Michela Tamburrino per la Stampa
FIORELLO QATAR ASPETTANDO VIVA RAI 2
Se non fosse troppo crudele come gioco di parole, si potrebbe dire che la Rai è nel pallone. Un pallone mondiale tanto è enorme il caos che l'attraversa. Ogni giorno ne capita una che quasi quasi si prova tenerezza per quest' Azienda picchiata come un punching ball.
Un fuoco di fila che quando diventa fuoco amico fa ancora più male. Non si sono ancora spenti gli echi del caso Montesano, che esplode l'affare Mondiali molto più complesso, economicamente molto più dannoso, strategicamente molto più sottile. La testa di serie Rai Rosario Fiorello, corteggiato da tempo e finalmente convinto al ritorno con un suo programma long time, lo stesso che salvò le sorti del Festival di Sanremo per due edizioni, ora nel suo «Aspettando Viva Rai2» in diretta Instagram e su Raiplay, continua a massacrare la Rai sollevando il problema dei Mondiali di Calcio trasmessi da un Paese, il Qatar, che fa «dei diritti umani uno zerbino da calpestare tutti i giorni». Logica conseguenza è l'invito a disertare le partite in diretta trasmesse dalla Rai. E in molti già giurano di essere disposti a spegnere la tv, peggio, a sintonizzarsi altrove. Lo fanno esponenti dei Cinque stelle, di Forza Italia e persino l'infettivologo Matteo Bassetti.
fiorello qatar
Ieri Fiorello, mostrando la pagina della «Stampa» ha preso in giro l'ad Fuortes, dicendo che era andato sotto casa sua in protesta e qualcuno gli aveva fatto trovare una testa di cavallo «di bronzo», mettendo insieme l'avvertimento mafioso stile «Padrino» e l'animale simbolo della Rai.
Ma perché sta accadendo tutto questo e perché nessuno si prende la briga di fermare lo tsunami di portata micidiale?
Perché, sostengono gli esegeti di cose Rai, le ragioni andrebbero ricercate in un passato non tanto remoto. Fiorello è uomo di cuore, di sentimento, ma - se stuzzicato - anche di risentimento. Soprattutto se la sua suscettibilità viene pungolata oltre misura. Così come si era messo al servizio della causa combattendo a mani nude contro un Teatro Ariston vuoto causa pandemia con il sodale Amadeus, allo stesso modo potrebbe aver vissuto come ingratitudine quell'alzata di scudi dei giornalisti del Tg1 che difendevano i loro spazi, ma di fatto ne causarono lo sfratto da Rai1.
FIORELLO QATAR ASPETTANDO VIVA RAI 2
Fiorello che riflette molto sulle cose e i piatti migliori ama mangiarli freddi, non reagì per la bagarre che lo vedeva al centro. Tacque e poi prese lo scomposto dietrofront e il passaggio a Rai2 con spirito anglosassone, anzi ringraziando per la nuova collocazione. Ora potrebbe aver iniziato a rispondere. A proposito di portate culinarie, si dice che Fiorello stia ancora all'antipasto e che continuerà nella sua presa di posizione ineccepibile, ma certamente imbarazzante per la Rai che non sa come regolarsi. Bloccare il suo uomo d'oro, lasciare che prosegua, o pregare che si senta soddisfatto così? Una decisione non è stata presa.
Anche perché, oltre alla pubblicità avversa, gli ascolti saranno risibili con l'Italia fuori gioco. E i temi civili che il Quatar considera niente, aggravati da dichiarazioni omofobe irricevibili, fanno sì che si tradisca il contratto di servizio. Una sconfitta strategica e culturale che potrebbe avere gravi conseguenze per una tv pubblica.
I diritti dei Mondiali erano stati comprati dall'Amministratore delegato Rai precedente all'attuale, Fabrizio Salini. Ancora si sperava nella qualificazione dell'Italia. La pratica fu gestita dal direttore dei diritti sportivi, Pier Francesco Forleo, compagno di Elisabetta, la figlia di Mara Venier. Poi la debacle della squadra italiana con Fuortes già subentrato. A questo punto, si poteva tentare una trattativa, spacchettare partite e diritti e venderli ad altri. Se mai questo è stato tentato, non è andato a buon fine.
fiorello fuortes
Altro elemento dirimente è la collocazione delle partite che il Qatar ha imposto in inverno per motivi di clima casalingo.
Ma nessuno, allora, si è premurato di controllare che le partite coprissero il Prime Time. E infatti non lo coprono. Mentre in estate il palinsesto è più agile, ora si è in pieno periodo di garanzia, con la pubblicità che costa più cara ma con l'impossibilità di venderla al meglio perché il fuso orario impedisce appunto di soddisfare tutta la fascia di prima serata. Risultato: si scombussolano inutilmente sia il Day Time, sia il Prime Time. E pensare che Fiorello deve ancor andare in onda a pieno regime, dal 5 dicembre su Rai2 con «Viva Rai2». Se ne vedranno delle belle, questo è solo l'inizio.
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