Giuseppe Scarpa per il Messaggero
Inizia a marzo il processo sul caso di Luca Sacchi, il 24enne ucciso con un colpo di pistola alla nuca il 23 ottobre fuori dal pub John Cabot nel quartiere dell'Appio Latino. Sacchi era intervenuto per difendere la ragazza, Anastasia Kylemnyk, coinvolta nell'acquisto di una partita di droga. Un trattativa finita male.
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Con la rapina dei soldi da parte dei due pusher di Casal Monastero e l'intervento del personal trainer per non far rubare lo zaino con 70mila euro della fidanzata.
Il processo è stato diviso in due tronconi. Chi ha deciso di optare per l'abbreviato, con prima udienza fissata per il 10 marzo, e chi ha scelto di procedere con l'ordinario.
L'ucraina è stata l'unica a non richiedere l'abbreviato, la data di inizio è il 31 marzo. Tutti gli altri 5 imputati hanno inoltrato la domanda al giudice. Con il proposito, in caso di condanna, di incassare lo sconto di un terzo della pena. Obiettivo che si prefiggono, perciò, i tre accusati dell'omicidio del 24enne, Valerio Del Grosso, Paolo Pirino e Marcello De Propris.
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Tuttavia per loro sarà difficile ricorrere a questo rito. Da aprile del 2019, infatti, chi rischia la pena massima dell'ergastolo non può essere processato con l'abbreviato. I legali dei tre, quindi, puntano a sollevare un problema di incostituzionalità di fronte al gup. Affinché sia poi lo stesso magistrato a rivolgersi alla Corte Costituzionale.
LE ACCUSE
Ora tutti e sei i protagonisti di quella trattativa finita nel sangue vanno a processo. Del Grosso e Pirino sono accusati di omicidio premeditato in concorso con De Propris, che ha fornito ai pusher l'arma utilizzata per uccidere Sacchi. Devono rispondere anche di rapina e detenzione illegittima di arma. Alla sbarra pure Anastasia e Giovanni Princi, regista della trattativa: l'accusa è detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Sul banco degli imputati ci sarà anche il padre di De Propris, Armando, proprietario della calibro 38 e accusato di detenzione di droga e di armi.
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L'omicidio è avvenuto in via Mommsen, zona Colli Albani. L'appuntamento per lo scambio era davanti al pub. I primi ad arrivare erano stati Luca e Anastasia, poi li aveva raggiunti Princi, che aveva mostrato lo zaino della ragazza, pieno di banconote, a due emissari dei pusher. Sono state le intercettazioni a incastrare Del Grosso, Pirino e De Propris. Quando gli intermediari gli avevano comunicato che i ragazzi avevano il denaro, Del Grosso si era precipitato insieme a Pirino davanti al locale. Poi, aveva detto di dover andare a prendere l'erba.
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Aveva quindi chiamato il suo fornitore, De Propris, e con lui aveva elaborato il piano criminale: «Ma se invece vengo a prendermi quella cosa che mi hai detto ieri e glieli levo tutti e settanta?», diceva, riferendosi alla pistola. Recuperata l'arma, era tornato all'Appio Latino. Pirino aveva colpito Anastasia con una mazza da baseball e Del Grosso le aveva rubato lo zaino.
LA FUGA
Luca aveva reagito e il pusher gli aveva sparato alla nuca. La fuga di Del Grosso e Pirino era durata poco. Il primo si era confidato con alcuni amici e con la fidanzata ed era stato denunciato dalla madre. Due giorni dopo l'omicidio erano entrambi stati arrestati dai carabinieri. Anastasia e Princi, invece, avevano mentito agli investigatori: avevano negato l'esistenza di una trattativa per acquistare droga.
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