Andrea Ducci per Corriere.it
bellanova lezzi
Il via libera definitivo alla legge di Bilancio per il 2020 richiede una maratona notturna, dopo l’esame di oltre 400 ordini del giorno presentati dalle opposizioni, che contestano all’esecutivo di avere compresso i tempi di approvazione, al punto da minacciare un ricorso alla Consulta. A rallentare i lavori è anche il duro scontro tra M5S e Italia Viva, con l’attacco alla ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova.
Al centro della polemica, i fondi destinati ai territori colpiti dalla xylella previsti dal piano di rigenerazione. Risorse che, sottolinea su Facebook la senatrice 5 Stelle Barbara Lezzi, ex ministro per il Sud, «devono essere destinate alle sole aree infette. Peraltro — attacca — se è vero che l’attuale ministro abbia intenzione di “distrarre” dagli agricoltori 40 milioni di euro a favore di Gal e Dajs (“Gruppo d’azione locale” e “Distretto agroalimentare di qualità Jonico Salentino”, ndr) è bene precisare che il suo segretario particolare ne è amministratore. Non va affatto bene. Per niente bene».
Le opposizioni attaccano con il capogruppo della Lega, Riccardo Molinari: «Vorremmo che il ministro Bellanova venisse in Aula a spiegarci, perché il fatto attiene alla Legge di bilancio ed è di una gravità enorme».
bellanova lezzi
Accuse senza fondamento, replica il ministero delle Politiche agricole. «Chi stasera dal Movimento 5Stelle o dalla Lega nell’Aula della Camera o attraverso dichiarazioni stampa ha fatto insinuazioni sui fondi per le attività sviluppate nel Piano per la rigenerazione olivicola della Puglia attraverso i Gal o con i contratti di distretto dovrebbe sapere, per averlo condiviso in prima persona, che il piano approvato nel febbraio 2019 firmato dal Ministro Centinaio e frutto di concertazione già prevedeva interventi attuati attraverso i Gal e fondi nazionali per il contratto di distretto Xylella, rivenienti peraltro in parte dall’ultima legge di bilancio del Governo Gentiloni.
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Misure rimaste nel nuovo Piano per continuità amministrativa e con le stesse identiche finalità». Ma la nota non si ferma, e accusa direttamente Lezzi: «Si comprende la sua attitudine, dalla siderurgia alla Tap, di buttarla in caciara, provocando danni serissimi al territorio e nella percezione della realtà nell’opinione pubblica. Ma c’è un limite a tutto».
Nel pomeriggio il governo aveva ottenuto la fiducia alla Camera, con 334 voti a favore e 232 contrari. Nella manovra da quasi 32 miliardi di euro ci sono lo stop all’aumento dell’Iva e delle accise, le microtasse su plastica e bevande zuccherate, l’aumento della tassa sulla fortuna, il bonus befana con gli incentivi per i pagamenti elettronici, il lancio di un «Green new deal» e il taglio del cuneo fiscale per i redditi da lavoro dipendente medio-bassi. Il gettito atteso delle micro tasse si è via via ridotto rispetto a quanto indicato nelle scorse settimane. Per le auto aziendali l’aumento della tassazione, dopo le prime ipotesi e lo scontro nella maggioranza, è quasi azzerato.
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