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    C’È POCO DA FIDARSI DI OMICRON - ESSERE STATI INFETTATI IN PASSATO NON GARANTISCE L'IMMUNITÀ DALLA VARIANTE (MA LA TERZA DOSE SÌ) – ANCHE SE PER ORA IN ITALIA SEMBRA POCO DIFFUSA, AVENDO UNA CONTAGIOSITÀ PIÙ ALTA PUÒ FARE PIÙ VITTIME IN NUMERI ASSOLUTI: PER QUESTO BISOGNA CONTINUARE CON MASCHERINE E DISTANZIAMENTO, E SOPRATTUTTO CORRERE CON IL "BOOSTER"


     
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    Graziella Melina per “Il Messaggero

     

    Dietro l'aumento dei nuovi contagi e delle ospedalizzazioni non sembra ci sia lo zampino della variante Omicron. I casi finora identificati sono pochi. Eppure, la prospettiva che a medio-lungo termine possa diventare prevalente non fa stare per nulla tranquilli.

    Covid Sudafrica 6 Covid Sudafrica 6

     

    «Dai dati finora disponibili - precisa Claudio Mastroianni, direttore di malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma e neo presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali - la variante Omicron sembra avere un tasso di trasmissibilità superiore.

     

    In Sud Africa, nonostante il numero rilevante dei contagi, il numero delle ospedalizzazioni è più basso. Quindi in questa fase, oltre a vaccini e terapie, è necessario continuare a mantenere tutte le misure di prevenzione adottate finora».

     

    Sintomi Omicron Sintomi Omicron

    OMICRON È MENO PERICOLOSA?

    I dati disponibili, per ora, non permettono di escluderlo. «Se la percentuale di forme gravi per la Omicron è del 5-10 per cento - rimarca Roberto Cauda, direttore di Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma - è chiaro che se colpisce un notevole numero di persone, aumenta anche il dato dei casi in forma più grave.

     

    Teniamo presente che il Sudafrica ha un'età media di 28-29 anni, e noi sappiamo che nei più giovani la malattia decorre in forma meno grave. Ma si è visto che in Sudafrica veniva colpita anche l'età pediatrica con una certa percentuale maggiore. Sappiamo poi che l'immunità naturale, quella acquisita da chi ha già avuto la malattia, non è completamente protettiva con la Omicron. Per cui, chi ha già avuto l'infezione si può reinfettare.

     

    la variante omicron si diffonde molto piu velocemente la variante omicron si diffonde molto piu velocemente

    Per quanto riguarda la sintomatologia - precisa Cauda - si osserva una minore incidenza di febbre e tosse, mentre sarebbero prevalenti i sintomi riconducibili al raffreddore. Ricordiamo però che in questo momento gli elementi che osserviamo sono mutuati in parte dal Sudafrica e in parte dal Regno Unito. Bisognerà ancora attendere per evidenze superiori».

     

    SI PUÒ FERMARE CON VACCINI E FARMACI?

    «Omicron è sicuramente molto contagiosa - ammette Roberto Luzzati, professore di malattie infettive dell'Università di Trieste -. Ora però siamo molto interessati a capire se ha una patogenicità superiore. Una preoccupazione è legata poi ai monoclonali. Sappiamo infatti che dei tre tipi che stiamo utilizzando, soltanto l'ultimo arrivato, ossia quello della Glaxo, sarebbe attivo. E questo rappresenta un handicap visto che noi stiamo usando finora i monoclonali più vecchi.

     

    VARIANTE OMICRON VARIANTE OMICRON

    L'elemento positivo è invece che la terza dose del vaccino può proteggere dalla variante Omicron. Raccomandiamo quindi chiunque non si sia ancora vaccinato a farlo al più presto».

     

    QUANTO È DIFFUSA IN ITALIA?

    Sapere quanti casi sono presenti sul nostro territorio aiuterebbe senz'altro a frenare la corsa del virus. Secondo Mauro Pistello, ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all'Università di Pisa, vicepresidente della Società italiana di Microbiologia e tra i fondatori della rete di sequenziamento dell'Istituto Superiore di Sanità, «in Italia in qualche modo ancora reggiamo il colpo, anche se lentamente la presenza di Omicron sta aumentando, ed è probabile che a Natale la percentuale di nuovi casi sia consistente.

     

    LABORATORIO DI ANALISI COVID LABORATORIO DI ANALISI COVID

    Sembra che da noi si diffonda meno rispetto ad altri paesi - rimarca Pistello - segno che il combinato di vaccini, mascherine, distanziamenti e comportamenti funziona. Ricordiamo però che il vaccino non riesce a proteggere del tutto dall'infezione, per cui le mascherine sono necessarie perché limitano la diffusione».

     

    Sintomi Covid e Omicron Sintomi Covid e Omicron

    Inutile dire che i casi di Omicron in Italia potrebbero essere molti di più rispetto a quelli identificati. «È indubbio che noi rileviamo una parte - ammette Pistello - Almeno a livello nazionale, a macchia di leopardo, sono sequenziati il 10-15 per cento dei casi. Quello che vediamo è solo la punta di un iceberg. Ma se dovessimo fare un'analisi di tutti i campioni, per noi potrebbe essere complicato, visto che come è noto disponiamo di risorse ridotte».

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