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    LA STELLA DI RON DESANTIS È GIÀ TRAMONTATA: AVANTI IL PROSSIMO ANTI-TRUMP – IL PATRON DI “FOX NEWS”, RUPERT MURDOCH, PUNTA SUL GOVERNATORE DELLA VIRGINIA, GLENN YOUNGKIN, MA ANCHE LO “SQUALO” SA CHE GLI ELETTORI REPUBBLICANI (CIOÈ I SUOI TELESPETTATORI) NON VOGLIONO UNA BRUTTA COPIA DI “THE DONALD”. CHE NON SI PRESENTA AL DIBATTITO E HA TUTTA L’INTENZIONE DI CONTINUARE AD APPROFITTARE DELLA “PERSECUZIONE” GIUDIZIARIA. DOMANI ANDRÀ “A FARSI ARRESTARE” IN GEORGIA…


     
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    Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

     

    arresto di donald trump immagine creata con l intelligenza artificiale di midjourney 3 arresto di donald trump immagine creata con l intelligenza artificiale di midjourney 3

    Oggi a Milwaukee, nel primo dibattito tv della maratona presidenziale 2024, il governatore della Florida Ron DeSantis e gli altri candidati repubblicani combatteranno, oltre che tra loro, contro due fantasmi: il primo, gigantesco, è quello del grande assente, Donald Trump. Che sarà, comunque, oggetto di accese discussioni con le sue incriminazioni. Soprattutto la quarta, quella della Georgia, che lo costringerà a consegnarsi all’autorità giudiziaria di Atlanta già domani.

     

    […] L’altro fantasma […], per ora sullo sfondo ma insidioso per i candidati, DeSantis per primo, è l’ombra del dark horse : un cavallo che potrebbe scendere in pista se quelli già in corsa si riveleranno inadeguati. Glenn Youngkin, divenuto governatore della Virginia battendo un leader democratico di rango, Terry McAuliffe, viene spinto da tempo ad annunciare la sua candidatura da molti conservatori decisi a sbarrare la strada a Trump e delusi dai suoi sfidanti.

     

    ron desantis 3 ron desantis 3

    Miliardari come Ronald Lauder a Thomas Peterffy che avevano puntato su DeSantis, ora sostengono Youngkin che, però, per ora è concentrato sul voto per la rielezione in Virginia, il 7 novembre. Solo dopo deciderà se puntare alla Casa Bianca. Il Washington Post ha svelato che Rupert Murdoch, padrone di Fox News, la tv conservatrice più ascoltata, di giornali autorevoli ( Wall Street Journal ) e di testate popolari ( New York Post ), da tempo preme su Youngkin che ha incontrato più volte di persona.

     

    trump murdoch trump murdoch

    Strano rapporto quello fra Murdoch e Trump: l’editore disprezza l’ex presidente, ma lo sostiene perché il pubblico della Fox è in gran parte composto da suoi fan. Trump detesta Murdoch ma se ne serve: The Donald ottiene il megafono più potente della destra, Rupert gonfia gli ascolti che portano pubblicità. Ma, come fece già nel 2016, anche stavolta il 92enne editore è a caccia di un anti Trump.

     

    GLENN YOUNGKIN GLENN YOUNGKIN

    A novembre, quando stravinse le elezioni in Florida, i giornali di Murdoch ribattezzarono DeSantis, «DeFuture». Da allora un diluvio di interviste accomodanti. Ma la sua stella si è già appannata: misure ideologiche estreme, scontri con le imprese, zero empatia e un calo di consensi subito registrato dai sondaggi. Murdoch ora guarda altrove mentre i suoi media trattano Ron in modo più rude.

     

    Il dibattito di stasera (ospitato dalla Fox e al quale Trump non va perché non gli conviene, ma anche per fare un dispetto a Murdoch) è, quindi, per DeSantis una sorta di ultimo appello: se non batte Mike Pence, Vivek Ramaswamy e gli altri e non esce dall’ombra di Trump, la sua stella sarà già al tramonto. Ne nascerà in tv un’altra? Possibile ma improbabile.

     

    LA COPERTINA DEL NEW YORK POST SULLA VITTORIA DI RON DESANTIS LA COPERTINA DEL NEW YORK POST SULLA VITTORIA DI RON DESANTIS

    Spunterà dall’oscurità il cavallo Youngkin? Forse, ma anche per lui battere Trump sarebbe difficilissimo: «È alto, bello, ricco, colto, politicamente saggio, è molto popolare: in tempo normali, il candidato ideale» dice Myra Adams, una ex consigliera di Bush e McCain. «Ma questi sono tempi insani».

     

    Traduzione: Youngkin deve prima vincere in Virginia il 7 novembre. Dopo, avrà poco tempo per prepararsi all’esordio in Iowa (15 gennaio). In più, Steve Bannon, stratega della vittoria trumpiana nel 2016, ha già invitato gli elettori MAGA della Virginia a non votare per Youngkin. Bloccare un possibile concorrente di Trump anche a costo di consegnare la Virginia ai democratici. Tempi insani per i conservatori Usa.

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