Lucio Luca per “Robinson - la Repubblica”
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«La prima cosa che farei, se fossi il familiare di un collezionista compulsivo, sarebbe togliergli la carta di credito. Provvedimento severo, ma giusto». Ride Francesco Crescimanno, nella sua eccentrica casa nel centro di Palermo dove a fatica intravedi un letto, la cucina e il bagno. Tutto il resto, infatti, è letteralmente invaso da fumetti che conserva e cataloga "maniacalmente" da quando aveva sette o otto anni.
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Tex, Batman, Superman, manga. Ma anche Topolino, Geronimo Stilton e la sua grande passione, Dylan Dog. Edizioni italiane, certo, ma persino copie raccattate - chissà come - in Vietnam, Brasile e nell'isola di Tonga: «Beh, adesso con il web è tutto più semplice - spiega - ma l'importante è non farsi prendere la mano e stabilire un budget mensile da non superare. Altrimenti, dico sul serio, meglio farsi interdire».
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Ecco perché, per chi ha la mania di raccogliere e conservare di tutto, l'appuntamento con Lucca Collezionando diventa imperdibile. Il Festival vintage-pop primaverile organizzato da Lucca Comics & Games dedicato al fumetto ed allo slow entertainment è sicuramente il luogo ideale per completare la propria collezione, trovare le ultime uscite editoriali, quelle che sembravano perdute per sempre, e per incontrare i propri artisti preferiti.
Un weekend a misura di appassionati nel quale immergersi in mezzo alle tavole originali e alle statue da collezione, stand di editori, collezionisti, negozi specializzati e associazioni. Quest' anno Lucca Collezionando celebra anche la tradizione del manga e l'immaginario dei videogiochi a gettone anni '80 per scoprire e riscoprire le proprie passioni con un tempo diverso, fra nuove proposte e contenuti del passato.
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«Se ogni passione confina con il caos, quella del collezionista confina con il caos dei ricordi - scrisse Walter Benjamin a proposito della sua incredibile biblioteca ricolma di libri accumulati da lettore seriale - Cos' altro è questo possesso se non un disordine con cui la consuetudine ha preso tale familiarità da poter apparire come ordine?
Epoca, paesaggio, impresa, proprietario da cui proviene: tutte queste cose - spiegava Benjamin - per il vero collezionista, si uniscono insieme in ogni singolo pezzo della sua proprietà fino a diventare un'enciclopedia magica, che nella sua quintessenza è il destino del suo oggetto».
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Chi, nella sua vita, ha collezionato qualcosa, almeno per qualche tempo, sa di cosa stiamo parlando. E sicuramente si è chiesto cosa lo abbia spinto ad accumulare articoli rari - preziosi o dozzinali non importa - e perché abbia perso intere giornate a rimetterli in ordine, aggiornando in un quadernetto (oggi magari sul computer) la lista delle cose possedute e quelle da "conquistare" sperando in un colpo di fortuna a Porta Portese o in un mercatino rionale.
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Alberto Bini, per esempio, ha collezionato per una vita fiammiferi serigrafati, oggetti molto diffusi negli Stati Uniti ma molto meno dalle nostre parti. Ha più volte raccontato di aver letteralmente setacciato Ebay, la sua collezione conta più di tremila pezzi: «Ogni volta che a casa arriva un pacco, spesso da New York o dalle altri grandi metropoli americane, è una festa», ha spiegato ai tanti stupiti da questa sua passione. «Immagino sia lo stesso per chiunque collezioni oggetti più o meno strampalati, shampoo degli alberghi o copie rare della Divina Commedia che siano».
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Ebay, come detto, ma anche centinaia e centinaia di altri siti ormai diffusi nel mondo, hanno sicuramente contribuito ad alimentare un fenomeno che sta assumendo proporzioni impressionanti. Secondo una recente ricerca proprio di Ebay Italia, nel nostro Paese i collezionisti sono oltre sette milioni.
In pratica un italiano su otto raccoglie e conserva qualcosa: adesivi, i classici francobolli, persino le tessere telefoniche in un epoca nella quale i più giovani non sanno nemmeno cosa siano le vecchie cabine con gli apparecchi a gettoni. Certo, a volte la passione sconfina e diventa patologia. I neurologi dicono che il collezionista ha certamente una disfunzione cerebrale che lo porta a riempire la propria casa di oggetti per lo più inutili. Una malattia mentale, insomma, che alimenta il desiderio di possesso e la voglia di perfezionismo.
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Perché spesso non conta più nemmeno l'oggetto che si sta acquistando quanto il fatto che, con quel pezzo in più, la collezione diventa ancora più ricca. Più perfetta, insomma, se solo si potesse dire. Secondo Ipsos, gli oggetti più collezionati sono le monete (16%) davanti a francobolli (12%) e, a pari merito, modellini e bambole (11%).
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Poi, va da sé, ci sono anche le raccolte più strane: nel 2008 un pensionato di Carpenedolo, in provincia di Brescia, entrò nel Guinness dei primati per la sua incredibile collezione di preservativi: quasi 2.500 pezzi tra cui alcuni rarissimi condom americani dell'Ottocento in budello di pecora. Ma nel libro dei record sono finiti altri italiani come Alessandro Benedetti per la sua collezione di vinili colorati e dalle forme improbabili e Lorenzo Pescini per le sue etichette di bottiglie di acqua minerale provenienti da tutto il mondo.
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Per dire che, alla fine, si riesce a raccogliere e conservare davvero di tutto, trasformando un hobby in ragione di vita. Forse hanno davvero ragione i neurologi. Ma da certe malattie, alla fine, fa persino piacere non guarire.