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    “BINOTTO NON SI SCUSA MAI PER I TANTI ERRORI FERRARI” - LA SÜDDEUTSCHE DEMOLISCE LA “NEGLIGENTE GESTIONE” DEL CAPO DEL MURETTO DEL CAVALLINO - “LA FERRARI È LA MACCHINA PIÙ FORTE EPPURE HA PERSO TANTI PUNTI PER STRADA O PER STRATEGIE SBAGLIATE O PER PROBLEMI DI AFFIDABILITÀ” – “I TANTI GRAVI DANNI AI MOTORI DELLA FERRARI INDICANO UN PROBLEMA FONDAMENTALE…”


     
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    Da ilnapolista.it

     

    La Süddeutsche fa a pezzi Mattia Binotto. Parte dall’immagine di Charles Leclerc domenica a Le Castellet, col viso nascosto tra le mani dopo il suo errore.

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    E sulla sua fronte c’era una catena montuosa facciale con così tante cime e valli, alla Clint Eastwood, che molto raramente hai visto in un 24enne.

    “Sto facendo le migliori prestazioni della mia carriera, ma errori del genere sono brutti. Ho commesso un errore nel momento sbagliato. Non è accettabile”.

    Scrive il quotidiano tedesco:

     

    Per un momento ci si è quasi dimenticati che Leclerc corre per la scuderia che ha commesso più errori in Formula 1: la Ferrari. A guidarlo c’è Mattia Binotto, un caposquadra con una mente ammirevolmente equilibrata e il dono retorico di moderare gli errori.

     

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    Errori del genere restano nella memoria di più rispetto alle strategie fallite ai box, come quelle del team Ferrari a Monte Carlo. Oppure gare che il compagno di squadra (Sainz) vince perché gli strateghi della Scuderia lo chiamano a cambiare le gomme al posto di Leclerc in lotta per il titolo – questo è successo a Silverstone, quando la Ferrari ha dato le gomme nuove a Carlos Sainz invece che a Leclerc.

     

    Errori eclatanti dei piloti cancellano anche il ricordo di gestioni negligenti del team, come allo sprint di Spielberg: Binotto non ha fatto nulla quando Sainz e Leclerc si sono dati battaglia in pista, come se il loro avversario non fosse stato Verstappen.

     

    La Süddeutsche – come ieri Zapelloni sul Giornale – ha ricordato l’errore di Vettel all’Hockenheimring nel 2018.

     

    Prosegue il quotidiano tedesco:

     

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    Binotto ha ragione. Un pilota di alto livello può commettere errori. Anche una squadra. E la vicenda si complica quando il pilota e la squadra cercano di superarsi a vicenda nella categoria “errori non forzati”, come la chiamano nel tennis. Oltre agli errori della Scuderia già elencati in questa stagione, c’è un preoccupante cedimento materiale. C’è sempre qualcosa che non va con le due F1-75, che sono sostanzialmente le auto più forti in campo.

     

    Il quotidiano ricorda l’acceleratore bloccato di Leclerc in Austria, l’auto in fiamme di Sainz nella stessa gara.

     

    I tanti gravi danni ai motori della Ferrari indicano un problema fondamentale; sembra che gli ingegneri abbiano messo a punto le loro unità di trasmissione per la massima potenza e meno per l’affidabilità.

     

     

    FERRARI SUPER

    Daniele Sparisci per il “Corriere della Sera”

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    «Se mi avessero detto prima di inizio stagione che avremmo avuto un tale vantaggio nelle due classifiche, non ci avrei creduto». Parola di Christian Horner, capo della Red Bull. L'incidente di Leclerc è stato un assist per la fuga di Verstappen. Ma la Ferrari non può mollare ora, Mattia Binotto vuole vincerle tutte a cominciare dall'Ungheria domenica. A guardare i numeri il campionato costruttori sembra più recuperabile dell'altro.

     

    La Red Bull ha un vantaggio di 82 punti con 10 Gp ancora da disputare e un bottino massimo di punti da assegnare di 455 a un singolo team. In questa cifra sono inclusi primo e secondo posto, i punti del giro veloce e quelli dell'ultima Sprint Race in Brasile. Leclerc da solo invece- è a -63 da Verstappen - potrebbe puntare a un montepremi teorico di 268 punti: per crederci è quasi obbligato a vincerle tutte o a sperare che l'olandese si ritiri. I motivi per avere fiducia non sono pochi, ma per raggiungere i rivali serve un'impresa.

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    Prestazioni e sviluppi

    Anche in Francia la Ferrari ha mostrato un ritmo superiore alla Red Bull, con entrambi i piloti. È una tendenza che va avanti da diverse gare, in particolare da Silverstone. Ogni nuovo sviluppo funziona, mentre la squadra inglese ha fatto fatica a comprendere gli ultimi aggiornamenti. Sotto pressione non sono infallibili.

     

    Piloti, lo stato di forma Verstappen è in un momento d'oro, ha più esperienza di Leclerc e non sbaglia nulla. Il monegasco è più forte in qualifica, e se si mette davanti è durissima superarlo.

     

    Il confronto Sainz-Perez, invece ora pende dalla parte di Carlos. È rinato rispetto a quello di inizio stagione. Al contrario il messicano si è afflosciato dopo il trionfo di Montecarlo.

     

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    L'incubo rotture L'affidabilità è il problema principale della Ferrari, è stato trovato il modo di gestire i motori ma non ancora la soluzione definitiva. Le rotture hanno tolto 50 punti a Leclerc, sia lui che Sainz dovranno usare altre nuove power unit e sconteranno penalità. La Red Bull è nei limiti del regolamento: utilizza ancora il secondo motore, i ferraristi sono al quarto.

     

    L'abitudine al comando

    La Red Bull è avvantaggiata, la squadra viene dalla feroce battaglia 2021 contro Hamilton. La Ferrari, pur avendo la macchina più veloce, è ancora «immatura»: sulle strategie, su piccoli errori come l'unsafe release di Sainz domenica. In una lotta Mondiale ogni punto conta.

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