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    LA VENEZIA DEI GIUSTI - CON IL ''JOKER'' DI JOAQUIN PHOENIX, IL CASO DREYFUSS DI POLANSKI, I PANAMA PAPERS DI SODERBERGH CON MERYL STREEP IN PIÙ RUOLI, I CUBANI INFILTRATI IN AMERICA DI OLIVIER ASSAYAS, LA MAFIA DI IERI E DI OGGI RACCONTATA DA FRANCO MARESCO, BRAD PITT IN MISSIONE SPAZIALE PER UN REGISTA SOFISTICATO COME JAMES GRAY NON POSSIAMO CHE ESSERE CONTENTI - L'ITALIA IN CONCORSO CON TRE FILM, PIU' ARCHIBUGI E SALVATORES, SOLLIMA/SAVIANO E SORRENTINO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    meryl streep the laundromat meryl streep the laundromat

    Beh!? Con il Joker di Joaquin Phoenix, il caso Dreyfuss di Roman Polanski, i Panama Papers raccontati da Steven Sodenbergh con Meryl Streep in più ruoli, i cubani infiltrati in America di Olivier Assayas, la mafia di ieri e di oggi raccontata da Franco Maresco con Letizia Battaglia, Brad Pitt in missione spaziale per un regista sofisticato come James Gray non possiamo che essere contenti di questa Venezia 76.

     

    Tra le star, oltre a Joaquin Phoenix e a Brad Pitt, ci saranno Scarlett Johansson, Penelope Cruz, Robert Pattinson, Kristen Stewart, Jean Dujardin, Tim Robbins, Liv Tyler, Roger Waters, Luca Marinelli, Louis Garrel. 

     

    I film in concorso sono più o meno quelli che avevamo già lanciato due giorni fa. Ci sono ovviamente Ad Astra di James Gray, space opera con Brad Pitt e Tommy Lee Jones, il Joker di Todd Phillips con Joaquin Phoenix e Robert De Niro, Ema di Pablo Larrain, con Mariana Di Girolamo, Marriage Story di Noah Baumbach con Scarlett Johansson e Adam Driver, About Endlessness dello svedese Roy Abdersson, Gloria Mundi di Robert Guediguian, ma anche Wasp Network di Olvier Assayas con Penelope Cruz e Edgar Ramirez, sugli agenti infiltrati cubani in America, Saturday Fiction di Lou Ye con la stupenda Gong Li, melò anni 30 in bianco e nero, Waiting for the Barbarians di Ciro Guerra tratto dal romanzo di Coetzee con Mark Rylance, Johnny Depp, Robert Pattinson.

    la mafia non e piu quella di una volta la mafia non e piu quella di una volta

     

    L'Italia è presente nel concorso con ben tre film, Il sindaco del Rione Sanità, l'Eduardo riletto da Mario Martone che passa dal teatro al cinema con Francesco Di Leva e Massimiliano Gallo, il Martin Eden visionario di Pietro Marcello con Luca Marinelli protagonista e la grande rilettura della mafia di Franco Maresco con La Mafia non è più quella di una volta starring Ciccio Mira e Letizia Battaglia. Tutti rigorosamente prodotti dalla Rai, se non sbaglio, e tutti interessanti.

     

    Per la prima volta il cinema di Franco Maresco è presentato in concorso e non possiamo che esserne felici. Fuori dal concorso, per gli italiani, segnalo anche l'ultimo film di Francesca Archibugi, Vivere, con Micaela Ramazzotti, l'ultimo film di Gabriele Salvatores, Tutto il mio folle amore, con Claudio Santamaria e Valeria Golino e le due serie italiani più importanti della stagione, ZeroZeroZero di Stefano Sollima dal romanzo di Roberto Saviano e The New Pope di Paolo Sorrentino. interessante anche Il varco, bizzaro documentario di Federico Ferrone e Michele Manzolini con una soggetto di Wu Ming.

    joker joaquin phoenix joker joaquin phoenix

     

    Ci sono anche il doc su Chiara Ferragni, Unposted, diretto da Elisa Anoruso, vera bomba cafonal di una Venezia ormai aperta a tutto e Necia, l'opera prima di Nunzia De Stefani, ex-moglie di Matteo Garrone. senza scordare  omaggi a Federico Fellini, ci si prepara al centenario, documentari suPiero Vivarelli, Lucio Fulci, l'horror italiano anni 60.

     

    Imperdibile le due ore di montaggio di Sergei Loznitsa sui funerali di Stali, State Funeral, ricostruite da centinaia di ore di riprese inedite d'epoca. Ma sembra bello anche il Seberg di Benedict Andrews con Krusten Stewart nel euolo di Jean Seberg, star dalla vita complessa. Diciamo che sulla carta è una Venezia molto ricca. Mancano The Irishman di Scorsese, che vedremo a Roma, e la biografia di Ligabue di Giorgio Diritti con Elio Germano, dato come sicuro fino a poco tempo fa. E penso che lì sia stata fatta proprio una scelta da parte del direttore. Qualche film di troppo magari c'è, soprattutto italiano, ma va bene così. E mi sembra che Alberto Barbera si sia mosso molto bene tra Netflix, che presenta tre film, Amazon, che presenta Seberg, Rai Cinema e le serie italiane più potenti. 

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