GALLO, IO SERVITORE DELLO SATO, DIMOSTRERÒ LA MIA INNOCENZA +
carmine gallo
(ANSA) - "Sono un servitore dello stato, parlerò ai pm per dimostrare la mia innocenza": è questo il senso delle dichiarazioni spontanee rese dall'ex super poliziotto Carmine Gallo, interrogato stamani dal gip di Milano Fabrizio Filice. Gallo, uno degli arrestati nell'inchiesta sulla presunta rete di cyber spie, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Anche Nunzio Samuele Calamucci, l'hacker del gruppo, non ha risposto ma ha fornito dichiarazioni in un documento scritto.
CALAMUCCI DAVANTI AL GIP DI MILANO PER L'INTERROGATORIO
NUNZIO SAMUELE CALAMUCCI CON CARMINE GALLO E I 'RAGAZZI' AL LAVORO AL QUARTIER GENERALE DI EQUALIZE
(ANSA) - È iniziato, davanti al gip di Milano Fabrizio Filice, l'interrogatorio di garanzia di Nunzio Samuele Calamucci, l'esperto informatico ai domiciliari dal 25 ottobre perché accusato di essere al vertice della rete di cyber spie che avrebbe prelevato dati dalle banche strategiche nazionali e fabbricato dossier illegali. Per soldi e per condizionare, secondo i pm, settori dell'economia e della politica. Calamucci è difeso dall'avvocato Paolo Simonetti.
Presente all'interrogatorio anche il pm Francesco De Tommasi. Intanto anche l'ex superpoliziotto Carmine Gallo è arrivato al settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano e attende di essere interrogato. Nell'inchiesta, condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Varese e coordinata dal pm Francesco De Tommasi, si contesta l'associazione per delinquere finalizzata ad una serie di reati, tra cui l'accesso abusivo a sistema informatico per prelievi di centinaia di migliaia di informazioni riservate da banche dati strategiche.
carmine gallo samuele calamucci
Oggi sono in programma anche gli interrogatori degli altri tre arrestati, ai domiciliari, tra cui Carmine Gallo, l'ex super poliziotto protagonista in passato di importanti indagini, come quella sul sequestro Sgarella, e anche lui presunto capo del gruppo della Equalize, amministrata dallo stesso Gallo e di proprietà di Enrico Pazzali, indagato e autosospeso dalla Fondazione Fiera Milano.
Gallo, così come Calamucci, è difeso dai legali Antonella Augimeri e Paolo Simonetti. Misure interdittive dalla professione, invece, per un finanziere e un poliziotto, che avrebbero scaricato dati per la banda in cambio di denaro.
La Dda di Milano, nell'indagine anche della Dna, aveva chiesto 13 custodie cautelari in carcere, anche per Gallo e Calmucci, e tre ai domiciliari anche per Pazzali. E ha già depositato il ricorso al Riesame contro l'ordinanza del gip. Per l'accusa, il network di hacker e appartenenti ed ex delle forze dell'ordine avrebbe incassato profitti illeciti per oltre 3,1 milioni di euro dal 2022.
3. IL PM: "A RISCHIO INTERESSI VITALI DI ISTITUZIONI E COLLETTIVITÀ" OGGI AL VIA GLI INTERROGATORI
Estratto dell’articolo di Monica Serra per “La Stampa”
SAMUELE CALAMUCCI DAVANTI AL PC CONTA UNA MAZZETTA DI SOLDI
Lo scrive il pm Francesco De Tommasi: «Le azioni commesse dal gruppo di via Pattari 6 mettono in pericolo interessi vitali delle istituzioni e della collettività». Per giustificare la necessità di fermare la presunta centrale di spionaggio con sede dietro al Duomo, aggiunge: «Significative sono le operazioni poste in essere per schermare le attività delittuose e allargare gli ambiti in cui condurre i traffici illegali di dati riservati, con il rischio che gli stessi possano finire senza autorizzazione "nelle mani" di agenzie straniere – agli atti l'incontro con due presunti 007 israeliani, ndr. – e che all'estero possa essere creata e detenuta una banca dati destinata a conservare le informazioni di volta in volta esfiltrate abusivamente».
Tant'è che è stata creata una società "clone", la «Equalize Ltd a Londra» proprio dove, per l'accusa, «attraverso un gruppo di «ragazzi» coordinati da «Monica», il sodalizio avrebbe gestito gli accessi diretti al Ced Interforze e quindi alla banca dati Sdi» [...]
L’hard disk e il pc di Nunzio Samuele Calamucci
Perché secondo quanto emerge dall'informativa dei carabinieri, la banda avrebbe avuto anche una talpa che girava «informazioni» drenate dal Cnaip, il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture della polizia postale. «Ti faccio un esempio – diceva l'hacker Nunzio Calamucci – qua c'è il server del Ced… I miei ragazzi sono quelli che hanno fatto l'infrastruttura e fanno la manutenzione! È quello il trucco! La piattaforma attinge facendo il giro... perché il server ce l'abbiamo a Londra?... Perché se lo fai Italia su Italia, ci mettono le manette...».
carmine gallo
Grazie a tecnologie di altissimo livello, nella Equalize di Enrico Pazzali, il presidente autosospeso di Fondazione Fiera Milano e solo indagato, sarebbero riusciti a inoculare trojan sui cellulari delle vittime [...]
E tra gli strumenti a disposizione spunta anche «l'Usb Killer» pronta all'uso in caso di indagini e perquisizioni. All'apparenza una normale chiavetta che, inserita in un pc, sarebbe in grado di generare «sovraccarichi ad alta tensione danneggiandone irrimediabilmente i componenti e rendendo impossibile il recupero dei dati».
Sempre grazie all'informativa, è possibile chiarire che non c'è stata alcuna «clonazione» della mail del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come si legge nella richiesta di misura. I nuovi atti permettono di spiegare che in realtà si sarebbe semplicemente trattato di un'operazione del gruppo per far dimettere l'ad di una società, la Linea Verde.
ENRICO PAZZALI
Operazione che sarebbe passata anche dall'invio a «vari indirizzi», da un «account di posta interno all'azienda», di una serie di mail, che apparivano inviate da un «dipendente anonimo» che voleva denunciare delle «irregolarità» all'organismo di vigilanza. Mail inviate, tra gli altri, anche all'indirizzo di Mattarella».[...]
sede della Equalize a milano