente in città, per aver comunicato alle truppe russe posizioni e informazioni che hanno permesso di far arrivare i missili sul Palazzo della regione e gli edifici intorno, causando 44 morti nel marzo 2022. […]
jens stoltenberg volodymyr zelensky
bombardamenti a kharkhiv mezzo russo distrutto a kharkhiv