Marco Bresolin per "la Stampa" - Estratti
IRATXE GARCÍA PÉREZ
Dopo l'amarezza per non esser stati pienamente accontentati da Ursula von der Leyen sulle richieste avanzate prima della presentazione della nuova Commissione, i socialisti tornano all'attacco e stabiliscono un "prezzo" in cambio del sostegno alla squadra di Ursula. La loro leader al Parlamento europeo, Iratxe García Pérez, annuncia che alla presidente chiederanno di modificare la composizione di alcuni portafogli, in particolar modo quelli per le politiche sociali.
Inoltre, non hanno ancora digerito la vicepresidenza esecutiva a Raffaele Fitto, al quale chiederanno di prendere le distanze dalla linea dei Conservatori e di sposare il programma definito dalla coalizione europeista.
Siete rimasti delusi dalla gestione dei negoziati da parte di von der Leyen?
«Nel risultato ci sono luci e ombre e questo è frutto dei negoziati. Su alcuni punti siamo soddisfatti, su altri delusi. Ora dobbiamo cercare di ottenere alcuni cambiamenti alla proposta messa sul tavolo da von der Leyen».
GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN AL G7
Volete cambiamenti nella distribuzione dei portafogli?
«Dobbiamo fare delle valutazioni, vedere come si sviluppano le audizioni. Ci sono alcuni elementi che dal nostro punto di vista non sono positivi, come la vicepresidenza esecutiva per Raffaele Fitto. Ma ci sono anche altre questioni politiche importanti: siamo soddisfatti perché la nostra famiglia politica avrà due vicepresidenze esecutive, anche se la commissaria responsabile dei temi sociali ha un portafoglio con un titolo ambiguo. Vogliamo che venga chiarito maggiormente il focus sull'Europa sociale e dei lavoratori».
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Iratxe Garcia Perez
Cosa chiederete invece a Fitto durante la sua audizione?
«Quando von der Leyen si è presentata a luglio per la sua elezione, lo ha fatto con linee strategiche e un programma frutto dei negoziati con le forze politiche pro-Ue: popolari, socialisti, liberali e verdi. E infatti è da queste forze che è arrivato il voto positivo: i Conservatori hanno votato contro.
GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN
Ora i commissari devono portare avanti un programma di lavoro basato su queste linee strategiche. Fitto dovrà dire se condivide le linee-guida negoziate dalle forze pro-Ue o se invece sostiene la linea di Ecr. Dovrà chiare la sua posizione e i suoi impegni».
È lui che deve fare un passo nella vostra direzione?
«Deve dimostrare se sta con l'Europa o con le forze politiche che vogliono deteriorare il progetto europeo».
Non temete che questa nomina porti a un'apertura verso i Conservatori anche in Parlamento, soprattutto da parte del Ppe, che potrebbe sfruttare maggioranze variabili?
«Questo rischio può prodursi con Fitto o senza Fitto. La relazione numerica in Parlamento è variabile ed è vero che il Ppe deve dimostrare di avere fiducia nelle forze politiche europeiste e di voler collaborare con loro, a prescindere dal collegio dei commissari. Vediamo che è tentato da questa doppia alleanza e proprio per questo dovrebbe fare chiarezza».
Iratxe Garcia Perez
Weber ha detto che questa è la Commissione del Ppe: è così?
«Dicendolo non fa certo un favore all'Europa, anzi: fa un danno alla sua immagine. Questa è la Commissione che deve difendere l'Europa, che è plurale e diversa. Certamente i commissari hanno affiliazioni politiche, ma rappresentano tutti i cittadini europei».
Con l'addio di Breton e degli altri commissari "ostili", spetterà a Ribera fare il controcanto politico a von der Leyen?
«Teresa dimostrerà la sua capacità di gestione, leadership e lavoro in squadra. Nessuno è al di sopra degli altri, nemmeno von der Leyen. Ribera farà vedere le sue qualità nella transizione ambientale e sociale".
Il Ppe sostiene però che ad occuparsi del Clima sarà l'olandese Hoekstra: è così?
meloni fitto
«Se vediamo la struttura della nuova Commissione, la politica climatica è sotto l'ombrello di Ribera, così come l'Energia e il Clima. Spetterà dunque a lei coordinare questi settori».
Le politiche di bilancio saranno gestite da Valdis Dombrovskis, senza nessuna "colomba" come contrappeso: prevarrà l'atteggiamento pro-austerità?
«Andare in questa direzione sarebbe un errore. Anche Draghi ci dice che, per essere competitivi, abbiamo bisogno di strumenti finanziari in grado di sostenere gli investimenti. L'austerità non può essere la risposta. Durante il Covid, grazie all'impulso della nostra famiglia politica e del commissario Gentiloni, è stato lanciato il Next Generation Eu: ci batteremo per introdurre uno strumento simile, che però sia permanente».
IRATXE GARCIA PEREZ