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    LA VERITA' SU DAVID ROSSI - GIUSEPPE MUSSARI HA DRIBBLATO L'AUDIZIONE DI GIOVEDÌ SCORSO, DAVANTI ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA, PRESENTANDO UN CERTIFICATO MEDICO ALL'ULTIMO MINUTO. ED È SLITTATO A DATA DA DESTINARSI ANCHE L'INCONTRO TRA I DEPUTATI-COMMISSARI E IL PM ANTONINO NASTASI, ACCUSATO DAL COLONNELLO AGLIECO DI AVER INQUINATO LA SCENA DEL CRIMINE - SARANNO ADESSO GLI ESAMI DEL ROS DARE EVENTUALI ULTERIORI INDICAZIONI…


     
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    Antonella Mollica e Claudio Bozza per il "Corriere della Sera"

     

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    Sono passati quasi nove anni da quel 6 marzo 2013 in cui David Rossi, il capo comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, perse la vita precipitando dalla finestra del suo ufficio al terzo piano di Rocca Salimbeni. Nove anni in cui si sono affastellate inchieste - due a distanza di anni che sono arrivate alle conclusioni che si trattò di un suicidio -, consulenze tecniche e ricostruzioni di ogni genere che però non sono state sufficienti a tacitare dubbi e soprattutto l'ipotesi del complotto omicida. Oggi, dopo l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta promossa da Fratelli d'Italia, la vicenda torna quotidianamente alla ribalta, diventando anche terreno di scontro politico e con una forte eco mediatica.

     

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    Sia da destra che da sinistra, per motivi diversi, nessuno si lascia sfuggire l'occasione di intervenire. Da un lato si moltiplicano gli attacchi contro le toghe e verso la gestione della banca che fu storicamente legata alla sinistra; dall'altro lato c'è chi, come Matteo Renzi punta il dito contro Antonino Nastasi, uno dei magistrati che lo accusano di finanziamento illecito ai partiti nell'inchiesta sulla Fondazione Open.

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    Il pm è lo stesso che ha condotto l'inchiesta sul Monte dei Paschi e ha seguito le indagini sulla morte di Rossi. Antonella Tognazzi, la vedova di David Rossi, e Carolina Orlandi, figlia della donna, sono sempre più spesso protagoniste nelle cronache, convinte che «qualcuno voleva David morto perché custodiva segreti inconfessabili», che «le prove sono state inquinate» e che quella sera «David è stato buttato dalla finestra». Al loro fianco c'è Carmelo Miceli, avvocato ma anche deputato del Pd, abile a tenere alta l'attenzione sul caso.

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    Come nella vicenda delle mail inviate due giorni prima di morire da Rossi all'allora amministratore delegato di Mps Fabrizio Viola: «Stasera mi suicidio sul serio, aiutatemi!!!», aveva scritto alle 10.13 del 4 marzo. In quei giorni l'ad è in vacanza a Dubai, ma questo non impedisce un lungo scambio di mail tra i due. Alle 13.09 Rossi riscrive: «Ti posso mandare una mail sul tema di stamani. È urgente, domani potrebbe essere già tardi». Viola, che alla prima richiesta di aiuto non risulta aver mai risposto («Non l'ho vista», ha detto agli atti), a questo secondo messaggio replica: «Mandami la mail».

     

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    «Quelle mail - è la notizia diffusa e rilanciata - sono state create dopo la morte». Nell'hard disk del pc portatile di Rossi che la famiglia consegna alla polizia postale di Genova nel giugno 2019, in effetti, vengono trovate due versioni della mail: la prima con data di creazione 7 marzo alle 11.41 e consegna il 4 marzo alle 9.12, nella cartella «recoverable item-deletion»; la seconda creata sempre il 7 marzo e consegnata il 4 marzo che risulta tra la posta inviata.

     

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    La relazione della polizia postale di Genova, risalente al giugno 2020, spiega che «l'evidente anomalia che contraddistingue quelle mail è costituita dal fatto che entrambe le mail hanno data di creazione posteriore alla data di ricevimento», ma subito dopo si aggiunge anche che «a complicare le cose c'è il fatto che il file che le contiene risulta creato il 29 luglio 2014, quando il portatile era nella disponibilità della famiglia di Rossi».

    PASQUALE AGLIECO ANNA ASCANI PASQUALE AGLIECO ANNA ASCANI

     

    E in una seconda annotazione, sempre della polizia postale, si ribadisce che «tutti i dispositivi consegnati sono stati alterati nel loro contenuto dopo la riconsegna alla famiglia, per cui la loro analisi risente di questa circostanza e ne risulta in alcuni casi viziata». A spegnere l'incendio, nei giorni scorsi, e a mettere un punto sulla questione è stato lo stesso fratello di David Rossi, Ranieri: «Dire che quella mail è stata creata il 7 marzo e sostenere che il 4 marzo non esisteva mi sembra eccessivo. Quella mail è stata letta il 4 marzo. Viola dice di non averla vista ma l'hanno letta comunque la sua segretaria e il capo segreteria».

     

    ANTONINO NASTASI ANTONINO NASTASI

    Anche dei biglietti d'addio ritrovati nel cestino dell'ufficio la sera della morte di Rossi si continua a parlare. Il colonnello Pasquale Aglieco, all'epoca comandante provinciale dei carabinieri, davanti alla commissione d'inchiesta ha affermato che la sera della tragedia uno dei pm intervenuti (Nastasi, appunto) avrebbe inquinato la «scena del crimine» maneggiando oggetti, ricomponendo i biglietti strappati e rispondendo a una chiamata di Daniela Santanché, ai tempi deputata di Forza Italia e imprenditrice, arrivata sul cellulare di Rossi.

     

    DAVID ROSSI DAVID ROSSI

    Ma i tabulati telefonici (e lo stesso iPhone 5 di Rossi) hanno smentito questa ricostruzione, dal momento che non risulta risposta a quella chiamata. Saranno adesso gli esami del Ros, chiesti dalla commissione parlamentare, a dare eventuali ulteriori indicazioni, ammesso che si possano trovare nuovi elementi a distanza di tanti anni. Eppure Santanchè, oggi senatrice di Fratelli d'Italia, nel 2017 aveva confermato questa versione; salvo poi, dopo il racconto di Aglieco, ribaltarla dicendo in un'intervista al Corriere che qualcuno rispose, senza però interloquire.

     

    Pure il contenuto dei biglietti d'addio è stato più volte utilizzato per sollevare dubbi su quanto accaduto quella sera. «Ciao Toni, amore, l'ultima che ho fatto è troppo grossa per poterla sopportare... Hai ragione, sono fuori di testa da settimane...», le ultime parole vergate da David Rossi prima di strappare i biglietti. «Lui non mi chiamava Toni né amore», ha sempre ripetuto Antonella Tognazzi, ma dalla rubrica telefonica del cellulare del marito agli atti dell'inchiesta lei è registrata proprio come «Toni». Mentre tutta l'agenda politica è impegnata sul fronte Quirinale, l'attività della commissione parlamentare è ora sospesa. Giuseppe Mussari ha dribblato l'audizione di giovedì scorso presentando un certificato medico all'ultimo minuto. Ed è slittato a data da destinarsi anche l'incontro tra i deputati-commissari e il pm Antonino Nastasi, finora rimasto nel massimo riserbo.

    perito famiglia rossi ingegnere luca scarselli perito famiglia rossi ingegnere luca scarselli ANTONELLA TOGNAZZI MOGLIE DI DAVID ROSSI ANTONELLA TOGNAZZI MOGLIE DI DAVID ROSSI

     

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