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    “LO HA AMMAZZATO” - A CHI SI RIFERIVA IL SECURITY MANAGER DELLA JUVE, ALESSANDRO D’ANGELO, QUANDO PARLANDO CON FRANCESCO CALVO, COMMENTAVA LA MORTE DI RAFFAELLO BUCCI? - DURANTE LA TELEFONATA CORREGGE IL TIRO E DICE “NON DOVEVA AMMAZZARSI…NON DOVEVA AVER PAURA” - MA PAURA DI CHI? COSA AVEVA DA TEMERE, BUCCI? C’ERA QUALCUNO CHE LO AVEVA MINACCIATO? - VIDEO


     
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    1 - COSÌ MAROTTA CONDIZIONAVA I GIORNALI

    Claudio Savelli per “Libero Quotidiano”

     

    BEPPE MAROTTA BEPPE MAROTTA

    Sulla questione Marotta la premessa è d'obbligo: le intercettazioni pubblicate dal portale Il Napolista e riprese ieri, senza citazione, da Il Fatto Quotidiano, si riferiscono all'indagine "Alto Piemonte" - relativa al bagarinaggio dei biglietti tra alcuni dirigenti della Juve e gruppi ultrà affini alla mafia - e non sono "nuove", bensì valutate a loro tempo ininfluenti.

     

    agnelli marotta agnelli marotta

    Enunciata la premessa, ecco l'antefatto. In breve, Marotta è stato intercettato mentre chiedeva ai giornalisti della Gazzetta dello Sport un corretto trattamento in merito ad un articolo relativo alla sua deposizione nell'ambito dell'indagine, in quanto sarebbe comparsa una sua foto al fianco di quella di due protagonisti malavitosi della vicenda. Inoltre, Marotta veniva citato per questioni collaterali come un provino concesso ad un giovane proposto da questi personaggi o due biglietti regalati ad uno di essi.

     

    beppe marotta max allegri beppe marotta max allegri

    Punto primo: Marotta non cercava di difendere il proprio club - la Juve, che non cita mai - ma se stesso. Da persona non indagata cercava di evitare che la sua immagine venisse pubblicata accanto a quella di due uomini ritenuti colpevoli. L'ex ad bianconero specificava infatti: «Non sto dicendo di omettere di scrivere, ma che non c'entro niente con l' indagine» e ancora «è allusivo mettere la mia foto vicino a due che sono stati arrestati, perché sono cose che la gente interpreta». La richiesta di eliminare la foto è lecita, giustificata e logica.

     

    GIUSEPPE MAROTTA GIUSEPPE MAROTTA

    Sembrano semmai un filo sopra le righe - secondo punto - alcune frasi di Marotta, nella fattispecie «altrimenti mi arrabbio» e «se esce l'articolo mi comporterò di conseguenza» che hanno un sapore minaccioso. Frasi forse decisive per convincere i giornalisti a derubricare l'articolo, da 60 righe a 10. È vero che Marotta ha condizionato la pubblicazione, ma stava facendo il suo lavoro.

     

    Terzo, la domanda è: era forse sbagliata fin dal principio la dimensione del pezzo? Il peso della cronaca giustificava la rilevanza in pagina? Così fosse, non avrebbe dovuto esserci alcuna concessione. Si spera, per il bene del giornalismo. La morale è che la vicenda si è gonfiata più di quanto meritasse perché Marotta, ora, è una preda facile per uno scoop. Non è più nella Juventus, dunque ha meno protezioni.

    marotta nedved marotta nedved

     

    Sui social la faccenda è ovviamente scivolata in una questione di tifo: molti fan avversi al club bianconero sostengono che il suo addio sia correlato, ma non esistono prove, sono solo supposizioni. Troppo comodo.

     

    Per quanto riguarda il lato della medaglia dei giornalisti, che ha ugualmente diviso la platea, la morale è ancor più banale: i rapporti con i dirigenti esistono perché sono la base del lavoro d' informazione, e questo non deve stupire.

     

    RAFFAELLO BUCCI RAFFAELLO BUCCI

    L'importante, semmai, è che siano limpidi anche quando le parti non concordano. La libertà di stampa va garantita anche da chi viene coinvolto, in negativo, dalla libertà stessa. E la stella polare di tutti non deve essere il guadagno personale o lo scoop, ma la verità. Che in questo caso è ancora, almeno in parte, da scoprire.

     

    2 - SCOOP DI "REPORT"

    CS. per “Libero Quotidiano”

     

    RAFFAELLO BUCCI RAFFAELLO BUCCI

    I fatti sono noti, ovvero che Raffaello Bucci, collaboratore della Juventus per la gestione dei rapporti tra società e tifo organizzato, si suicidò gettandosi da un viadotto - almeno così pare secondo la prima versione dei fatti - il 7 luglio 2016, il giorno dopo essere stato ascoltato dai pm nell' ambito dell' indagine "Alto Piemonte", sui rapporti tra i dirigenti bianconeri e i gruppi ultrà in merito al bagarinaggio dei biglietti per le partite della Juve.

     

    Ma Report, che lunedì su Rai 3 vi dedicherà una puntata, ha riportato a galla la vicenda svelando in anticipo l' audio delle intercettazioni tra il Security Manager del club, D' Angelo, e l' ex direttore commerciale Calvo, squalificato per un anno all' epoca per aver agevolato la vendita di biglietti agli ultrà, mentre commentano l' accaduto. Si può sentire la voce scossa di D' Angelo sulla vicenda, e le spiegazioni che si dà circa il presunto atto estremo di Bucci.

    ALESSANDRO DANGELO ALESSANDRO DANGELO

    Un secondo audio riguarda poi il capo della sicurezza bianconero che riporta la notizia a Bonucci, giocatore della Juve.

     

    L' inchiesta di Report proverà a risolvere il mistero che permane sulla vicenda: secondo quanto ha anticipato il conduttore Sigfrido Ranucci «partirà dal racconto del suicidio di Bucci, anello di congiunzione tra il tifo e la dirigenza juventina» basandosi su «testimonianze inedite che agevoleranno le indagini». Quella relativa al suicidio di Bucci, in mano alla procura di Cuneo, non è stata ancora archiviata in quanto, secondo il legale della famiglia, alcune fratture sul volto sarebbero incompatibili con la dinamica del suicidio.

    francesco calvo francesco calvo

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