Gianluca Oddenino per “la Stampa”
max allegri
Insegue un ritorno alle origini, buono anche per dimenticare l'avvio horror della sua Juventus. Massimiliano Allegri in questa sosta di campionato è tornato a lavorare a Vinovo, dove tutto è iniziato, e le questioni logistiche rischiano di sconfinare nella proverbiale scaramanzia. Il tecnico aveva la necessità di fare allenare i pochi giocatori superstiti della prima squadra (i portieri Perin e Pinsoglio più Kean, Soulé, De Sciglio e Rugani) con i ragazzi della Next Gen (l'ex Under 23), ma stare lontano dalla Continassa può aver aiutato a schiarirsi le idee e magari ritrovare la via smarrita.
La ferita di Monza sanguina ancora tra i bianconeri, che non erano mai partiti così male dal Dopoguerra: per ritrovare due sole vittorie nelle prime nove partite ufficiali, infatti, bisogna tornare al 1956 quando la squadra presieduta da un giovane Umberto Agnelli era in piena fase di transizione (chiuse al 9° posto e dovette lottare per salvarsi dopo aver esonerato il tecnico Puppo ad aprile) e la stagione successiva diede vita all'epopea Charles-Sivori-Boniperti.
allegri
Questa Juve, però, ha un bilancio complessivo peggiore rispetto a quella di 66 anni fa, visto che pesano le tre sconfitte (il 33% del totale) e per un "risultatista" come Allegri il dato è ancora più preoccupante. L'allenatore livornese, che per altro detiene il record bianconero di 9 vittorie nelle prime 9 partite (nel 2018), ha sfidato la contestazione dei tifosi e le leggi dell'esonero, grazie anche ad un ricco contratto che lo blinda fino al giugno 2025, ma sa benissimo che deve invertire la marcia prima dell'inizio dei Mondiali.
Tra una settimana la sua squadra tornerà allo Stadium per ospitare il Bologna e nei prossimi giorni lui spera di poter recuperare tre titolari (Rabiot, Locatelli e Alex Sandro) per poter gestire le risorse nel nuovo e duro tour de force. In una quarantina di giorni, infatti, la Juve giocherà 12 partite tra campionato e Champions: insegue un miracolo in Europa dopo aver fatto 0 punti in 180 minuti, mentre in Serie A è distante 7 lunghezze dalla vetta dopo 7 turni.
allegri bonucci
Le cose finora non hanno funzionato, tanto a livello fisico quanto nella testa, e neanche nel famoso 2015 Allegri era partito così male con la Juve (vinse 4 partite su 9 grazie alle coppe), mentre ci sono similitudini con il Milan 2012/13 che iniziò con 3 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte (poi chiuse 3°). Le rimonte sono una specialità della casa, ma ora tocca ad Allegri inventarsi qualcosa per cancellare una partenza e una crisi mai vista prima.