1 - L'ISOLAMENTO DEL LEADER DELLA LEGA
Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “la Stampa”
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI
Salvini isolato nel governo e nella maggioranza di destra-centro, e attaccato dal direttore generale dell'Agenzia delle Entrate Ruffini, trovatosi nella spiacevole condizione di essere spronato dal governo a recuperare il più possibile dall'evasione fiscale e considerato dal vicepresidente del consiglio a capo di un'autorità che tiene in ostaggio i contribuenti. L'uscita del leader leghista in piena fase di preparazione della riforma fiscale ha messo in imbarazzo tutti gli alleati della coalizione.
maurizio leo giorgia meloni
[…] la questione del taglio o comunque della riduzione delle tasse è da oltre trent'anni un obiettivo irrealizzabile per il destra-centro. Da Berlusconi con il suo slogan "meno tasse per tutti", a Salvini con la sua "flat tax" applicata finora solo agli autonomi con reddito fino a 85mila euro, a Fratelli d'Italia che con Leo s'è assunto la paternità (e l'onere) della riforma fiscale, con l'equiparazione tra autonomi, finora favoriti dalla "flat tax", e dipendenti, esclusi dall'agevolazione.
La ragione […] è semplice: lo Stato, i servizi pubblici hanno bisogno di sempre più soldi, tagliare le tasse significa ridurre le spese pubbliche, peggiorando la qualità […] di sanità, scuola, sicurezza, o caricandone i costi sotto altra forma sulle spalle dei contribuenti elettori.
ERNESTO MARIA RUFFINI
Esperienze recenti come l'emergenza Covid hanno dimostrato come le drammatiche insufficienze del sistema sanitario abbiamo reso più gravi i rischi della pandemia. E lo stesso potrebbe dirsi per l'istruzione, a partire dagli asili, che avremmo potuto moltiplicare e rendere più adatti alle nuove necessità grazie al Pnrr, ma ai quali ci prepariamo a rinunciare, per incapacità congenita di saperne utilizzare i fondi.
2 - SALVINI, PROPAGANDA E GIOCHI TATTICI
Estratto dell’articolo di Stefano Folli per “la Repubblica”
tasse pagate in italia 6
È abbastanza chiaro che al centro delle politiche del governo resta la giustizia. Ma ci sono altri due temi cruciali destinati a occupare la scena nei prossimi mesi. Sono la riforma fiscale e la questione dei migranti. […] servono entrambi a definire un progetto, un’idea […] Detto in altre parole, il fisco e la politica nel Mediterraneo possono guadagnare consensi al governo Meloni oppure possono farglieli perdere. La lunga rincorsa verso le elezioni europee, tra circa undici mesi, si gioca su questo terreno: non tanto le riforme concrete, già realizzate, quanto le suggestioni e l’avvio di nuove prospettive.
soldi e tasse
Questo spiega certe polemiche. Non è usuale che il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ruffini, risponda per le rime a un vice-presidente del Consiglio. Tuttavia è persino più singolare che Salvini definisca i contribuenti «ostaggi dell’Agenzia», vale a dire dello Stato. In condizioni normali un attacco del genere non prevede una risposta dell’interessato, bensì il licenziamento. Ma non è questo il caso: Ruffini gode di una stima trasversale ed è stato appena confermato nel suo ruolo dalla premier.
Quindi Salvini ha fatto una delle sue uscite spericolate al probabile scopo di blandire idealmente quella parte del ceto medio che si sente vessata dal sistema fiscale e spera nei condoni. Difficile non leggere in questa uscita una rivalità con FdI, a cui aderisce il vice ministro Leo, autore del disegno di legge fiscale, e con la stessa presidente del Consiglio. Comunque sia, cercare il consenso elettorale attraverso la scorciatoia dei condoni significa percorrere la solita vecchia strada di cui non si vede la necessità in un Paese moderno.
ernesto maria ruffini foto di bacco
Sarebbe più utile per tutti una discussione allargata intorno a ciò che è bene e ciò che è male nel testo di Leo. Ma non accadrà. Il solo risultato sarà di allungare i tempi della riforma, facendone un vessillo per gli uni e uno spauracchio per gli altri. […]