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    “NEI MIEI VENTIDUE ANNI DI PROFESSIONE NON HO MAI VISTO UN ESSERE COSÌ PICCOLO” – LA STORIA DI YU XUAN, LA BAMBINA NATA A SINGAPORE CHE PESAVA DUE ETTI ALLA NASCITA, COME UNA MELA – LA PICCOLA ERA NATA CON UN CESAREO D’EMERGENZA QUATTRO MESI PRIMA DEL PREVISTO E DOPO IL PARTO I DOTTORI TEMEVANO CHE LA BIMBA NON CE L’AVREBBE FATTA – NEL 2020 C’È STATA UN’IMPENNATA DI NASCITE PREMATURE TRA LE DONNE CHE HANNO AVUTO IL COVID, MA LE CAUSE… 


     
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    Benedetta Moro per il "Corriere della Sera"

     

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    Quando è nata, il 9 giugno del 2020, a Singapore, pesava come una mela - 212 grammi - ed era lunga appena 24 centimetri. Per i medici del National University Hospital, la clinica pubblica dell'isola, che si attendevano un neonato di 400 grammi, le possibilità di sopravvivenza erano scarse. «Sono rimasta scioccata - ha raccontato l'infermiera Zhang Sue del dipartimento di Neonatologia allo Straits Times , il quotidiano di Singapore -. Nei miei ventidue anni di professione non ho mai visto un essere così piccolo».

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     E invece, al di là di ogni previsione, Kwek Yu Xuan ce l'ha fatta, diventando la neonata più piccola al mondo sopravvissuta a un parto prematuro. Ha superato il «record» che secondo l'Università dell'Iowa era detenuto dalla piccola Saybie, 245 grammi di peso, nata nel dicembre del 2018 negli Stati Uniti. Con i suoi 6,3 chili la piccola Yu Xuan ora sta bene ed è stata dimessa. I genitori, residenti a Singapore, l'hanno portata a casa il 9 luglio scorso, ma la notizia è stata diffusa più tardi. 

     

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    La piccola Yu Xuan era nata con un cesareo d'emergenza quattro mesi prima del previsto. Alla madre, Wong Mei Ling, 35 anni, impiegata in una compagnia di assicurazioni, era stata diagnosticata la preeclampsia, un pericoloso rialzo della pressione sanguigna che può danneggiare gli organi vitali ed essere fatale sia per la madre sia per il bambino. «Non mi aspettavo di partorire così velocemente, eravamo molto tristi che Yu Xuan fosse nata così piccola», hanno raccontato lei e il marito, Kwek Wee Liang, 35 anni. 

     

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    Dopo il parto il primo verdetto dei dottori è terribile: la bambina ha una «possibilità di sopravvivenza limitata». Ma Yu Xuan li ha costretti a ricredersi: «Contro ogni previsione e nonostante una serie di complicazioni di salute presenti alla nascita, la bimba ha ispirato le persone intorno a lei con la sua perseveranza e voglia di vivere, il che la rende una straordinaria bambina dell'era Covid-19, un raggio di speranza in mezzo al tumulto». 

     

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    I genitori di Yu Xuan hanno potuto pagare la sua lunga degenza grazie a una campagna di crowdfunding. E le cure andranno avanti: la piccola soffre ancora di una malattia polmonare cronica, avrà bisogno anche a casa di supporti per respirare. Tuttavia, dal Nuh affermano che dovrebbe migliorare con il tempo. 

     

    Del resto, che la bimba abbia ancora delle ripercussioni non stupisce né la direttrice della Neonatologia e Terapia intensiva neonatale dell'ospedale infantile «Burlo Garofolo» di Trieste, Laura Travan, né Luigi Orfeo, direttore della Terapia Intensiva Neonatale del Fatebenefratelli di Roma: «La prematurità - spiegano i due esperti - è una malattia che dura tutta la vita». 

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    I casi di prematurità sono in aumento: secondo la Società italiana di neonatologia c'è stata un'impennata nel 2020 per le donne che hanno avuto il Covid pari al 19.7%. A incidere, in generale, «l'aumento dell'età media delle mamme e l'uso della procreazione medicalmente assistita» spiega Travan. 

     

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    Ma per fortuna, da Singapore all'Italia, ci sono le condizioni per portare avanti percorsi riabilitativi come quello di Yu Xuan. «Un caso che abbiamo avuto qui - ricorda la dottoressa del Burlo Garofolo - riguarda una bambina che alla nascita pesava 424 grammi: oggi ha nove anni e sta bene».

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