Claudia Osmetti per “Libero Quotidiano”
IL FIERO E CANTERINO GALLO GALILEO DI MONCALIERI
Lo hanno "incastrato" due pollastrelle: solo così il gallo Galileo si è fatto prendere. Sarà stato per quel loro modo civettuolo di zampettare, oppure per il mostrare le penne bianche e roteare la coda con fare lusinghiero. Vai a sapere. Fatto sta che al gallo così fiero e canterino - di nome Galileo, per l'appunto - a un certo punto dev' essere tremato pure il bargiglio.
Moncalieri, cittadina alle porte di Torino, in Piemonte. Da quelle parti Galileo è famoso come una rock star: sono settimane che la sua cresta color rubino e le sue piume verde acqua conquistano le prime pagine dei giornali locali. Come detto, è un tipo canterino, lui. Fin troppo.
Attacca a farsi sentire la mattina alle 4.30 e va avanti fino alle 8. Incessantemente. Riesce a mettere in fila anche trecento "chicchirichì": e sì, c'è pure chi li ha contati, perché nel quartiere di Borgo Mercato, in quella prima cintura torinese che fa migliaia di abitanti, appena spunta l'alba, di dormire non c'è verso. Galileo si regola col sole, ché il mattino ha l'oro in bocca, ed è più puntuale di qualsiasi sveglia suoni (inutilmente, dopo di lui) nel circondario.
Non ci sono festività che reggano, nessuna domenica, niente di niente: Galileo si alza e canta. Fine della storia. O forse no. Perché da un mesetto a questa parte i cittadini di Borgo Mercato decidono che, così, non si può più continuare. È da dicembre che va avanti, sbottano (quasi) all'unisono quando bussano agli uffici comunali per chiedere un briciolo di silenzio notturno.
E un po' di meritato riposo. Non siamo mica in campagna, continuano, questa è la città, è un altro contesto: in mezzo ai palazzi, alle strade, a un ritmo di vita che non è quello della natura incontaminata.
PROTESTE CONTINUE
gallo galileo
Ma Galileo, ignaro delle lamentele che il suo canto suscita, non cambia abitudini: è che lui ha scelto per casa (pardon, per "pollaio") il cortile di uno stabile in via Juglaris, ci si trova bene e non sembra intenzionato a lasciarlo per altri (e sconosciuti) lidi. Al Comune di Moncalieri iniziano ad arrivare mail di protesta, poi telefonate di supplica, alla fine persino un esposto al sindaco che "denuncia" (si fa per dire) l'attività molesta di Galileo, la quale disturba la quiete pubblica e non lascia in pace neppure i bambini che devono andare a scuola e che si svegliano molto prima della campanella.
Lui, da par suo, non schioda nemmeno di fronte all'appello condiviso da moltissimi residenti: «Non ci pare giusto che viva fuori da un habitat che non è il suo naturale e che corra il rischio che qualcuno, molto meno paziente di noi, decida di risolvere in modo poco civile la questione». Di finire allo spiedo per quell'ugola canterina, Galileo non lo sospetta neppure, e passano i giorni.
NUOVA SISTEMAZIONE
GALLINE
La sua vicenda solleva l'attenzione della stampa nazionale, a Borgo Mercato arrivano le tv e sui social non si parla d'altro. Ché, tutto sommato, basta prenderlo e spostarlo in un recinto, magari in una fattoria, dove ci sono anche altri animali. Macché. Primo, il gallo ha un carattere deciso, rivaleggiante e per nulla facile da accondiscendere: in una parola, non è così semplice catturarlo. Secondo, in via Juglaris Galileo è ben nutrito, vezzeggiato: chi glielo fa fare di cambiare?
E' qui, che entrano in gioco gli astuti vigili urbani piemontesi, che ne sanno una più del gallo. Ci vuole un pizzico di scaltrezza, per incastrare uno sveglio come Galileo. Allora gli fanno scorrazzare davanti due belle pollastrelle, con le piume bianche come il latte, e lui capitola.
Si fa ammansito, si scioglie, tanto che gli agenti della municipale riescono a prenderlo e a portarlo nell'agriturismo "Sale in zucca" della borgata Tetti Rolle. Non è molto distante, fa sempre parte dell'area metropolitana di Torino, ma è lontana quanto basta per non disturbare più le notti di Borgo Mercato. «Galileo - rassicura infine l'assessore di Moncalieri Alessandra Borello che, tra le altre, ha anche la delega ai Diritti degli animali, - è stato accolto a braccia aperte, nella sua nuova casa. È curato dai bambini e circondato dalle galline, nonché immerso nel verde della campagna». Tutto è bene quel che finisce bene, dunque: «In questo modo - chiosa Borello, - lui potrà vivere in un luogo adatto in natura, e gli abitanti della borgata potranno godere del diritto al riposo senza più disturbi».
galline ovaiole 2