Fulvio Fiano per il Corriere della Sera
lampedusa TROVATI 12 CORPI IN FONDO AL MARE
Il vento e la pioggia che avevano contribuito ad affondare il barchino sul quale viaggiavano stipati sembravano averli condannati anche a una morte senza sepoltura, spingendo i loro corpi al largo, verso la Tunisia da dove erano partiti. E invece, quando ormai la speranza andava svanendo, i cadaveri sono stati individuati proprio lì dove, la notte tra il sei e il sette ottobre, sono scesi verso il fondo, a sessanta metri di profondità, sei miglia al largo della costa di Lampedusa. Sono dodici corpi di chi, partito carico di speranze, ha perso la vita in quel viaggio. Ma altri potrebbero essere nelle vicinanze.
LAMPEDUSA - CORPI DEI MIGRANTI
Tra loro, ci sarebbe anche una mamma abbracciata al figlio di pochi mesi che disperatamente venivano cercati sul molo dell' isola da una superstite (sorella della donna e zia del piccolo) in quella che sarà ricordata come «la strage delle donne».
l ritrovamento è avvenuto grazie ai sommozzatori della Guardia Costiera che, passato il maltempo, hanno ripreso a esplorare i fondali grazie anche a un robot subacqueo.
lampedusa TROVATI 12 CORPI IN FONDO AL MARE
Sulla nave di 10 metri, secondo le testimonianze, c' erano almeno 50 persone, 22 delle quali tratte in salvo nei primi minuti seguiti al rovesciamento, gli altri condannati dal mare grosso.
I tredici cadaveri portati a riva dalle navi intervenute allora erano tutti di giovani donne (una anche incinta), di Costa D' Avorio, Camerun, Guinea, Burkina Faso con l' ipotesi ancora in piedi che fossero almeno in parte destinate, lungo una nuova tratta, al mercato europeo della prostituzione. A bordo anche numerosi tunisini, a conferma della rotta battuta dagli scafisti in sostituzione di quella in acque libiche. Nel naufragio sarebbe morto anche l' uomo che governava la nave.
LAMPEDUSA - CORPI DEI MIGRANTI
«Ci abbiamo creduto sino alla fine. Il personale della Guardia Costiera non ha mollato un solo giorno, nonostante il carico di lavoro ordinario che continua a gravare su Lampedusa», sottolinea il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, che conduce l' inchiesta con l' ipotesi di favoreggiamento dell' immigrazione clandestina, naufragio e omicidio plurimo. «I nostri militari hanno messo in campo tutta la loro professionalità e anche il loro cuore», aggiunge il pm. Nessuno dei passeggeri del barchino indossava il salvagente che sarebbe stato sufficiente a non annegare. Le operazioni di recupero delle salme partiranno nei prossimi giorni.
i minori della open arms portati a lampedusa
Ma le stragi non fermano le partenze dei migranti. Centottanta persone sono state soccorse nel Canale di Sicilia, circa 35 miglia a sud ovest di Lampedusa, in area Sar maltese. Anche stavolta il soccorso è scattato prima dell' alba con una chiamata da un telefono satellitare. Un aereo dell' operazione internazionale Eunavfor med ha individuato il barcone e ha allertato la centrale operativa di Roma.
La segnalazione è tata poi inoltrata alle autorità maltesi, che hanno assunto il coordinamento dell' operazione ma non hanno concesso un porto per sbarcare. L' Italia ha inviato due motovedette della Guardia Costiera e una della Guardia di Finanza giunte sul posto poco prima che il barcone affondasse. Stavolta, per fortuna, non c' era mare grosso.
Altre 176 persone, salvate nei giorni scorsi dalla Ocean Viking (tra loro 4 donne incinte e 33 minori, di cui 23 non accompagnati), sbarcheranno invece oggi a Taranto.
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