"Se dicessi mai qualcosa di scortese è come se lo dicessi contro di me, perché la Rai ha 70 anni e, di questi 70 anni, 40 li ha trascorsi con me e io con lei. Grazie a tutto il pubblico, comunque ci ritroveremo."
— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) May 14, 2023
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Giampiero Mughini per Dagospia
giampiero mughini
Caro Dago, e adesso che Fabio Fazio e i suoi reparti scelti emigrano dalla Rai a un canale televisivo privato chi ci rimetterà di più, la Rai o Fazio? La risposta è facilissima. Fazio continuerà a fare una televisione ben strutturata, accorta nel suonare i vari tasti del pianoforte, attraente per un pubblico “riflessivo”.
La Rai se lo sogna di fare alcunché di garbato ed elegante che sul canale 3 alle ore 20 radunava la bellezza di oltre due milioni di spettatori a botta. E’ semplicissimo. La Rai perde un protagonista, Fabio continuerà invece a fare il mestiere cui si dedica anima e corpo da oltre trent’anni e che lui indossa con la stessa naturalezza con cui uno di noi indossa un abito che s’è scelto e ha voluto a tutti i costi.
fabio fazio
E siccome sono un uomo elegante, non farò alcun commento sulle parole ingiuriose che a Fazio ha rivolto Matteo Salvini. Detto questo nessun dramma. Nella vita tutto scorre e tutto passa. Figuriamoci in tv, dove del doman c’è solo la più assoluta incertezza.
Fabio e io ci conosciamo e ci frequentiamo professionalmente da oltre trent’anni. Nei primissimi anni Novanta facevamo combutta in una purtroppo sbagliatissima trasmissione mattutina alla domenica di Rai Tre, una trasmissione che il pubblico punì inesorabilmente. Inviso com’era ad Angelo Guglielmi, l’allora patron del canale 3 della Rai, Fabio venne cancellato dal palinsesto televisivo della Rai.
fabio fazio
Ricominciò da zero su un canale privato. E ricordo di essere stato invitato a una puntata di quella sua trasmissione e che a farmi da tassista per andare in studio fu nientemeno che Pupi Avati, il quale assieme al fratello ne era il produttore. Più tardi Fabio traslocò, per volere di Marino Bartoletti, alla conduzione della fortunatissima trasmissione televisiva ”Quelli che il calcio” dove fece anche lì benissimo e dove una volta che mi ci aveva invitato mi riferirono che Guglielmi (il quale non voleva bene neppure a me) rimproverò gli autori per avere invitato un tale “cretino” quale il sottoscritto. Così è in televisione, tutto dipende dal fatto che sì o no stai simpatico a qualcuno che può. Nonché dal fatto che azzecchi il comparto di pubblico cui rivolgerti.
fabio fazio e moana pozzi
Fabio si inventò tutto di “Che tempo che fa” nel settembre 2003 per poi guidarla sapientemente al guinzaglio attraverso tutti e tre i canali Rai, sempre con un gran consenso di pubblico e beninteso di quel determinato pubblico che predilige l’offerta di qualcosa “di sinistra”. Ci trovate qualcosa di strano? Ma nemmeno per idea, se per mestiere fai la comunicazione ti devi pur scegliere una fisionomia e quella fisionomia devi far valere, con il permesso di Salvini. Di quella fisionomia Fabio ha fatto per vent’anni il suo cavallo di battaglia professionale, una televisione comunque di serie A e non è che ce ne siano tantissime.
Ne parlo come uno che in quella trasmissione è stato chiamato talvolta a parlare delle prime edizioni dei libri di un Dino Campana o di un Giuseppe Ungaretti, le faccende per me le più importanti di tutte, e ancora ne sono grato a Fabio. Detto questo tutto scorre e tutto passa e tutto cambia. A cominciare dai nostri capelli, ogni giorno più bianchi, e dalle nostre gambe, ogni giorno più deboli. In bocca al lupo, Fabio.
fabio fazio fabio fazio quelli che il calcio fabio fazio fabio fazio fabio fazio e paolo brosio a quelli che il calcio jpeg Fabio Fazio con Peter Van Wood e Idris a quelli che il calcio pg FRATELLI DI RAI - VIGNETTA BY MACONDO fabio fazio 1