Alberto Statera per “Affari & Finanza - la Repubblica”
Scordatevi Joe Pistone, alias Donnie Brasco, l' agente dell' FBI che lavorò per anni sotto copertura infiltrandosi nella famiglia mafiosa dei Bonanno. O Eliot Ness, agente del Tesoro degli Stati Uniti che incastrò Al Capone facendolo condannare per evasione fiscale. Il tentativo di sveglia dato alla politica corrotta da Piercamillo Davigo appena eletto presidente dell' Associazione Nazionale Magistrati ha già prodotto uno di quei dibattiti che in Italia non finiscono mai e se finiscono sottostanno alle bizantine alchimie politiche che, in genere, svuotano di fatto il lodevole scopo iniziale.
RAFFAELE CANTONE NICOLA GRATTERI
Davigo cita talvolta Edwin Sutherland, il criminologo americano che studiò i crimini dei colletti bianchi, giungendo alla conclusione che sono molto più pericolosi per la società della criminalità comune.
Ma nonostante questo le nostre forze dell' ordine sono tutte orientate a privilegiare l' attività di sicurezza pubblica rispetto a quella di polizia giudiziaria. Figurarsi poi se qualcuno torna a parlare di agenti infiltrati sotto copertura alla Donnie Brasco come strumenti d' indagine contro la corruzione.
Una legge da noi esiste da un decennio, ma serve a poco e se si parla di modificarla rendendola più efficace cala un silenzio sepolcrale. Davigo, come tanti altri magistrati, è favorevole all' istituto dell' agente sotto copertura. Ma con quali poteri?
P. Davigo a Radio2
L' agente può o non può andare a proporre mazzette per verificare l' onestà del pubblico ufficiale? Su questo punto si può aprire uno di quei dibattiti politico-giuridici smisurati e senza via d' uscita.
Anche tra i magistrati. Il commissario anticorruzione Raffaele Cantone, ad esempio, è contro l' agente provocatore, cioè lo 007 che va a proporre tangenti per verificare l' onestà del politico o del funzionario pubblico.
di pietro colombo davigo
Mentre Nicola Gratteri, presidente della commissione che ha elaborato le proposte per la lotta contro la mafia su incarico di Matteo Renzi, suggerisce di modificare la legge del 2006 prevedendo che i reati di corruzione, concussione, induzione indebita e traffico d' influenza si intendono commessi anche quando la richiesta o l' offerta di denaro o altra utilità provenga dall' agente sotto copertura.
Per iniziare con una terapia d' urgenza - ha detto Gratteri - basterebbe introdurre la figura dell' infiltrato, o agente sotto copertura, che ha dato risultati nella lotta al traffico di droga e inserire i reati contro la pubblica amministrazione nello speciale elenco previsto dall' articolo 157 del codice penale, che prevede il raddoppio dei termini di prescrizione per alcuni reati di particolare gravità.
Piercamillo Davigo
Ma l' agente sotto copertura è finito subito sott' acqua in favore del dibattito sulla riforma della prescrizione. Sacrosanto, se non fosse che il tema viene ormai sviscerato da una quindicina d' anni e ha prodotto 16 (sedici) progetti di riforma, secondo il calcolo che certosinamente ha fatto Luigi Ferrarella. Dal primo di Kessler nel 2001 all' ultimo del governo approvato in prima lettura alla Camera nel 2015. Nel frattempo ci sono state oltre un milione e mezzo di prescrizioni.
ANDREA ORLANDO MATTEO RENZI
Sarà così che in tempi umani avremo un paese se non pulito-pulito almeno un po' meno sudicio? Oppure, ancora una volta, ha ragione Davigo quando dice che per cominciare i partiti devono mettersi in testa quanto diceva Salvatore Satta: il vero innocente non è colui che viene assolto, bensì colui che passa nella vita senza giudizio.