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    L'ARTE DELLA FREGATURA - LA VENDITA DI ALCUNI OGGETTI, APPARTENENTI ALLA COLLEZIONE DELLA GALLERIA DORIA PAMPHILIJ DI ROMA, ALLA FAMIGLIA AL THANI RISCHIA DI DIVENTARE UN CASO INTERNAZIONALE - LA COLLEZIONE ERA STATA ACQUISTATA DA SPREGIUDICATI MERCANTI D'ARTE PER CIRCA 800 MILA EURO - I FURBONI, IN BARBA ALLA LEGGE ITALIANA CHE VIETA DI PORTARE ALL'ESTERO ALCUNE OPERE, HANNO TRASFERITO IL "BOTTINO" A PARIGI PER VENDERLO ALLA FAMIGLIA QATARINA PER 2,5 MILIONI DI EURO - DOPO LA SCOPERTA DELL'ILLECITO TRAFFICO, LA FAMIGLIA AL THANI HA RESTITUITO GLI OGGETTI A PATTO CHE…


     
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    Estratto dell'articolo di Giuseppe Scarpa per “la Repubblica - Edizione Roma”

     

    PALAZZO DORIA PAMPHILIJ PALAZZO DORIA PAMPHILIJ

    Ci sono i nobili romani, […] i Doria Pamphilj. Ci sono anche i loro omologhi arabi, la ricchissima famiglia qatarina degli Al Thani. Poi c’è un pezzo da museo dal valore inestimabile che lascia la nicchia del palazzo Doria Pamphilj […] e vola verso Doha. Nel mezzo hanno un ruolo anche mercanti d’arte francesi e inglesi senza scrupoli, capaci di muovere clandestinamente opere d’arte fuori dall’Italia. Per questo l’affare è diventato un caso internazionale e si è trasformato in un’inchiesta della procura di Roma per esportazione illecita.

     

    […]Il tesoro si compone di un vassoio, due candelabri e una teiera in ambra e porcellana realizzate dall’artista tedesco Georg Schreiber nel 1600. Il valore sfiora i 3 milioni di euro. […]

     

    PALAZZO DORIA PAMPHILIJ PALAZZO DORIA PAMPHILIJ

    Tutto ha inizio nell’aprile del 2012. È il giorno in cui due mercanti d’arte, un francese e un inglese, bussano nella dimora dei Doria Pamhilj in via del Corso. La coppia prende in affitto un appartamento nell’antico palazzo […] Una casa che i due conserveranno in locazione sino al 2017. Ad affiatargliela sono proprio i padroni di casa Jonathan e Gesine Pamphilj. Entrambi verranno sentiti dai carabinieri del Nucleo patrimonio tutela culturale sezione archeologia in una complicatissima inchiesta che vede come indagati i due mediatori.

     

    PALAZZO DORIA PAMPHILIJ PALAZZO DORIA PAMPHILIJ

    La coppia di esperti venditori osserva le opere conservate nell’antico palazzo. […] Tra le tante c’è la parure di Schreiber, […] A quel punto i mercanti d’arte si presentano ai padroni di casa con due assegni da 400 mila euro ciascuno, uno intestato a Jonathan e l’altro a Gesine […] I nobili non ci pensano troppo. […] La vendita va a buon fine.

     

    A questo punto, però, i mercanti d’arte fanno ciò che la legge italiana vieta: portare quei pezzi all’estero. Per i trafficanti l’operazione non si dimostra particolarmente complessa: il tesoro vola subito a Parigi, dove viene nuovamente messo in vendita. A questo punto si palesa, intorno al 2015, il compratore. Si tratta della società Qipco holding il cui presidente è sua altezza lo sceicco Abdullah Bin Khalifa Al Thani. L’uomo è un parente stretto dell’emiro che governa il Qatar. Qipco acquista la parure per due milioni e mezzo di euro.

     

    […] Il guaio, però, per Al Thani si presenta quando, meno di un anno fa decide, a sua volta, di vendere la parure d’autore a un ricco uomo d’affari svizzero. Il businessman fa notare che l’opera non può essere commercializzata: non poteva lasciare l’Italia. A questo punto, però, accade l’imponderabile perché Qipco - in piena trasparenza - decide di comunicare al ministero della Cultura italiana di esserne in possesso.

    PALAZZO DORIA PAMPHILIJ PALAZZO DORIA PAMPHILIJ

     

    Nel frattempo, la procura, con il pm Francesco Marinaro apre un fascicolo d’indagine. È l’inizio di una lunga trattativa tra Roma e Doha. La società della potente famiglia qatarina mostra subito le migliori intenzioni. I nobili di Doha propongono il rimpatrio dell’opera e il suo prestito ai musei italiani che desiderano esporlo. A patto, però, di restarne gli unici proprietari. Queste le condizioni a cui il ministero dovrà rispondere nei prossimi mesi. Un epilogo insolito, perché la maggior parte delle prestigiose opere non rientrano mai più in Italia. Questa volta si può trovare un accordo.

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