Carla Massi per “il Messaggero”
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Sorprende come la moda lentamente sia diventata una terapia. Una medicina che allontana lo stress, aiuta a concentrarsi e rallenta il declino cognitivo. La tendenza anni Settanta che ha riportato in voga maglioni e gilet fatti a maglia o all'uncinetto ha dato il via. Poi il lockdown, la scoperta da parte degli uomini di quella manualità che apparteneva al loro genere tre o quattro secoli fa e il riuscire ad abbinare il pezzo trendy e il fai da te.
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RELAX Una miscela che è diventata una pratica da poter leggere sotto diverse angolazioni. Quella della moda, appunto, che vuole borse, giacche e gonne con i quadrati ad uncinetto della nonna. Quella della riscoperta di una vecchia attitudine che ti fa creare regalando soddisfazione. E quella, oggi messa sotto la lente da diverse ricerche, che unisce ferri da maglia e uncinetto ad una pratica antistress. Quasi meditativa. I due sono simili sotto diversi aspetti: lavorare a maglia richiede di concentrarsi su un movimento che ripetiamo ancora e ancora, e quindi ci regala un momento di relax.
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Mentre si lavora si riduce la frequenza cardiaca e si abbassa la pressione già subito dopo pochi minuti. Non è un caso che, durante le Olimpiadi abbiamo visto, nella tribuna della piscina l'atleta inglese Tom Daley (medaglia d'oro nei tuffi sincronizzati da 10 metri)con la maglia in mano. Una passione che, oltre a rilassarlo, permette a Daley di fare anche della beneficenza: un maglione arcobaleno da lui realizzato, infatti, ha raccolto su una piattaforma di crowdfunding quasi 6 mila sterline in 14 giorni. Fondi destinati alla lotta contro i tumori al cervello, il male che colpì e uccise il padre di Daley nel 2011.
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LA PRESSIONE Un vezzo per farsi notare il portare l'uncinetto a bordo vasca? «Assolutamente no» risponderebbe Herbert Benson, docente di Medicina ad Harvard. Nel libro The Relaxation Response sostiene che il gesto ripetitivo del lavoro a maglia consente di abbassare il livello di epinefrina e norepinefrina. Sono queste, infatti, le sostanze che il nostro cervello produce quando è sotto stress. Lavorare a maglia o ad uncinetto ascoltando il tintinnio dei ferri come un mantra rilassante, stimola la zona prefrontale della corteccia cerebrale.
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«Cioè quella - spiega - abilitata ai pensieri superiori, permettendoci di astrarre il cervello dalle preoccupazioni». Il corpo si rilassa, la mente, concentrata sulla ripetizione dei gesti, allontana i pensieri ansiogeni, il battito cardiaco rallenta, la pressione si regolarizza e lo stress viene pian piano dimenticato.
La soddisfazione di veder crescere il lavoro nelle proprie mani e la consapevolezza di creare una cosa bella e utile è un potente motore di autostima. I movimenti coordinati e rapidi del lavorare a maglia avrebbero, inoltre, il potere di stimolare le connessioni neuronali del cervello: mantenendosi intatte più a lungo riescono a prevenire e rallentare alcune malattie degenerative tra cui l'artrite delle mani. Quando lavoriamo a maglia, eseguendo movimenti rapidi e ordinati, stimoliamo le connessioni neuronali del nostro cervello.
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Queste, perché stia bene, devono rimanere intatte. Se muoiono, lasciano la porta aperta a importanti malattie come la demenza. Secondo una ricerca dell'università di British Columbia in Canada il lavoro a maglia potrebbe aiutare chi soffre di anoressia e disturbi alimentari. Su un campione di ragazze affette da anoressia nervosa, il 74 per cento avrebbe dichiarato che imparare a lavorare a maglia allontana paure ed insicurezze legate alla malattia.
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L'intreccio tra questa terapia e la moda si è fatto ancora più stretto proprio quest' estate. In cui mini bikini, borse e mini cardigan fatti a mano (anche l'industria ha emulato quei modelli) impazzano. Dalle righe, ai fiori, ai bordi ondulati, ai fiocchi È così, si riesce ad abbandonare per un po' il cellulare e concentrarsi solo sul proprio cappello o golfino.
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NOSTALGIA «Non lasciamo spazio al vuoto, riempiamolo con attività creative» suggerisce Lucio Oldani psichiatra del Policlinico di Milano e grande appassionato di maglia. «E non trascuriamo - aggiunge - il potere terapeutico del creare un manufatto per donarlo». E, per il prossimo autunno la moda ci viene ancora incontro. Suggerendo di trovare conforto nella nostalgia, con soffici borse e gioielli che prendono ispirazione dal design vintage. Uncinetto fatto a mano, pezzi cimelio e finiture ispirate ai giocattoli.
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