DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Jacopo Iacoboni per "La Stampa"
Una storia di spionaggio internazionale, che parte dal crac di una banca online tedesca, si snoda tra Austria, Bielorussia e Russia, e in cui il protagonista si muove tra Baviera, Libia, Siria, con connessioni in diverse intelligence europee. E, emerge adesso, una rete di spie russe che lui stesso aveva creato, a Londra.
I cinque bulgari arrestati nel febbraio di quest'anno in Gran Bretagna con l'accusa di essere delle spie per la Russia - comparsi ieri davanti alla Westminster Magistrates' Court di Londra - erano coordinati in una vera e propria «rete di spionaggio» nientemeno che da Jan Marsalek, uno dei latitanti più ricercati al mondo, l'elegante e misterioso quarantenne austriaco che fu direttore operativo della banca online tedesca Wirecard, che lasciò un buco di almeno 2 miliardi di dollari, prima di svanire nel nulla.
Assai probabilmente a Mosca, coperto dai servizi segreti militari russi. Secondo le indagini britanniche il leader del gruppo di bulgari, Orlin Roussev, 45 anni, era stato reclutato direttamente da Marsalek. La figura chiave è ovviamente lui: Jan Marsalek. Che aveva forse una rete ancora più estesa, non solo in Uk ma in Europa. […] La fuga di Marsalek lambisce anche l'Italia. Il 25 giugno 2020 il gigante tedesco del settore fin-tech, Wirecard, presentò formalmente istanza di insolvenza, dopo che era stato scoperto un buco di 2 miliardi di dollari.
L'amministratore delegato della società, Markus Braun, fu incriminato con l'accusa di falso in bilancio e manipolazione del mercato. Marsalek, che era il direttore operativo, si era già volatilizzato. Voleva far credere di essere in estremo oriente, in realtà era molto più vicino.
Il 19 giugno, stando a quanto hanno ricostruito indagini Fbi raccontate dal Washington Post, la fuga di Marsalek fu assistita e tecnicamente aiutata da un ex operativo dei servizi austriaci, Egisto Ott, per tantissimi anni di stanza a Roma per i servizi austriaci, che risulta in contatto - attraverso numerose tracce osint che (deliberatamente o meno) ha lasciato - con diversi esponenti della sicurezza nazionale italiana. […]
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