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    "LA STRANA RIVINCITA DELL'ORSO PIRLO" – SCONCERTI: "LA JUVE NON SI È FERMATA NELLA VILLA DI AGNELLI AL FORTE, DAVANTI A UN DRINK CON ALLEGRI. È STATA LA SERA IN CUI PIRLO HA CHIUSO ANCHE LE SUE RIPICCHE ED È TORNATO A GIOCARE COME PIACE A LUI. MA IL TECNICO È ANDATO OLTRE, FORSE È LA SUA VERA VITTORIA NELLA STAGIONE" - LA SAPIENZA CALMA DI CONTE E L'INTER CHE… - VIDEO


     
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    Mario Sconcerti per il "Corriere della Sera"

     

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    C' è stato molto senso del destino in questo giorno di recuperi. Per primo quello di Pirlo, che ha mostrato di aver capito perfettamente l' aria andando a cercare tra gli scaffali la vecchia Juve, quella di Buffon e Chiellini, buoni per un' ultima notte da eroi. Per esempio quella di Eriksen che trova il suo posto nell' Inter in una zona poco conosciuta, lo spazio davanti alla difesa, e se lo gioca da professionista, con intelligenza, in una partita in cui tutta la squadra si chiude addosso ai difensori centrali per non dare spazio alla classe leggera di un avversario più giovane ma non inferiore.

     

    Poi quella decima vittoria consecutiva che, in un campionato dove per tutti conta arrivare quarti, porta invece l' Inter dove non c' è nessuno, nemmeno l' aria disturbata di un alieno. È stata la sera in cui Pirlo ha chiuso anche le sue ripicche ed è tornato a giocare come piace a lui, al modulo che valeva un' idea diversa, quel 3-2-2-2 che oggi la Juve sa muovere con più sincronia anche contro un avversario duro come il Napoli. Perfino nelle pieghe della sera forse è successo qualcosa: da tanto tempo non si vedevano da Osimhen accenni di calcio come è successo a Torino.

    ALLEGRI PIRLO ALLEGRI PIRLO

     

    Come non fosse stata una giornata che avvicina alla fine, ma piena di inizi, di idee diverse, quasi di promesse. Il risultato pratico è che l' Inter è molto vicina a vincere.

    Inutile dire che ha già vinto, non sarebbe vero anche se lo fosse. Non sarà mai ripresa, ma al primo pareggio saranno in tanti ad alzare la mano e a proporre un dubbio.

     

    Restiamo alla matematica, che poi è vita, musica, glicemia: 11 punti sono quattro partite su nove rimaste. Un vantaggio reale di oltre il quaranta per cento anche dando agli altri il diritto di vincere sempre. Una distanza che è un mare, nessuno l' ha mai riempita. Ma ci sono anche risultati parziali, la strana rivincita di Pirlo, quella sua rigidità da orso nel mirino che ora ride sotto i baffi, si ribella e sguscia via. Ha dimostrato almeno che la squadra ha vita propria, non si è fermata nella villa di Agnelli al Forte, davanti a un drink con Allegri. Pessimo messaggio per un allenatore. Una storia maldestra, raccontata male.

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    Ma Pirlo è andato oltre, forse è la sua vera vittoria nella stagione. Una firma sul peso della distanza. Così come ormai giganteggia la nuova sapienza calma di Conte. Adesso tutto torna, tutto diventa una previsione compiuta. Per capire manca solo un' ultima risposta del Milan. È ora che si danno i voti alle stagioni.

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