Marco Giusti per Dagospia
Venezia. Babaloo! Magari avremmo preferito come film d'apertura questo fantastico ritorno di Guillermo Del Toro all'horror romantico, The Shape of Water, salutato dai critici stamane con grandi applausi, rispetto al piu' inerte, anche se piu' originale, Downsizing di Alexander Payne, piaciuto piu' ai critici americani che a quelli italiani, ormai impegnati ogni giorno nell'esaltazione della mostra e del presidente Baratta.
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Mostra che in realta' non e' cominciata affatto male, caldo a parte. Così, dopo aver soddisfatto gli appetiti cinefili con il grande film di Paul Schrader e cio' che resta di William Friedkin, il concorso ci regala stamane questo notevolissimo The Shape of Water, sorta di remake in salsa Del Toro della storia d'amore tra la bella e il Mostro della Palude, glorioso horror in 3D della Universal. Tutto si svolge durante gli anni della Guerra Fredda.
Elisa, una strepitosa Sally Hawkins, dimessa e bruttina, ma soprattutto muta, vive in un appartamentino dopra al cinema Orpheum, dove si proiettano assieme peplum, The Story of Ruth, e horror, Mardi Gras. Accanto a lei abita un cartellonista sfigato, Richard Jenkins, fissato per i film del passato e innamorato di un giovane barista. Elisa lavora come donna delle pulizie, in coppia con una debordante Octavia Spencer, in un misterioso laboratorio dell'aeronautica, dove si sta studiando un essere misterioso catturato in Sudamerica.
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La Cosa, cioe' l’uomo pesce interpretato da Doug Jones, e' sorvegliato da un cattivissimo poliziotto razzista, Michael Shannon, e studiato dal dottor Hoffmeister, Michael Stuhlbarg, che e' in realta' un doppiogiochista russo, diviso tra l'amore per la scienza e il partito.
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Tra Elisa e l'uomo pesce nasce subito l'amore, contrastato ovviamente dalla guerra tra americani e russi che, non capendolo, a un certo punto vorranno entrambi eliminare il diverso. Come nei suoi due grandi horror spagnoli, Il labirinto del Fauno e La spina del diavolo, anche qui Del Toro costruisce un horror politico legato a un preciso momento storico, la conquista dello spazio, le lotte per i diritti civili in Alabama.
E trova la via d'uscita all'odio razziale nell'amore romantico e nella fascinazione del mostruoso. Pieno di riferimenti cinematografici e musicali, il film e' una delizia per gli spettatori piu' cinefili, ma e' anche una grande favola romantica. Sally Hawkins e Michael Shannon sono magnifici, ma rubano spesso la scena a tutti gli attori secondari, Octavia Spencer e Richard Jenkins, ai quali spetta il compito di smorzare comicamente il dramma della storia. Imperdibile.
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