Francesco Semprini per “la Stampa”
È il personaggio che, al di là dell' esito della corsa Usa 2020, ha già scritto una nuova «prima volta» nella storia della politica americana. Parliamo di Kamala Harris voluta da Joe Biden come vice, non era mai accaduto prima a una donna nera.
joe biden kamala harris
La senatrice della California è stata senza dubbio il «game changer», assieme alla crisi legata alla pandemia, di questa campagna elettorale, dando uno slancio al ticket democratico che in tempi di normalità non ci sarebbe stato. Determinante a supplire lo scarso vigore e la limitata presenza di Biden nelle fasi finale della campagna, figlia di una scelta tattica: tenere il candidato presidente al riparo da virus e gaffe.
Battagliera, affascinante, pionieristica, Harris aveva scaldato cuori e cervelli del popolo Dem durante il dibattito di Miami per le primarie, era il giugno 2019. Mise ko lo stesso Biden con un destro-sinistro da peso massimo sfidandolo proprio sullo scivoloso terreno delle questioni razziali.
Precisa come un compasso, la senatrice non lascia nulla al caso, come quando ha annunciato la discesa in campo nella giornata dedicata a Martin Luther King. Non una coincidenza per una politica di madre indiana e padre giamaicano, paladina dei diritti per le minoranze.
Donna d' ordine, è stata procuratrice generale della California e distrettuale di San Francisco, dedicandosi alla lotta contro gli abusi sui minori. «Né duri né morbidi, ma furbi nel contrastare il crimine», è il suo mantra. «Essere furbi significa apprendere le verità che possono renderci migliori come comunità e sostenerle con tutte le nostre forze», scrive nel suo libro «The Truths We Hold: An American Journey», pubblicato poco prima della candidatura alle presidenziali.
kamala harris con il marito doug emhoff
Mossa che avviene soltanto due anni dopo la sua elezione al Senato, proprio come accaduto per Obama. Precisa come un compasso anche in questo, perché Kamala, per le sue caratteristiche, viene definita la «Obama donna».
La scelta di Harris incorpora in sé alcuni importanti dati, strategici, elettorali e politici. Arruolando la senatrice nera, Biden ha messo in campo una vera e propria «macchina da soldi».
È amata ad Hollywood e dalle celebrità di stampo liberal con importanti disponibilità finanziarie, e ha importanti conoscenze nella Silicon Valley. La vice di Biden inoltre, e questo è il dato elettorale, è considerata una progressista moderata ma è prima di tutto e soprattutto anti-trumpiana di ferro. Grazie a lei il ticket Dem ha ipotecato il voto di donne e minoranze, in particolare afroamericane e ispaniche, buona parte dei voti della sinistra più liberal, forse per le garanzie fornite dall' ex rivale, quel senatore socialista Bernie Sanders che gli ha promesso sostegno proprio in chiave anti-trumpiana.
kamala harris mike pence
Infine, questo è il dato politico, Harris è considerata la donna del traghettamento generazionale del partito democratico. Con i suoi 55 anni, rispetto ai 77 anni di Biden, la senatrice si candida ad essere colei che guiderà l' Asinello verso quel ringiovanimento atteso da tempo sulla sponda sinistra del Potomac. C' è già chi sogna, infatti, un Usa 2024, con «Kamala for president» sul solco di quella svolta che non ha trovato seguito nel dopo Obama.
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