Giampiero Mughini per Dagospia
giampiero mughini
Caro Dago, ieri sera alla trasmissione che Barbara Palombelli conduce su Retequattro era tale la mia insofferenza innanzi alle parole che stava pronunziando una dei tanti che sedevano nella più importante piazza triestina in segno di protesta contro il green pass e tutti i suoi annessi e connessi, che Barbara mi ha più volte raccomandato il principio che tutti hanno il diritto di parlare e di essere ascoltati a cominciare da quelli che stanno seduti al freddo in nome di una loro idea e di un loro giudizio sul presente.
In linea di principio è assolutamente così. Epperò faccio un esempio. Dato che sono partito dalle immagini di una trasmissione televisiva, come reagirebbe il pubblico televisivo se io mi presentassi a fare un pistolotto in cui spiego a puntino come costruire il ponte sullo Stretto di Messina, io che a stento so conficcare nel muro il chiodo cui appendere un quadro? In linea di massima quel pubblico reagirebbe con uno strepitare di pernacchie, e ne avrebbe ben donde. Il fatto è che mentre dico delle lampanti stupidaggini, il mio diritto ad essere ascoltato si affievolisce non poco. Non è così?
STASERA ITALIA - COLLEGAMENTO DA TRIESTE
Ebbene la ragazza che sedeva (del tutto pacificamente) ieri sera nella più bella piazza triestina ragionava al modo che sto per dirvi. Lei intendeva reagire contro una mossa di discriminazione da parte del governo, mossa di cui lei era sicura che fosse appena un antefatto di tutta una sequenza di mosse imminenti volte a comprimere le libertà personali e i diritti di ciascuno di far valere le sue opinioni.
Cosa tanto più grave - continuava la fanciulla - che il nostro è un governo di corrotti, corrotti dunque Mario Draghi, Vittorio Colao, Maria Rosaria Carfagna, Luigi Di Maio, Marta Cartabia. Un governo potenzialmente fascista e colmo di corrotti, a questo siamo ridotti in Italia. Ebbene, sì o no si può reagire a queste affermazioni con un crepitare di pernacchie? Sì o no?