Giampiero Mughini per Dagospia
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Caro Dago, a mio giudizio il Nanni Moretti degli esordi aveva tutto il diritto _ fra i suoi tanti eccessi _ di condannare all’inferno la Lina Wertmuller che non gli andava a genio. Ciascun creatore ha un suo Corano, una sua lista tanto dei peccatori quanto degli eletti. E’ un suo diritto, è la vita, è così che si svolge la storia della cultura e la lotta delle idee che le è consustanziale.
Io ho immensamente amato quel Moretti lì, con il quale per un tempo sono stato un amico fraterno. Se il suo giudizio inficiasse di un ette il fatto che io da spettatore cinematografico avevo adorato quella meraviglia che è il film della Wertmuller in cui Giannini e la Melato si strapazzano a vicenda su una barca? Ma nemmeno di un ette, quel film era un capolavoro.
nanni moretti sbava mentre parla di lina wertmuller
E del resto quando ero il presidente del Centro Universitario Cinematografico nella Catania dei Sessanta, figuratevi se non c’era “I basilischi” fra i film che abbiamo amorosamente proiettato.
Se la sentivo diffusa una qual certa puzza sotto il naso nei confronti della filmografia della Wertmuller da parte di qualche imbecille che si sentiva troppo snob nei confronti di quei film pur talmente rifulgenti di intelligenza e di ironia?
Forse sì, e di quello snobismo italiota mi ci pulivo le scarpe. Chi ama il cinema, chi corre a vedere i film che lo attraggono, lo percepiva a pelle il valore di quei film. Lo percepiva a pelle il rango che quella donna geniale ha nel cinema italiano di questi ultimi quarant’anni.
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Ho incontrato in tutto e per tutto un paio di volte la Wertmuller, con la quale oltretutto ho condiviso per un certo periodo di tempo una montatura degli occhiali quanto di più bianca. Io che dopo i miei anni acerbi non ho quasi mai più scritto di cinema, le ho sorriso alla grande quelle due volte. A ringraziarla di quanto mi fossi divertito ai suoi film, di cui non finivo di infischiarmene del fatto che qualcuno li sottovalutasse.
lina wertmuller
Quanto a Nanni, non possiamo certo rimproverarlo di essere stato Nanni, con tutti quei suoi eccessi e spigoli acuti. A sua volta un genio della nostra cinematografia. La Wertmuller ha raccontato che nemmeno la salutava quando la incontrava? Anche in fatto di “stronzaggine” Nanni ha sempre toccato vertici elevatissimi.
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