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    CANTONE & CANTONATE - LEGA E M5S VOLEVANO PIERCAMILLO DAVIGO ALL'ANAC, MA IL MAGISTRATO HA DETTO ‘NO’ E HA DEFINITO L’AUTORITÀ ANTICORRUZIONE “FUMO NEGLI OCCHI” - “LA VERITÀ”: “NON ERA MAI SEMBRATA MOLTO PIÙ DI UN'OPERAZIONE (RIUSCITA) DI MARKETING CON RAFFAELE CANTONE POMPATO E PORTATO IN PROCESSIONE DAL GRUPPO ESPRESSO-REPUBBLICA COME FOSSE LA MADONNA PELLEGRINA, E ORA? SI FA STRADA L'IDEA DELL'ABOLIZIONE SECCA”


     
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    Francesco Bonazzi per “la Verità”

     

    raffaele cantone presidente della corte raffaele cantone presidente della corte

    Lega e M5s lo volevano all' Anac, ma il magistrato Piercamillo Davigo ha detto un fragoroso no. Che l' ex gip di Mani pulite sia un tipo ruvido è cosa nota, ma la durezza con cui ha approfittato di un' intervista con La Stampa, sabato scorso, per smentire l'ipotesi che lo riguardava va ben oltre le attese.

     

    «Anac? Non ci penso nemmeno. È difficile scoprire la corruzione con gli strumenti, pur penetranti, riservati all'autorità giudiziaria», ha detto il magistrato. Per poi aggiungere: «Un'autorità amministrativa non ha la possibilità per scoprire alcunché e far credere che Anac sia il rimedio è solo fumo negli occhi».

     

    davigo davigo

    Fumo negli occhi? In effetti il coniglio uscito dal cilindro di Matteo Renzi e affidato al pm Raffaele Cantone, a sua volta pompato e portato in processione dal gruppo Espresso-Repubblica come fosse la Madonna pellegrina, non era mai sembrato molto più di un' operazione (riuscita) di marketing. E ora? Davigo propone di trasformare Anac in un centro di ricerca. Ma in realtà si fa strada l' idea dell' abolizione secca. Che però significa meno poltrone: ne avranno il coraggio i gialloblù?

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