1. LO SCANDALO SI ALLARGA
Marco Bresolin per “La Stampa”
eva kaili con il ministro del lavoro del qatar
«Dobbiamo perquisire l'abitazione di un membro del Parlamento europeo e la legge belga prevede la presenza del Presidente dell'Aula». Quando Roberta Metsola ha ricevuto questo messaggio si trovava a Malta. La presidente ha subito preso un aereo per Bruxelles e una volta atterrata ha dovuto percorrere più di cento chilometri. Destinazione Anthisnes, un paesino di quattromila abitanti a sud di Liegi. Gli inquirenti sono entrati in azione poco prima delle 21, giusto in tempo prima del termine massimo oltre il quale la legge belga non consente di fare le perquisizioni (sì: dalle 21 alle 5 del mattino sono vietate).
EVA KAILI FRANCESCO GIORGI
La casa in questione era quella del sindaco del paese, l'onorevole Marc Tarabella, eurodeputato del partito socialista. Anche lui finito nel tritacarne dell'inchiesta sul «pagamento di ingenti somme di denaro» da parte del Qatar a persone «aventi una posizione politica e/o strategica in seno al Parlamento europeo» al fine di «influenzarne le decisioni».
Il Qatar ha respinto le accuse, definendole «prive di fondamento», mentre sullo sfondo resta l'ipotesi che ci siano altri Paesi coinvolti, tra cui il Marocco. Tarabella è il secondo eurodeputato dell'attuale legislatura a entrare ufficialmente nell'inchiesta, anche se nei suoi confronti non è stato disposto un provvedimento di fermo. L'altra è la greca Eva Kaili, compagna di gruppo di Tarabella, il cui arresto è stato convalidato ieri.
marc tarabella 1
Ma l'indagine sembra destinata ad estendersi ulteriormente: secondo quanto risulta a La Stampa da fonti parlamentari, ci sarebbero altri tre eurodeputati coinvolti nell'inchiesta, anche se nessuno di loro è stato oggetto di provvedimenti giudiziari. In assenza di flagranza, infatti, i membri dell'eurocamera godono dell'immunità, che può essere revocata solo dall'Aula. Se le informazioni fossero confermate, l'autorità giudiziaria dovrà chiedere l'autorizzazione al Parlamento. Al momento non risulta che siano arrivate richieste in tal senso all'istituzione presieduta da Roberta Metsola. «Il Parlamento europeo e la presidente stanno collaborando attiva- mente e pienamente con le autorità giudiziarie per favorire il corso della giustizia» si è limitato a far sapere il portavoce della presidente, Juri Laas.. Intanto ieri il giudice Michel Claise ha convalidato quattro dei sei provvedimento di fermo.
antonio panzeri
Oltre a Eva Kaili, fermata venerdì sera dopo che il padre era stato bloccato mentre cercava di dirigersi verso l'aeroporto con una valigia piena di soldi, restano in carcere anche l'italiano Antonio Panzeri, ex eurodeputato di Articolo Uno (eletto nelle fila del Pd) e oggi presidente dell'associazione "Fight Impunity", l'assistente parlamentare Francesco Giorgi, compagno della Kaili, e Niccolò Figà-Talamanca, segretario generale dell'associazione "No peace without justice" .
Tutti sono accusati di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio. È stato invece deciso di concedere la libertà condizionale a Luca Visentini, segretario generale della confederazione internazionale dei sindacati, e al padre di Eva Kaili. Gi eventuali sviluppi dell'inchiesta arriveranno nel bel mezzo dell'ultima seduta plenaria di quest'anno, che da stasera si riunisce a Strasburgo. Al di là degli aspetti giudiziari ci saranno sicuramente ripercussioni di tipo istituzionale, politico e legislativo. La prima è che il gruppo dei socialisti-democratici chiederà di destituire dall'incarico di vicepresidente l'eurodeputata Kaili, alla quale Metsola ha già tolto tutte le deleghe.
francesco giorgi eva kaili
Poi ci saranno inevitabilmente conseguenze politiche perché l'Aula intende chiedere un dibattito sulla vicenda, con i gruppi di destra che sono già sul piede di guerra, pronti a scatenarsi contro i socialisti-democratici. Infine verranno congelati tutti i dossier legislativi legati al Qatar, in particolare quello che prevede la liberalizzazione dei visti per i cittadini.
La plenaria avrebbe dovuto dare il via libera al mandato negoziale approvato dalla commissione Libe e invece rimanderà il file in commissione, con la richiesta di tenere in stand by la parte relativa a Doha e di andare avanti invece con l'iter per Oman, Kuwait ed Ecuador. «Ripugnante, aberrante e riprovevole»: così ha definito lo scandalo corruzione la vicepresidente del Parlamento Pina Picierno. E sugli sviluppi dell'inchiesta è intervenuto anche il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni che l'ha definita «una vicenda vergognosa e intollerabile». Parlando alla trasmissione "Mezz'ora in più" in onda su Rai, l'ex premier ha sottolineato che questa potrebbe diventare «una delle più drammatiche storie di corruzione degli ultimi anni».
francesco giorgi
2. PANZERI E IL RUOLO DELLA MOGLIE "DEVI APRIRE UN NUOVO CONTO" LA DIFESA: "ACCUSE FUMOSE"
Monica Serra per “la Stampa”
Dietro a tante operazioni o meglio, per usare le sue parole, «intrallazzi» di Pier Antonio Panzeri c'era la moglie, Maria Dolores Colleoni. A metterlo nero su bianco nella scheda allegata al mandato di arresto europeo (Mae) con cui lei e la figlia, l'avvocata Silvia Panzeri, sono finite in carcere e, dopo la convalida, ai domiciliari, sono stati i magistrati belgi. Che hanno annotato come la donna, 67 anni, sempre al fianco dell'ex eurodeputato del Pd, già segretario della Camera del lavoro di Milano, fosse contraria al fatto che lui potesse gestire attività «fuori dal suo controllo». In che modo?
ANTONIO PANZERI CON LA FIGLIA SILVIA
È solo accennato al momento nelle quattro pagine trasmesse all'Italia, in attesa che i fascicoli relativi a madre e figlia arrivino alla procura generale e alla corte d'Appello di Brescia che, nelle udienze del 19 e 20 dicembre, dovranno valutare se concedere l'estradizione delle due donne, mentre la difesa annuncia battaglia: «Ci opporremo in ogni modo alla richiesta. Da quel che sappiamo, le accuse appaiono troppo fumose - spiega l'avvocato Angelo De Riso -. Non è neanche chiaro se le donne siano indagate per concorso o favoreggiamento della presunta organizzazione criminale».
Nella scheda allegata al Mae si parla dei consigli di Colleoni, che suggeriva al marito di aprire un nuovo conto corrente bancario in Belgio, dove la coppia di fatto si era trasferita dal 2004, quando Panzeri era stato per la prima volta eletto nel Parlamento europeo.
moglie e figlia di panzeri
Intercettata, Colleoni diceva al marito di aprire un «account con l'Iva» per avviare una «nuova attività commerciale» su cui lei potesse esercitare il «controllo», insistono gli inquirenti.
Che accennano anche a come la coppia gestisse i propri conti bancari. Quello della donna, che non accettava le venissero addebitate spese per 35 mila euro. Tanto che Panzeri, in una conversazione riassunta dagli investigatori, diceva alla moglie che per andare in vacanza il primo gennaio avrebbero potuto usare «un'altra soluzione» e addebitare 10 mila euro sul conto corrente «qui», che per gli inquirenti significa in Belgio. Certo, non si parla di una «vacanza da 100 mila euro» come quella dello scorso anno che preoccupava la donna: «Troppo costosa».
eva kaili 2
A incuriosire gli investigatori è anche la carta di credito di una non meglio precisata terza persona, il «Giant», il «Gigante» nel vortice degli affari della famiglia Panzeri sull'asse Italia - Belgio -Qatar - Marocco. Tra viaggi pazzeschi in giro per il mondo e «doni», il tenore di vita della famiglia era alto. E proprio sul denaro si concentrano ora le attenzioni degli investigatori che stanno analizzando, una per una, tutte le operazioni sui conti correnti a disposizione della famiglia.
BERSANI PANZERI
E non è escluso che qualche stralcio di indagine finisca sulla scrivania dei magistrati italiani, se dovessero emergere eventuali irregolarità commesse su conti aperti in Italia. A Calusco sull'Adda, 8 mila abitanti nella Bergamasca, l'intera famiglia aveva mantenuto la residenza, «anche se qui oramai si vedevano poco, soprattutto in occasione delle elezioni e neanche per le ultime del 25 settembre», precisa l'assessore Massimo Cocchi. «Mi capitava ogni tanto di incrociare Panzeri sull'aereo per Bruxelles nei miei viaggi di lavoro - spiega il sindaco Michele Pellegrini - In paese è successo di rado. Niente di più».
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