Antonio Riello per Dagospia
mostra john singer sargent tate britain
John Singer Sargent (1856-1925) era nato in Italia da genitori americani. Dopo aver passato la gioventù viaggiando tra le due sponde dell'Atlantico, la sua vita professionale finì per dipanarsi tra Parigi e Londra. E' un artista che ha ritratto il "Beau Monde" europeo durante la cosiddetta Belle Époque (forse solo Giovanni Boldini, in Francia, poteva insidiarne, almeno in parte, fama e fortuna).
Una mano eccezionale al servizio dell'alta borghesia e dell'aristocrazia più evoluta. Pittura veloce, piacevole, elegante e di grande resa (dotata comunque di un certo senso di modernità). Perfetta per magnificare i destini di una classe dominante che vedeva, sancita da un impetuoso sviluppo economico, l'inesorabile crescita del proprio potere. Ancora ignara che i propri sogni elitari sarebbero stati spazzati via dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale che avrebbe aperto la strada al rullo compressore della "Società di Massa" (e naturalmente anche ad altri innovativi linguaggi artistici).
john singer sargent sargent lady helen vincent 1904
Sargent in effetti, sebbene attivo fino al 1920, rimane sostanzialmente confinato dalla critica nell'ambito della pittura di genere (il ritratto) del tardo XIX Secolo. Quando era in piena auge comunque un coevo esperto d'arte (forse con un po' troppo entusiasmo) lo definì come "il Van Dyck di questi nostri anni".
La Tate Britain di Londra ha organizzato una mostra (curata da James Finch e Rica Hirshler) dove Sargent viene visto (e ri-valutato) non solo come ritrattista di gran lusso ma anche (e soprattutto) come uno specialista della moda, un creatore di ambienti e atmosfere raffinate, un impresario artistico. E, inevitabilmente, un attento testimone del buon gusto del suo tempo: nel ricreare gli effetti di luce nelle stoffe Sargent era davvero un maestro abilissimo.
Verso la fine dell'800 l'abbigliamento delle signore inizia a diventare in qualche modo "moderno". Un'età dove gli abiti - anche quelli suntuosi - diventano sempre più pratici e confortevoli. E alcune lavorazioni, grazie alla diffusione delle macchine da cucire, iniziano a rispondere a criteri semi-industriali.
john singer sargent portrait of miss elsie palmer 1890
La borghesia rampante vuole vestiti che la possano rappresentare adeguatamente, in contrapposizione a quelli degli aristocratici del passato. Stoffe e nuovi colori dicono silenziosamente, ma vistosamente, la loro sulle nuove conquiste della Scienza, vera religione identitaria dell'epoca.
Vale per tutte le epoche: la moda, per quanto per definizione futile e passeggera, può raccontare le ambizioni e le preoccupazioni di una società molto meglio di tanti corposi (e a volte noiosi) saggi accademici. I quadri estetizzanti di Sargent qui permettono proprio questo tipo di approccio anche perché in mostra sono accompagnati da un gran numero di sfarzose acconciature, gioielli e abiti dell'epoca. Una quantità di parafernalia da far invidia perfino al Victoria and Albert Museum.
mostra john singer sargent tate britain 1
Il ritratto drammatico dell'attrice Ellen Terry (1888) nel ruolo di Lady Macbeth mostra una stravagante tunica che sembra raffinata maglia colorata ma che in realtà è fatta di migliaia carcasse di scarabei blu. Un'ecatombe ecologica vista con lo sguardo di oggi (e un presagio del lavoro che un secolo dopo farà l'artista belga Jan Fabre). La raffigurazione di Madame X (felicissimo titolo di un opera del 1884) sembra piuttosto quella di un avatar assai stiloso piuttosto che quello di una giovane donna della buona società.
john singer sargent dr pozzi at home 1881
Un altro personaggio, il Dottor Pozzi (1881), assomiglia ad un attore drammatico di qualche opera lirica (nella realtà era un facoltoso e mite ginecologo londinese di origine italiana). Un altro ritratto molto bombastico è "La Carmencita" (1890), in prestito dal museo d'Orsay di Parigi.
Quelle dipinte da Sargent sono tutte figurine snelle e allungate, quasi degli antenati ottocenteschi (e di rango) di Barbie e Ken. Decisamente più credibile (e meno costruita) la figura di Vernon Lee (1881). Il quadro esposto più intenso ed elegante rimane probabilmente quello con i tratti di Lady Agnew (1892).
Il pittore dipinge con estrema dovizia di particolari l'abbigliamento dei soggetti in posa, mentre i volti (con la loro espressione psicologica e affettiva) passano, in un certo senso, in secondo piano. Quasi la faccia fosse un elemento accessorio per definire il loro status. Inutile dare banali giudizi moralistici.
riello col cappello
Le sue opere funzionavano perfettamente per chi le aveva commissionate: facevano capire senza equivoci la posizione sociale della persona ritratta. Improbabili eroi semi-artificiali che spacciavano con benevolo distacco frammenti di stile, lusso e potere. Che dire? In fondo sono opere di una strepitosa e sorprendente attualità. Infatti i suoi ritratti non sono diversi, sotto questo particolare aspetto, dai milioni di foto postate dagli influencer - grandi e piccoli - che infestano i social.
Un bravo profeta 'sto Sargent, inconsciamente aveva saputo vedere molto lontano nel tempo.
SARGENT AND FASHION
TATE BRITAIN
Millbank, Londra SW1P 4RG
fino al 7 Luglio
john singer sargent 1903 john singer sargent lady agnew 1892 john singer sargent carnation lily rose 1885 john singer sargent edith lady playfair 1884 john singer sargent nonchaloir repose 1911 john singer sargent vernon lee 1881 john singer sargent miss ellen terry as lady macbeth 1888 john singer sargent portrait of ena wertheimer 1904 john singer sargent la carmencita 1890 john singer sargent madame x 1884