"NON TORNERÒ IN BIELORUSSIA" – LA VELOCISTA KRYSTSINA TSIMANOUSKAYA È STATA PRELEVATA NELLA SUA STANZA A TOKYO E COSTRETTA A FARE LE VALIGIE, PER POI ESSERE PORTATA ALL’AEROPORTO CONTRO LA SUA VOLONTÀ
Krystsina Tsimanouskaya
La Polonia ha offerto la possibilità di fornire asilo politico alla velocista bielorussa Krystsina Tsimanouskaya che si rifiuta di tornare nel suo paese dopo le Olimpiadi: lo ha dichiarato oggi il segretario di Stato francese per gli Affari europei Clement Beaune.
"Discuteremo con i nostri partner europei se possiamo concederle asilo politico entro le prossime settimane o addirittura giorni", ha detto Beaune alla stazione radio RFI. Tsimanouskaya ha accusato le autorità del suo paese di aver tentato di rimpatriarla con la forza, ed è ora sotto la protezione della polizia giapponese, ha affermato oggi il Cio.
LA BIELORUSSA Krystsina Tsimanouskaya
L'atleta bielorussa al momento è "al sicuro" in un albergo a Tokyo. Lo ha assicurato il Comitato Olimpico Internazionale (Cio). Domenica la velocista 24enne, che partecipa alle Olimpiadi, aveva espresso preoccupazione, dicendo di sentirsi minacciata, per aver apertamente criticato la sua federazione nazionale.
"Ci ha detto che si sentiva al sicuro", ha reso noto il direttore della comunicazione del Cio, Mark Adams, precisando che Tsimanouskaya ha passato la notte in un albergo dell'aeroporto di Tokyo-Haneda. Adams ha aggiunto che il Cio si confronterà di nuovo con lei in giornata per conoscere le sue intenzioni e "sostenerla".
krystsina tsimanouskaya in aeroporto a tokyo
La giovane, appoggiata dalla Belarusian Sport Solidarity Foundation, che in Bielorussia sostiene gli atleti imprigionati o messi da parte per le proprie posizione politiche (in opposizione al regime di Alexander Lukashenko), ha detto di essere stata portata con la forza all'aeroporto per le critiche espresse nei confronti dei suoi allenatori.
Una volta arrivata lì è però riuscita a chiedere aiuto alla polizia. Tramite il suo portavoce, il governo giapponese ha da parte sua assicurato che continuerà "a collaborare con le organizzazioni interessate" e che prenderà "le misure adeguate".
krystsina tsimanouskaya in aeroporto a tokyo 4
Tsimanouskaya ha accusato le autorità del suo paese di aver tentato di rimpatriarla con la forza, ed è subito stata messa sotto la protezione della polizia giapponese. "Il Cio ha parlato con la valorosa atleta Tsimanouskaya direttamente la scorsa notte. Lei stava con le autorità aeroportuali all'aeroporto di Hanedsa, era accompagnata da membri dello staff di Tokyo 2020 e si sentiva al sicuro. Ha trascorso in tranquillità la notte presso l'Airport Hotel. Il Cio continuerà a parlare con lei e con le autorità giapponesi per determinare i prossimi passi da intraprendere nei prossimi giorni".
krystsina tsimanouskaya in aeroporto a tokyo
L'atleta bielorussa avrebbe dovuto competere nei 200 metri femminili di atletica oggi, ma si è rivolta alla polizia ad Haneda chiedendo di aiutarla a non essere imbarcata in un aereo di ritorno verso la Bielorussa, dopo che ha criticato funzionari della delegazione bielorussa.
Tsimanouskaya intende chiedere asilo politico in Germania o Austria, ma ha già ricevuto la disponibilità da parte della Polonia ad accoglierla: il Paese le ha infatti intanto concesso un visto per motivi umanitari e l'atleta si trova già nell'ambasciata di Varsavia.
Per quanto riguarda l'accusa lanciata dall'atleta nei confronti della delegazione bielorussa di aver tentato di rapirla, Adams ha risposto: "Ha parlato alla polizia all'aeroporto. Se c'è un reato, se ne occuperà la polizia".
krystsina tsimanouskaya a tokyo 2020
"Il regime bielorusso è oramai alla stregua del peggiore regime sovietico: dirotta, incarcera, tortura e adesso rapisce. Manca soltanto il veleno e l'armamentario degli orrori sarà completo. Il tentativo di rapire l'atleta bielorussa Krystsina Tsimanousskaya dimostra che questo Stato si è trasformato in una signoria privata del suo presidente abusivo, per questo la Comunità internazionale deve continuare a condannare tali comportamenti e chiedere l'intervento della Corte Penale internazionale, prima che si arrivi a degenerare definitivamente". A dichiararlo è il deputato M5S, Aldo Penna.
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