Gianluca Abate per il “Corriere della Sera”
WILLIAM SALICE
Se un pezzetto di plastica avesse un' anima, oggi le Tartallegre sarebbero tristi. Gli Squalibabà non avrebbero quel ghigno dipinto sul muso.
E anche agli Gnomburloni rimarrebbe poca voglia di scherzare. Il loro papà, William Salice, è morto due giorni fa in una clinica di Pavia dov' era ricoverato da qualche tempo.
Aveva 83 anni, e nella sua stanza ha lasciato una sciarpa dell' Inter e una frase: Michele Ferrero, il genio. È stato un onore aver lavorato con lui. Ci ha vissuto fianco a fianco per oltre quarant' anni, prima di andare in pensione e dedicarsi a Color your life , la fondazione che organizza corsi d' eccellenza gratuiti per i ragazzi a Loano, in provincia di Savona.
L' obiettivo è sviluppare i talenti. E Salice, di talenti, se ne intendeva. È a lui infatti che il re della Nutella affidò il ruolo di esecutore materiale dell' invenzione che ha cambiato la vita di (almeno) cinque generazioni: l' ovetto Kinder, quello con la sorpresa.
Entrato in azienda come rappresentante nel 1960, Salice diventò presto uno dei più stretti collaboratori di Ferrero.
Così, quando l' imprenditore ebbe l' idea dell' ovetto (Sapete perché ai bambini piacciono tanto le uova di Pasqua?
OVETTO KINDER
Perché hanno le sorprese dentro. Diamogli la Pasqua tutti i giorni), a Salice - protagonista della nascita del marchio Kinder - venne affidato il compito di tradurre in pratica l' intuizione. E la soluzione fu quella di inserire nell' ovetto una sorpresa custodita all' interno di una capsula gialla (che a volte, però, usciva anche arancione).
Era il 1974, e iniziarono gli anni che avrebbero portato Happypotami , Coccobulli , Happydinos , Elefantao , Tartallegre, Coccodritti , Pingui beach . Bar, salumerie, supermercati e tabaccherie diventarono una tappa fissa all' uscita di scuola o la domenica, nella speranza che da quell' ovetto che spesso neppure mangiavi ti uscisse l' elicottero bianco uguale a quello che aveva il tuo compagno di banco oppure il rimorchiatore grigio e giallo da scambiare con l' idrovolante.
O, prima ancora, con i soldatini, l' ormai rarissimo furgoncino in scala 1:60, la Lambretta con il cavalletto che si staccava sempre, le macchinine con la carica, il gommone con l' omino rosso che dovevi incollare per farlo stare dritto. Quasi introvabile - negli anni in cui si favoleggiava di pirati e avventure nei mari - il galeone: aveva tre vele bianche e due bandiere francesi, e per montarlo c' era bisogno dell' aiuto di mamma o papà (non a caso il dispetto preferito dai fratelli era fartelo trovare smontato).
KINDER SORPRESA
E la ricerca delle sorpresine, per i collezionisti più accaniti, si estendeva anche all' estero.
Se a metà degli anni Ottanta andavi a Berlino, ad esempio, appena soddisfatta la curiosità di vedere quel muro che divideva la città chiedevi ai tuoi genitori di cercare un bar che vendesse gli ovetti ( Kinder Überraschung ). Il motivo?
FERRERO ALBA
L' inconfessabile invidia per il tuo amichetto che c' era stato il mese prima ed era tornato con qualcuno dei Puffi olimpici, introvabili in Italia perché destinati esclusivamente al mercato tedesco. La serie completa (otto personaggi, compresa Puffetta che salta la corda) oggi vale sul mercato quasi tremila euro. E su Internet sono in vendita intere collezioni venute fuori dagli ovetti Kinder.
Chi però con quelle sorpresine ha condiviso per anni la sua cameretta, se le tiene ben strette. Anche a costo di riporle in due scatoloni. Ché le Tartallegre , in fondo, a star chiuse in un guscio sono abituate. E chissà che prima o poi non si trovi lo spazio per metterle accanto al Little Pony o al polpo Hank (sono usciti l' altro giorno dagli ovetti dei miei figli, ma ancora non ho capito se li compro per loro o per me).
SALICE OVETTO KINDER