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    NATO MORTA - ''LA TECNOLOGIA CINESE È UN RISCHIO TROPPO GRANDE PER I PAESI NATO'' DICE POMPEO AL GOVERNO ITALIANO. GIUSTO, MA PERCHÉ NON LO DICE ANCHE A GERMANIA E REGNO UNITO CHE INVECE CON GLI ANTENNONI DI PECHINO CI VANNO A NOZZE? - ''UNO STATO CLIENTE DI HUAWEI NON PUÒ DIFENDERSI DALLO SPIONAGGIO NÉ DAI RISCHI PER LA SICUREZZA, IL 5G È TROPPO AVANZATO'' - ORMAI VIRGINIA SABA IN MODALITÀ FIRST LADY: ECCOLA CON LADY POMPEO A VILLA MADAMA


     
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    Giusy Carretto per www.startmag.it

     

    “L’Italia è un alleato chiave della Nato, leader e garante della sicurezza nella comunità internazionale e partner affidabile”, secondo il Dipartimento di Stato Usa a proposito della visita di Mike Pompeo in Italia. Italia affidabile solo se rinuncia ad Huawei, specifica poi a La Stampa un alto funzionario dell’amministrazione americana.

     

    Gli Usa tornano all’arrembaggio e chiedono all’Italia di mettere a bando la società cinese di Shenzen perché minerebbe la sicurezza nazionale e metterebbe anche la sicurezza della comunicazioni della Nato, che ha basi anche nel nostro Paese. Ma proprio l’Italia, e Roma in particolare, era pronta ad affidare all’azienda della Repubblica popolare – criticano ambienti americani – la sicurezza delle strade cittadine, con telecamere intelligenti che avrebbero catturato i dati biometrici dei passanti, secondo le preoccupazioni di alcuni media. Ecco tutti i dettagli

     

    SICUREZZA NAZIONALE A RISCHIO

    Gli Usa ribadiscono quello che dicono da tempo: la tecnologia Huawei metterebbe a rischio la sicurezza nazionale. Il 5G, a differenza del 3G e del 4G, aprirebbe le porte dello spionaggio al Partito Comunista cinese: “Huawei è interamente sostenuta dai finanziamenti del Partito comunista, e il suo stesso fondatore lavorava per gli apparati della sicurezza. La loro tecnologia è costruita per avere un collegamento diretto con Pechino, attraverso backdoor e falle”, ha spiegato il funzionario americano al giornalista Paolo Mastrolilli del quotidiano La Stampa.

     

    “Se la teoria è che uno Stato cliente di Huawei possa proteggere il proprio network dallo spionaggio – aggiunge il funzionario- ciò è categoricamente falso, e noi lo abbiamo dimostrato. Con il 3G e 4G si poteva difendere il core, ma con il 5G non è possibile mitigare i rischi perla sicurezza, anche delle infrastrutture”.

     

    ANCHE LA NATO A RISCHIO

    Per gli Usa, affidarsi ad Huawei significherebbe mettere anche a rischio la Nato e le comunicazioni, Usa-Italia, potrebbero addirittura interrompersi.

    “Noi pensiamo che se l’Italia si affidasse ad Huawei commetterebbe un grave errore, che minerebbe la vostra sicurezza e quella della Nato. Se l’Alleanza, a causa dei suoi Stati membri, non avesse un sistema di comunicazioni affidabile in tempi di conflitto, come potrebbe svolgere la sua missione di proteggere la sicurezza dei cittadini? Se l’interruttore fosse localizzato a Pechino, mettendola in condizione di spegnere a piacimento il sistema delle telecomunicazioni europee, ciò diventerebbe una minaccia non solo per la sicurezza dell’Italia, ma dell’intera Nato”, ha tuonato il funzionario anonimo a La Stampa.

     

    A RISCHIO LE INFORMAZIONI SCAMBIATE

    “Un sistema 5 G basato su fornitori non affidabili come Huawei o Zte metterebbe a rischio la sicurezza delle informazioni che ci scambiamo, ed è qualcosa che dovremmo decidere come gestire. Non pensiamo si arriverà a questo punto, ma è chiaramente un rischio”.

     

     

    L’APPELLO

    E perché Italia e Nato siano al sicuro, gli Usa lanciano ancora un nuovo appello in materia, diretto a Conte e a Palazzo Chigi: “Siamo fiduciosi che un alleato come l’Italia e il suo governo faranno la scelta giusta, il presidente Trump ha un’alta opinione del suo amico e premier Conte”.

     

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