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    LA TELENOVELA DELLA FONDAZIONE CRT NON SMETTE DI SORPRENDERE: FABRIZIO PALENZONA È INDAGATO PER CORRUZIONE TRA PRIVATI – SECONDO L’INCHIESTA, L’EX PRESIDENTE, VITTIMA DEL PRESUNTO “PATTO OCCULTO”, AVREBBE INDOTTO L’EX CONSIGLIERE CORRADO BONADEO (IDEATORE DEL PATTO) A DIMETTERSI, ASSICURANDOGLI CHE AVREBBE CONSIDERATO CHIUSA LA VICENDA. IN CAMBIO, AVREBBE PROMESSO UN INCARICO NEL CDA DELLA BANCA D’ASTI. RUOLO CHE POI NON HA OTTENUTO…


     
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    Estratto dell’articolo di Elisa Sola e Claudia Luise per “La Stampa”

     

    fabrizio palenzona foto di bacco fabrizio palenzona foto di bacco

    Fabrizio Palenzona è indagato per corruzione tra privati. L'intricata vicenda della Fondazione Crt si arricchisce di un nuovo colpo di scena e questa volta nel mirino della procura di Torino finisce l'ex presidente dell'ente torinese, colui che ha denunciato il presunto "patto occulto" ideato dall'ex consigliere Corrado Bonadeo.

     

    L'inchiesta a carico di Palenzona corre parallela alla prima indagine su Palazzo Perrone, nata alcuni mesi fa dall'esposto che l'ex segretario generale, Andrea Varese, aveva presentato alla magistratura per denunciare la sua "estromissione" dall'incarico.

     

    Corrado Bonadeo Corrado Bonadeo

    […] È stato lo stesso Palenzona a comunicare di aver ricevuto l'avviso di garanzia per corruzione. […] Palenzona avrebbe indotto Bonadeo a dimettersi. Un'ipotesi che gli inquirenti hanno individuato analizzando le chat tra consiglieri che erano già state sequestrate durante le perquisizioni di giugno.

     

    Ci sono due elementi che emergono da queste conversazioni. Il primo è che il banchiere avrebbe convinto Bonadeo a dimettersi assicurandogli che così avrebbe considerato chiusa la vicenda del "patto occulto" e non avrebbe proceduto oltre. Effettivamente Bonadeo rassegna le dimissioni il 14 aprile e in quel momento sembra che il caso possa essere archiviato senza uscire dai corridoi di Palazzo Perrone.

     

    FABRIZIO PALENZONA - MAURIZIO IRRERA - CATERINA BIMA - DAVIDE CANAVESIO - ANNA MARIA DI MASCIO - ANTONELLO MONTI FABRIZIO PALENZONA - MAURIZIO IRRERA - CATERINA BIMA - DAVIDE CANAVESIO - ANNA MARIA DI MASCIO - ANTONELLO MONTI

    È il banchiere a scrivere, in una lettera all'avvocato Bonadeo datata 14 aprile 2024: «Ritengo pertanto, che, per tutelare al meglio l'interesse della Fondazione ed evitare ogni ulteriore discussione, non sia più di alcuna utilità celebrare il consiglio di amministrazione convocato per lunedì 15 aprile, che a questo punto avrebbe carattere solo speculativo, e parimenti rappresenterò l'inutilità di ogni approfondimento al consiglio di indirizzo» e che «non vi sono ulteriori criticità da approfondire». Invece, con i successivi sviluppi e la sfiducia a Varese, ci sono poi stati gli esposti al Mef e in tribunale.

     

    Il secondo aspetto valutato dalla procura in questi giorni è la promessa che Palenzona avrebbe fatto a Bonadeo (ex suo fedelissimo) riguardo a un presunto incarico nel consiglio di amministrazione della Banca d'Asti. Un promessa che sarebbe stata una sorta di ricompensa per l'impegno di Bonadeo al suo fianco prima del "patto occulto". Ruolo che poi l'avvocato alessandrino non ha ottenuto.

     

    FONDAZIONE CRT FONDAZIONE CRT

    Ma tra le questioni su cui si potrebbe accendere il faro degli inquirenti c'è anche quella delle consulenze che il banchiere alessandrino avrebbe affidato a vari professionisti mentre era presidente.

     

    «Non posso non manifestare il mio stupore per la notizia di indagini avviate nei miei confronti […] e sono a disposizione dell'autorità inquirente per ogni informazione sull'accaduto con la certezza di poter chiarire ogni elemento della vicenda», commenta Palenzona sottolineando che «il patto occulto era tale da creare una fondazione nella fondazione e alterare le dinamiche di funzionamento degli organi sociali».

     

    BANCA DI ASTI BANCA DI ASTI

    E aggiunge: «Preciso che, come noto, ho personalmente denunciato all'autorità di vigilanza appena ne ho avuto contezza l'esistenza del patto promosso sulla base di una raccolta di firme da Bonadeo. Inoltre, come è altrettanto noto, ho rassegnato le mie dimissioni da presidente della Fondazione Crt quando il consiglio di amministrazione della Fondazione ha ritenuto […]  l'esposto all'autorità di vigilanza improprio e infondato, sì da giustificare anche il licenziamento immediato del segretario generale reo di avere, su mia indicazione, trasmesso gli atti al ministero dell'Economia».

     

    «Quanto alle dimissioni di Bonadeo - conclude il banchiere - riconosciutosi responsabile e autore del cosiddetto patto occulto, ogni atto da me compiuto è stato trasparentemente rappresentato agli organi della Fondazione e al ministero vigilante». Intanto, si attendono dal Mef le prescrizioni a cui Palazzo Perrone dovrà adeguarsi per evitare il commissariamento. Oggi è convocato sia il cda sia il cdi in cui partirà il confronto in attesa delle indicazioni. Il ministero darà comunque un paio di mesi di tempo alla Fondazione per recepire le misure e quindi tutto sarà rinviato a settembre.

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