rincari benzina diesel
Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”
Aumenta il prezzo dei carburanti e la Procura di Roma decide di indagare. I pm hanno aperto un fascicolo ad oggi senza ipotesi di reato e a carico di ignoti. Aumenti che il ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani aveva ritenuto ingiustificati, arrivandoli a definire una «colossale truffa».
«Stiamo assistendo ad una impennata del prezzo dei carburanti ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi. La crescita non è correlata alla realtà dei fatti è una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi», aveva detto Cingolani evidenziando che «il prezzo del greggio e del gas, è in aumento esponenziale nonostante non ci siano problemi di carenza dell'offerta».
rincari benzina diesel
Gli accertamenti sono stati affidati al nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza. Le associazioni di consumatori chiedono di andare a fondo alla vicenda mentre FederPetroli Italia, sentendosi chiamata in causa, specifica: «Le parole pronunciate dal ministro Cingolani sono riferite, da come abbiamo ben interpretato, ad una situazione energetica che il sistema dell'Oil & Gas sta vivendo a livello internazionale e non solo all'Italia. Si stanno strumentalizzando anche le parole di un ministro pur di fare confusione e criminalizzare i cattivi petrolieri».
MEME SULLA BENZINA
LE ACCUSE
«Ottima notizia! È quello che abbiamo chiesto sabato. Ora la Procura senta anche il ministro Cingolani come persona informata sui fatti, come da noi chiesto, così che possa spiegare ai magistrati il contenuto delle sue importanti dichiarazioni e delle accuse che ha fatto.
Anche perché il Mite ha tutti i dati che devono essere comunicati dai distributori, primo passo utile per risalire lungo la filiera e individuare i responsabili delle vergognose speculazioni», ha sottolineato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.
«La Procura ora mandi la Guardia di Finanza nelle sedi delle società petrolifere e in tutti i distributori d'Italia per gli accertamenti utili a individuare eventuali profili penalmente rilevanti». Anche Il Codacons ha presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia e all'Autorità garante della concorrenza chiedendo di indagare sugli abnormi rincari dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa e su possibili speculazioni in atto a danno di consumatori e imprese.
CARO BENZINA
GLI AUMENTI
Il Codacons ha precisato che «in questi giorni i listini dei carburanti venduti presso i distributori sono letteralmente fuori controllo, con la benzina che in modalità self viaggia verso i 2,3 euro al litro e costa in media il 39,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il gasolio sale addirittura del +51,3%. In alcune zone del paese i carburanti hanno già sfondato la soglia dei 2,5 euro al litro, come Ischia (2,629 euro/litro), La Maddalena (2,589 euro/litro) e Ventotene (2,579 euro al litro)».
Aumenti la cui entità non appare giustificata né dalle attuali quotazioni del petrolio, né da riduzioni delle forniture sul territorio legate alla guerra in Ucraina, senza contare che benzina e gasolio venduti oggi presso i distributori sono stati acquistati mesi fa, a prezzi sensibilmente inferiori.
pompe di benzina
Il Codacons ha specificato che «il rischio è che i rincari dei prezzi alla pompa possano essere» dopati «da fenomeni speculativi tesi a sfruttare la delicata situazione in Ucraina per incrementare i guadagni a danno di consumatori e imprese. «Per questo motivo - conclude il Codacons - presentiamo un esposto all'Antitrust e a 104 Procure di tutta Italia, chiedendo di aprire indagini sul territorio con l'ausilio della Guardia di Finanza e accertare eventuali speculazioni e illeciti, alla luce delle possibili fattispecie di truffa aggravata, aggiotaggio e manovre speculative varie sulle merci».
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