1. DAGONOTA - LA VERITÀ CHE I FIGLI DI CAPROTTI HANNO EVITATO DI RACCONTARE AL "CORRIERE DELLA SERA"
Il celeberrimo incipit di Tolstoj in "Anna Karenina ("Tutte le famiglie felici sono simili le une alle altre; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo"), rimbomba leggendo la lunga e amarissima querelle che da anni sta mettendo sottosopra la famiglia di Bernado "Esselunga" Caprotti.
L'ultima puntata è apparsa sul Corriere lunedì a firma di Mario Gereveni ("Le donazioni di Caprotti a figli, manager e segretarie"). Ed è subito, a prima vista, un titolo che fa dire al lettore "ma che cuore d'oro ha mister Esselunga!". Poi sbirciando l'articolo si legge: "Giuseppe Caprotti, 52 anni, il primogenito chiamato dal padre a dirigere l'azienda e poi bruscamente esautorato nel 2004, ha ricevuto un solo «regalino», secondo l'archivio Ripamonti: 2,82 milioni undici anni fa, poi più nulla".
BERNARDO CAPROTTIA seguire: "Violetta, 51 anni, l'altra figlia di primo letto, prima della rottura ha ricevuto assegni circolari per 7,5 milioni oltre al 100% della società svizzera, Caroz sa, proprietaria, nel cantone di Vaud, di una grande villa di famiglia e del terreno intorno".
Invece, continua il quotidiano di De Bortoli, che cuccagna per ‘'la moglie Giuliana Albera (73 anni), con la figlia Marina Sylvia (35)''. ‘'Se Marina (l'unica Caprotti, eccetto il padre, nei cda del gruppo) ha ricevuto, tutto cash, poco meno di 10 milioni, la moglie sei anni fa ha visto arrivare 18 milioni di Cct sul suo conto titoli in Deutsche Bank. Si andavano ad aggiungere ad altre svariate donazioni di liquidità per un totale intorno ai 30 milioni di euro''. Fino al colpo di scena finale: 10 milioni all'ex segretaria personale di Bernardo Caprotti.
LETTERA CAPROTTI A DAGOSPIA PRIMA PARTEAmorale della favola: più quattrini alla segretaria che ai figli!
E allora volentieri pubblichiamo la lettera di Bernardo Caprotti che vuole appunto ristabilire quelle verità che i due figli si sono ben guardati dal raccontare al Corriere: di aver intascato una montagna di denaro ("Giuseppe ha incassato a vario titolo Euro 84.300.000. Violetta Euro 72.400.000"), accompagnati da un favoloso castello sul lago di Ginevra con 450 mila metri di terreno per Violetta e la fastosa villa patrizia della famiglia Caprotti ad Albiate in Brianza per il fratello Giuseppe, compresi quadri e arredi).
2. LETTERA DI BERNARDO CAPROTTI A DAGOSPIA
Caro Roberto, non so se questa faccenda possa essere di tuo interesse. O addirittura di interesse nazionale, visto che de Bortoli, sostenendo l'opera di un suo giornalista "molto bravo, molto serio" impegnato a mettere le mani nel mio cassetto, mi ha dedicato un'intera pagina del suo autorevole giornale.
Vorrei dire che ci sono alcune inesattezze : l'amico Maggioni la Bentley non l'ha ricevuta, il mio nipote Andrea Caprotti riceve quattro milioni come gli altri, non sei. E sotto i "pesci" non ci sono così tanti misteri. È da decenni l'azienda di Paola Albera, madre di Andrea, e del fratello Fabrizio. Solo che Andrea la dirige in Sardegna e questa cifra gonfiata ad arte lo disturba.
LETTERA CAPROTTI A DAGOSPIA SECONDA PARTEMa la cosa grave è la grave disinformazione, cioè le illazioni del Corriere su come ho trattato i miei primi due figli. Sebbene si tratti, a mio modo di vedere, di un orrore capitalista, debbo chiarire: Giuseppe in quegli anni ha incassato a vario titolo Euro 84.300.000. Violetta Euro 72.400.000. Più 4 milioni da me dati al suo primo marito, per sostenere il suo business a New York. Poi hanno rispettivamente le due case più importanti di famiglia.
Le immagini :
- a Giuseppe Albiate
- a Violetta il castello sul lago Lemano.
Che io abbia scacciato Giuseppe nel 2004 è assolutamente falso. Lui se ne è andato nell'aprile di quell'anno, ma lo abbiamo retribuito con l'indecente emolumento da Amministratore Delegato dal 2004 fino al giugno 2008, dunque per quattro anni. Non è più stato presente un giorno.
Violetta se ne è andata nell'autunno del 1996, quattro mesi dopo che le avevo destinato - fiduciariamente - il 32% di Esselunga. 32 a lei, 32 a Marina, 36 a Giuseppe, estromettendo la mia consorte. Così mi sono condotto e preferirei non aggiungere altro evitando, fin che sarà possibile, macigni devastanti.
VIOLETTA CAPROTTIA presto, tuo Bernardo
3. "RINGRAZIO TUTTI, ORA VI ASPETTANO ALTRI TRAGUARDI"
Lettera di Bernardo Caprotti ai dipendenti Esselunga
Agli interessati, gentilmente. Per chiarezza desidero informarvi di quanto segue. Dopo molti mesi di assenza a seguito dell'infortunio occorsomi il 28 di aprile -e dunque dopo lunghe meditazioni e troppe stanchezze- ho deciso da tempo di terminare, col 23 dicembre prossimo venturo, la mia attività come lavoratore dipendente.
GIUSEPPE CAPROTTIMi spiego: ho prestato la mia opera per 62 anni alle dipendenze delle due aziende che ho avuto il privilegio di condurre, prima della Manifattura Caprotti, poi della Supermarkets Italiani. Ho iniziato in entrambe da azionista minoritario e ne sono stato per anni il «primo servitore ». Senza alcun paragone, ci mancherebbe, mi piace ciò che diceva di sé Federico II di Prussia: «Io sono il primo servitore dello Stato ». E lo sono stato a tempo pieno, pienissimo, tanto che non posso pensarmi «a mezzo servizio » .
Così, col 23 dicembre, io lascerò deleghe, poteri, compensi. Forse mi sentirò più leggero. Ma, a Dio piacendo, ci sarò e forse sarò anche più libero di fare quello che mi era sempre piaciuto: di andare per negozi e cantieri. Di vedere e parlare con la nostra gente. Di non essere più subissato da montagne di carte e di pratiche che mi imprigionano e mi impediscono. Forse ci vedremo di più e più liberamente. Voglio ringraziare tutti quanti per la straordinaria collaborazione e per l'aiuto che mi hanno dato nel portare l'opera a questo punto: altri traguardi, altre eccellenze vi aspettano. A presto!
LE DONAZIONI DI CAPROTTI A FIGLI, MANAGER E SEGRETARIE
Mario Gerevini per il "Corriere della Sera" del 25 novembre 2013
VILLA AIROLDI CAPROTTI ALBIATE GIULIANA ALBERA CON IL MARITO BERNARDO CAPROTTI E LA FIGLIA MARINA SYLVIA