Sara Gandolfi per il “Corriere della Sera”
JUSTIN TRUDEAU CON LA FAMIGLIA IN INDIA
«E poi arrivò la famiglia Trudeau, e cominciò a dare spettacolo di se stessa». La velenosa frase sul quotidiano The Globe and Mail è la didascalia migliore alle fotografie scattate durante la visita del premier canadese in India. «Un disastro totale», ha sentenziato il Washington Post.
Disastro d'immagine, innanzitutto. Justin, la moglie Sophie Grégorie e i tre figli - tutti bellissimi e fotogenici, va detto - hanno sfilato in lungo e in largo per il Paese, incantati a ripetere «namasté» con le mani giunte e sfoggiando un abbigliamento più adatto al clan di un Maharaja che ad una «first family» in visita di Stato. Vorticoso il cambio d' abiti, «troppo indiani anche per un indiano», secondo il sito di Indian Outlook.
JUSTIN TRUDEAU CON LA FAMIGLIA IN INDIA
Disastro di sostanza, in realtà. Il premier indiano Narendra Modi ha fatto sospirare per ben sette giorni il suo famoso «abbraccio dell' orso» (temutissimo fra i leader internazionali, Trump voleva scansarlo): solo venerdì ha concesso udienza a Trudeau, per firmare sei accordi commerciali. Il canadese ha dovuto pure farsi perdonare una gaffe al limite dell'incidente diplomatico. Tra gli ospiti alla cena in ambasciata c'era un ex terrorista sikh condannato in Canada per il tentato omicidio di un ministro indiano. Trudeau ha stracciato l'invito e chiesto scusa. Modi gli ha ricordato: «Non tolleriamo chi sfida l'unità indiana».
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