Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”
soldati nel donbass 1
Vista dalle trincee ucraine, l’avanzata russa nel Donbass sembra un film dell’orrore: più nemici uccidono, più ne arrivano. Il bollettino del quartiere generale di Kiev ieri mattina elencava 123 assalti in una singola giornata: piccole squadre a cavallo di moto o colonne di blindati, con il fuoco dei cannoni che non si ferma mai e i cacciabombardieri che spazzano via interi palazzi. Un incubo. Quello che i rapporti ufficiali non dicono, lo raccontano i soldati dalla prima linea: «Siamo troppo pochi, i reparti sono dimezzati e non ricevono rimpiazzi».
SOLDATI UCRAINI ASSALTANO UNA TRINCEA NEL DONBASS 3
Parlano di uomini rimasti 105 giorni di fila a combattere in una buca; di un vantaggio dell’artiglieria russa di dieci a uno; di una rete di strumenti elettronici che impediscono ai droni di volare. Resistere è impossibile.
[…] dal 6 agosto l’offensiva contro Kursk ha inghiottito le brigate e i mezzi migliori, nella speranza che Vladimir Putin ferito nell’orgoglio trasferisse l’armata dal Donbass per respingere l’irruzione sul suolo patrio. Non è stato così e da due settimane i russi occupano un villaggio dietro l’altro con una rapidità mai vista prima.
ZELENSKY SUL FRONTE DEL DONBASS
[…]
Toretsk e Chasiv Yar sono le cerniere di questa saracinesca che mostra segnali preoccupanti di cedimento. […]
Ai difensori è stato ordinato di risparmiare le munizioni: anche le scorte di proiettili sono destinate al fronte di Kursk. Se la perderà, il comando ucraino potrebbe essere obbligato a ritirarsi per quasi venti chilometri.
L’allarme più serio riguarda Prokovsk. Prima della guerra aveva 60 mila abitanti, fino a un mese fa erano 40 mila: in due settimane i russi hanno dimezzato le distanze e sono arrivati a una dozzina di chilometri, tanto che ieri è stata decretata l’evacuazione delle famiglie con bambini. La città viene considerata strategica perché controlla la ferrovia principale e l’autostrada M30 che porta alla capitale, lo snodo di tutti i rifornimenti per le truppe nella regione di Donetsk.
[…]
soldati nel donbass 2
Anche in questo caso, dopo Prokovsk c’è solo la steppa per quasi cento chilometri: una porta aperta verso Pavlograd a Nordovest e Zaporizhzhia a Sudovest. Espugnarla non sarà facile; tenerla però costerà caro perché le strade saranno bersagliate da obici, droni e bombardieri.
Forse per questo ieri tra i blogger militari russi si è diffusa la voce di una nuova offensiva che gli ucraini potrebbero lanciare in direzione proprio di Zaporizhzhia: scrivono di movimenti di camion e di tank. Sarebbe una manovra per ridurre la pressione su Prokovsk e dare un ulteriore colpo allo schieramento di Mosca, oltre a minacciare la centrale nucleare.
VLADIMIR PUTIN - KURSK
C’è chi dubita sulla capacità di mobilitare un’altra task force oltre a quella in azione a Kursk. I due eserciti rivali sembrano avere risorse umane e materiali soltanto per condurre un grande attacco alla volta e le impiegano per ottenere un risultato politico. Zelensky ha inferto uno smacco al Cremlino, condizionando le potenziali trattative per il cessate il fuoco e risollevando il morale delle truppe. Putin invece insiste sull’occupazione dell’intero Donbass, l’unico obiettivo che può giustificare il sacrificio del suo popolo.
PUTIN FIRMA I TRATTATI DI ANNESSIONE DEL DONBASS
Per questo manda le sue brigate alla carica non solo su Toretsk, Chasiv Yar e Prokovsk ma su tutto il Donetsk e il Lugansk, cercando punti deboli per sfondare le difese. Finora, nonostante l’impegno di quasi 400 mila militari non c’è riuscito.
In questa sanguinosa sfida incrociata i due leader stanno investendo le ultime riserve: la doppia battaglia di agosto deciderà le sorti del conflitto per i prossimi mesi.
GLI UCRAINI RECENSISCONO I RISTORANTI DI KURSK IN RUSSIA SOLDATI RUSSI CATTURATI DAGLI UCRAINI NELLA REGIONE DI KURSK