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    PIU' "AI", MENO GUAI - LA STRETTA DELL'UNIONE EUROPEA SULL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE: CI DOVRA' ESSERE SEMPRE UNA "SUPERVISIONE UMANA" DIETRO ALLO SVILUPPO DI QUESTE TECNOLOGIE - STOP AI SISTEMI AUTOMATICI DI RICONOSCIMENTO FACCIALE "IN DIRETTA" NEI LUOGHI PUBBLICI - PROPRIO QUESTO TEMA HA DIVISO L'AULA, CON I POPOLARI CHE AVEVANO PROPOSTO CHE IL DIVIETO NON RIGUARDASSE LE INDAGINI PER IL CONTRASTO DI ATTIVITÀ CRIMINALI E TERRORISTICHE - NEL MIRINO ANCHE LE...


     
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    INTELLIGENZA ARTIFICIALE INTELLIGENZA ARTIFICIALE

    Estratto dell'articolo di Arcangelo Rociola per “la Stampa”

     

    L'intelligenza artificiale avrà dei paletti. Almeno in Europa. Con 499 favorevoli, 28 contrari e 92 astenuti il Parlamento di Strasburgo ha approvato il regolamento per definire i limiti dello sviluppo delle nuove tecnologie basate sull'apprendimento delle macchine. Il voto della plenaria apre la strada alla negoziazione con gli Stati membri, per definire i dettagli e arrivare a un testo definitivo.

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    L'obiettivo dell'Ue è arrivarci entro il 2023, diventando così la prima istituzione a dotarsi di una legge che regola l'Ai e il suo sviluppo. «È un momento storico. Siamo i primi al mondo a negoziare un Ai Act», ha commentato la vice presidente della Commissione, Margrethe Vestager.

     

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    […] il Parlamento ha chiesto nuovi divieti. Tra tutti, lo stop ai sistemi automatici di riconoscimento facciale "in diretta" nei luoghi pubblici, tramite telecamere.

     

     Tema che ha diviso l'aula. I Popolari avevano proposto che il divieto non riguardasse le indagini per il contrasto di attività criminali e terroristiche. Blitz fermato dalla sinistra del Parlamento. «Siamo riusciti a mantenere un chiaro divieto al riconoscimento facciale in tempo reale. C'era stato un tentativo di politicizzarlo, ma abbiamo vinto e siamo riusciti a evitare ogni rischio di sorveglianza di massa», ha detto l'eurodeputato del Pd, Brando Benifei, correlatore della norma.

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    Ma la discussione è ancora aperta ed è destinata ad alimentare il dibattito con le singole nazioni Ue. Una convinzione però accomuna tutti. Bisogna agire e farlo subito. Il tema dell'intelligenza artificiale è diventato un'urgenza. […]

     

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    La posizione che emerge dal voto di Strasburgo conferma in linea di massima l'approccio avuto finora dalla Commissione. Il testo si ispira alle regolamentazioni esistenti in materia di sicurezza dei prodotti. I controlli saranno imposti soprattutto sulle aziende. Al cuore dell'AI Act c'è un elenco di regole imposte alle applicazioni considerate ad "alto rischio". Settori sensibili come le infrastrutture, l'educazione, le risorse umane, l'ordine pubblico o la gestione delle migrazioni.

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    Tra gli obblighi previsti: un controllo umano sulla macchina, la redazione di una documentazione tecnica, la creazione di un sistema di gestione del rischio. Il rispetto sarà controllato da autorità di vigilanza in ogni Paese membro. Un ulteriore controllo riguarderà invece le intelligenze artificiali generative. Per intendersi, ChatGpt e simili. A loro sarà richiesto un regime specifico di obblighi.

     

    Le aziende dovranno informare sempre l'utente di essere in relazione a una macchina, e che gli elaborati creati (testo, video e immagini), siano subito riconoscibili come prodotto di un software. Pochi i divieti, tranne quelli che siano in aperto contrasto con i valori europei o che adottino sistemi di valutazione dei cittadini (social score) e di sorveglianza di massa utilizzati in Cina.

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