Silvia Turin per il “Corriere della Sera”
alexei navalny al bar dell'aeroporto dove sarebbe stato avvelenato
La sostanza che potrebbe essere stata utilizzata per avvelenare in volo il leader dell'opposizione russa, Aleksej Navalny, «attaccato a un ventilatore e in coma», secondo i media locali potrebbe essere stata «l'ossibutirrato di sodio, un potente psicodislettico» mescolato al tè. Abbiamo chiesto a Carlo Locatelli, direttore del Centro Antiveleni di ICS Maugeri di Pavia, di che composto si tratta.
«Sono neurodepressori del sistema nervoso centrale. È una sostanza che può causare problemi respiratori e può dare perdita di conoscenza e morte per insufficienza cerebrale-respiratoria. È usata come depressore del sistema nervoso centrale e viene utilizzata anche come droga, conosciuta con il nome di "droga dello stupro". Come molecola, dal punto di vista farmacologico, per capirci, fa venire sonno e - ad alte dosi - manda in coma. Da noi è usata per il trattamento dell'etilismo cronico».
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Inoltre, spiega Locatelli, può essere facilmente mescolata a una bevanda «perché è insapore e incolore e non ci si accorge della sua aggiunta. Dà effetti in tempi molto rapidi, nel giro di un quarto d'ora, massimo venti minuti». «Ma se il paziente è assistito con ventilazione (respirazione meccanica, ndr ) - dice ancora Locatelli - siccome la sostanza viene metabolizzata (e quindi eliminata dal corpo) in 6-8 ore circa, il soggetto si può riprendere del tutto».
Effetti molto diversi da quelli del polonio: «Sono due "pianeti" diversi: il polonio è un veleno molto costoso, difficile da trovare e da produrre e i cui effetti sono sempre letali, anche a microdosi, perché una volta somministrato uccide per emissione di radiazioni. L'utilizzo del polonio è un'eccezione in qualsiasi caso, è molto raro. L'ossibutirrato di sodio non è costoso ed è facile da usare e trovare».
alexei navalny alexei navalny portato via in ambulanza