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    LA TERRA PROMESSA DI MONDRAGONE - DOPO IL COVID, SI ABBATTE PURE SALVINI, CHE LUNEDÌ SARÀ IN VISITA IN CITTÀ - I PALAZZI EX CIRIO NASCONO INSIEME ALLE VELE DI SCAMPIA, E COME QUELLE SONO STATI OCCUPATI E ORA ANDREBBERO ABBATTUTI. UN DISASTRO ARCHITETTONICO ANNI '70 ORA OCCUPATO DA UNA COMUNITÀ DI BULGARI SFRUTTATI DAI CAPORALI PER RACCOGLIERE FAGIOLINI - DE LUCA: UNA SITUAZIONE INCANCRENITA DA ANNI, LA REGIONE NON C'ENTRA. MA SE ARRIVIAMO A 100 CASI, CHIUDO TUTTO


     
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    1.LA TERRA PROMESSA

    Mattia Feltri per ''La Stampa''

     

    palazzi ex cirio mondragone palazzi ex cirio mondragone

    I braccianti di Mondragone, Caserta, vengono quasi tutti da Novi Zagora, Bulgaria. Sono arrivati in Italia coi caporali e dietro la promessa di buoni guadagni. Vivono in appartamenti occupati dei grandi, fatiscenti palazzi ex Cirio, da cui discendono prima dell'alba, alle quattro e mezzo, per essere trasportati coi furgoni nei campi dei possidenti italiani a raccogliere fagiolini.

     

    La paga oscilla fra i due e i quattro euro l'ora, per gli uomini perlomeno. Le donne prendono una tariffa più bassa, fra uno e due euro. Siccome non possono lasciare a casa i bambini, talvolta portano nei campi anche loro. I bambini però non sono forti né resistenti, e così si scende a cinquanta/settantacinque centesimi l'ora. Normalmente si lavora sette o otto ore, ma se il raccolto è ricco si arriva a dodici e i braccianti bulgari arrotondano un po' e sono contenti. La paga è distribuita alla sera.

     

    test ai palazzi cirio di mondragone test ai palazzi cirio di mondragone

    In una giornata fruttuosa marito e moglie riescono a tirare su quaranta o cinquanta euro a cui i caporali sottraggono una quota per sé, una per il trasporto in furgone, una per l'affitto delle case occupate. Da tempo i sindacati denunciano lo sfruttamento - o lo schiavismo - e, siccome non ne cavano nulla, vanno alla mattina fuori dai palazzi, perlomeno a distribuire bottigliette d'acqua e berretti per proteggersi dal sole.

     

    Ora nei palazzi è scoppiato un focolaio di Covid: vietato entrare e uscire. Ma i bulgari escono lo stesso perché se non lavorano non mangiano. Gli abitanti di Mondragone si sono ribellati e ne è scaturita una guerriglia. Allora il governo italiano, che ha tanto a cuore la legalità, ha deciso di mandare l'esercito: dai palazzi non si esce, perdìo.

     

    mondragone proteste per zona rossa mondragone proteste per zona rossa

     

     

    2.FOCOLAIO MONDRAGONE:DE LUCA, SITUAZIONE INCANCRENITA DA ANNI

     (ANSA) - Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, parla della situazione di Mondragone, dei palazzi della Ex Cirio, come di "una situazione incancrenita da dieci anni di fronte alla quale tutti hanno girato la testa". Una questione che "prima che alla Regione spetta in primo luogo al ministero dell'Interno, alla prefettura, alle forze ordine" ma "per dieci anni si è fatto finta di non vedere che questo problema c'era". "Quando siamo entrati negli appartamenti per fare i test abbiamo trovato decine di persone ammassate, affitti in nero pagati a cittadini italiani - ha aggiunto - eppure nessuno ha visto niente. E chi non ha fatto niente apre anche la bocca".

     

    3.FOCOLAIO MONDRAGONE:DE LUCA,TAMPONI DI MASSA IN CASO CONTAGI

    mondragone lancia sedia dalla finestra mondragone lancia sedia dalla finestra

     (ANSA) - "Oggi la Campania è una regione a contagi zero al netto dei focolai di Mondragone. Andremo a cercare noi i contagi nelle prossime settimane. La Campania non è interessata a coprire problemi, ma a risolvere i problemi in maniera definitiva per tutelare la salute e serenità dei nostri cittadini". Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in diretta su Facebook. "Faremo tamponi di massa laddove dovessero verificarsi dei contagi", ha aggiunto.

     

    4.DE LUCA, RISOLVEREMO FOCOLAIO MONDRAGONE

    (ANSA) - "In pochi giorni faremo anche a Mondragone quanto fatto in altre parti della Campania, come per i focolai del Vallo di Diano e di Ariano dove abbiamo fatto 13mila tamponi". Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca in merito al focolaio nella cittadina del casertano. Ai palazzi della ex Cirio, ha aggiunto, sono stati fatti "743 tamponi dei quali 43 positivi; 9 nella palazzina dei senza tetto italiani, il resto tra bulgari e rom". La vicenda è stata scoperta con una donna bulgara incinta che in ospedale è risultata positiva.

     

    5.MONDRAGONE: LUNEDÌ SALVINI SU LUOGO FOCOLAIO CAMPANIA

    salvini de luca salvini de luca

     (ANSA) - Lunedì Matteo Salvini sarà a Mondragone. Lo si apprende dalla Lega. Il leader leghista sarà nel Comune in provincia di Caserta, dove in questi giorni è scoppiato un focolaio di Covid19 tra i braccianti agricoli bulgari che vivono negli edifici conosciuti come ex Cirio.

     

    6.FOCOLAIO MONDRAGONE: CONSOLE BULGARO INCONTRA IL SINDACO

     (ANSA) - ''Ai palazzi ex Cirio l'emergenza credo sia più sociale che sanitaria, in quanto i bulgari di etnia rom hanno una mentalità particolare". Così il console bulgaro Ermelina Peycheva, che questa mattina ha incontrato al comune di Mondragone (Caserta) il sindaco Virgilio Pacifico. "Sono qui per dare una mano e parlare con i miei connazionali" ha concluso. Intanto ai Palazzi ex Cirio la Protezione civile porta bombole per l'ossigeno e medicinali per inquilini malati, oltre al cibo e all'acqua.

     

    7.FOCOLAIO A MONDRAGONE: LA GENESI DEI PALAZZI EX CIRIO

    mondragone lancia sedia dalla finestra mondragone lancia sedia dalla finestra

     (ANSA) - Già alla fine degli anni '70 quando furono costruiti, i palazzi ex Cirio di Mondragone erano un "pugno nell'occhio" per una città dal mare pulito, meta dei napoletani, tanto che alcuni professionisti si lamentarono con l'allora sindaco Camillo Federico, che rigettò ogni critica e parlò di palazzi realizzati secondo idee innovative, sulla falsariga delle Vele del quartiere Scampia di Napoli. E' quanto emerge dal racconto di Vincenzo De Lisa, ex ingegnere capo del Comune di Mondragone per oltre 20 anni e attuale consigliere dell'Ordine degli ingegneri di Caserta.

     

    I cinque palazzoni furono chiamati così perché edificati su un terreno che la Cirio aveva venduto a privati dopo la dismissione della fabbrica di pomodori, che si trovava a poca distanza. "Ricordo bene quando i palazzi furono costruiti - dice De Lisa - perché noi allora giovani professionisti ci lamentammo perché quei palazzi, che dovevano essere di pochi piani ma poi furono portati a undici, non avevano nulla a che fare con una città tipicamente turistica. Li costruirono varie imprese edili, tra cui quelle di Corrado Ferlaino.

    mondragone proteste per zona rossa mondragone proteste per zona rossa

     

    Il sindaco, e queste cose devono ancora essere in qualche verbale dell'epoca, alle nostre rimostranze ci rispose con il sarcasmo e l'ironia. 'Voi non capite nulla - disse - questi palazzi sono innovativi come le vele di Scampia'. Oggi sappiamo la fine delle Vele. Dico che anche per questi palazzi, che continuano a essere un pugno nell'occhio, si deve prevedere un piano di abbattimento".

     

    8.CORONAVIRUS: CRISANTI, POSSIBILI NUOVI PICCOLI FOCOLAI

     (ANSA) - Anche in Italia, come in Cina e Germania, si profila uno scenario fatto di piccoli focolai e mini zone rosse: i casi di Mondragone e Bologna lo dimostrano, indicando come la rapidità nei tamponi e nel tracciamento dei contatti sia la strada giusta da seguire per evitare brutte sorprese in autunno. Lo spiega Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e Virologia dell'Università di Padova e consulente della Regione Veneto, ospite di 'Circo Massimo' su Radio Capital. Crisanti si dice "contento" della risposta messa in atto a Bologna e Mondragone: "è la strada giusta, ma ce ne dobbiamo aspettare altre di queste situazioni, come è successo in Germania e in Cina.

    mondragone mondragone

     

    L'Italia non è immune. Se lo vogliamo passare indenni, bisogna stare molto vigili in autunno, vale per le istituzioni e i cittadini. Come all'inizio della pandemia, questo virus è in grado di diffondersi e di trasmettersi senza creare casi gravi". A proposito della polemica sugli asintomatici non contagiosi, il virologo non ha dubbi: "se gli ospedali sono vuoti e se gli asintomatici non trasmettono, questi 296 nuovi casi di ieri da dove escono? È chiaro che gli asintomatici trasmettono".

     

    Per questo giudica "inopportuno" il documento firmato da dieci esperti che dichiara finita l'emergenza. "Non è stato un atto di responsabilità scrivere quel documento, non invita alla prudenza", dice Crisanti. "Può far pensare che non c'è più pericolo e che sia tutto finito. La situazione è migliorata, ma grazie a un lockdown rigido e a una situazione climatica che sembra bloccare la diffusione del virus. Questa situazione non si ripeterà a ottobre-novembre".

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