MARIO DRAGHI E VLADIMIR PUTIN
1 - ALTA TENSIONE TRA STARACE E GOVERNO – DRAGHI AVEVA INVITATO LE AZIENDE PARTECIPATE DI NON INTERVENIRE ALL'INCONTRO-ZOOM CON PUTIN, IN QUANTO "INOPPORTUNO" VISTO LA STATO DI ALTA TENSIONE RUSSIA-UCRAINA - IL CEO DELL'ENI, CLAUDIO DESCALZI, HA ACCOLTO L'INVITO. VICEVERSA IL CEO DELL'ENEL, FRANCESCO STARACE HA FATTO SPALLUCCE: ''DECIDO IO" E POI "HO DATO LA MIA PAROLA E DEVO PENSARE AGLI INTERESSI DELLA MIA AZIENDA" - QUESTO ENNESIMO SCREZIO TRA STARACE E IL GOVERNO VA AD AGGIUNGERSI A QUELLO CON IL MINISTRO CINGOLANI SUL FUTURO ENERGETICO DEL PAESE...
DENIS MANTUROV LUIGI DI MAIO
2 - ITALIA-RUSSIA
Gianluca Paolucci per "La Stampa"
La videoconferenza di ieri tra Putin e i vertici delle imprese italiane è stata decisa lo scorso 6 dicembre, nel corso dell'incontro tra il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro russo dell'Industria, Denis Manturov.
FRANCESCO STARACE
Uno dei due organismi che ne ha curato l'organizzazione - il Comitato imprenditoriale italo-russo, Ciir - è un organismo bilaterale strettamente legato ai due governi: l'attuale composizione è stata stabilita da un decreto ministeriale del 21 settembre 2020, firmato dallo stesso Di Maio, che fissa gli ambiti e le modalità operative.
L'articolo tre del decreto stabilisce che «per l'attività organizzativa e lo svolgimento degli eventi il co-presidente potrà avvalersi della collaborazione dell'Ambasciata d'Italia in Russia, di Agenzia Ice, di Confindustria e della Camera di commercio italo-russa».
VLADIMIR PUTIN IN COLLEGAMENTO CON GLI IMPRENDITORI ITALIANI
L'intenzione, spiegano le fonti interpellate, era quella di replicare il modello di Francia e Germania nei rapporti economici con la Russia. Non a caso un incontro analogo si era tenuto in primavera - quando la tensione sull'Ucraina era sensibilmente più bassa - con le imprese francesi.
E il prossimo 3 febbraio è previsto con i partner tedeschi. Martedì, fonti diplomatiche citate dall'Adn Kronos hanno definito l'appuntamento una «iniziativa solamente privata». Non è stato possibile avere su questo un commento della Farnesina.
GIORGIO STARACE
Abbastanza per far fare un salto ulteriore a questa storia, tanto più che ieri da Bruxelles si sottolineava come l'incontro fosse «inopportuno», mentre il Dipartimento di Stato Usa sottolineava a La Stampa che «gli Stati Uniti sono ampiamente impegnati nella diplomazia con i loro alleati e partner, compresa l'Italia, insieme nel fronteggiare l'aggressione russa all'Ucraina».
E la Bce avvisava le istituzioni finanziarie europee di «prepararsi» all'arrivo di sanzioni contro Mosca. L'imbarazzo della vigilia è culminato nell'intervento di Palazzo Chigi che ha chiesto alle partecipate pubbliche di non presentarsi all'appuntamento. Una «moral suasion» che ha prodotto effetti solo a metà (Eni e Saipem non hanno partecipato, Francesco Starace di Enel sì).
Lasciando le imprese private tra l'incudine di una tempistica quantomeno infelice per la crisi ucraina e il martello di un ritiro all'ultimo momento non giustificato da una richiesta esplicita di Roma.
claudio descalzi 3
Così ieri mattina, in due alberghi del centro di Milano e Roma, si sono trovati i vertici di 16 imprese italiane: Pirelli, Unicredit, Barilla, Cremonini, Danieli, Coeclerici, Generali, Intesa Sanpaolo, Maire Technimont le principali. Più i rappresentanti di Confindustria Russia, Gim Unimpresa e Camera di Commercio italo-russa.
Della delegazione russa facevano parte i ministri di industria, sviluppo economico, finanze, salute, agricoltura, trasporti ed energia oltre a Igor Sechin, potentissimo numero uno di Rosneft, Kirill Dmitiev del fondo statale Rfdi e Dmitry Konov, numero uno di Sibur e co-presidente con Tronchetti del Ciir.
antonio fallico
Nella sua introduzione - trasmessa in streaming e ampiamente diffusa tra i media legati al Cremlino - Vladimir Putin ha sottolineato l'importanza dei rapporti economici bilaterali e il ruolo della Russia come partner «affidabile» per le forniture di gas che garantisce «prezzi più bassi» per le imprese italiane. Tra le domande, iniziate dopo la fine del collegamento pubblico, secondo quanto ricostruito, nessun riferimento alle tensioni internazionali e alla crisi ucraina, né alla minaccia di nuove sanzioni Usa e Ue contro Mosca.
GIORGIO STARACE
L'unico accenno, una domanda sulla opportunità di investire adesso in Russia tenuto conto dell'attuale «contesto politico», è stato liquidato sbrigativamente da Putin: «Del contesto non ci interessa , siamo qui per parlare di affari». Starace, l'unico dei manager pubblici rimasto dopo la defezione all'ultimo momento di Eni e Saipem (mentre Snam aveva già comunicato l'impossibilità a partecipare prima dello scoppio del caso) ha chiesto obiettivi più ambiziosi alla Russia sulla decarbonizzazione.
Fornendo un assist a Putin, che ha replicato attaccando l'Ue, spiegando che il modello russo prevede una gestione ragionata della transizione ecologica mentre Bruxelles «pagherà le conseguenze» di scelte politiche errate sull'argomento. La videoconferenza è terminata dopo le 14. L'imbarazzo di molti, dentro e fuori i palazzi della politica, no.
IL MONUMENTO FALLICO DI KEMPTEN antonio fallico sergei lavrov