Andrea Cappelli per Libero Quotidiano
alessandro borghese meme
È lo stesso filone inaugurato da Elsa Fornero nel 2012, quando a margine di un convegno a Milano pronunciò l'ormai celebre frase «i giovani non devono essere troppo choosy (schizzinosi, nda)».
Di davvero imperdonabile, in quella esternazione, c'è il ricorso snobistico alla lingua inglese. Per il resto, il concetto espresso dalla Fornero è stato ripreso e aggiornato decine di volte nel corso degli anni. L'ultimo a proseguire su questo solco è Alessandro Borghese, noto chef nonché volto televisivo di svariati programmi tra cui "4 ristoranti" (Sky Uno).
Intervistato dal Corriere, il cuoco ha ribadito un concetto già espresso mesi fa: i giovani non sono più disposti a fare sacrifici. E soprattutto, se si deve imparare un mestiere, si può anche lavorare senza essere pagati. Considerazioni schiette che, come prevedibile, hanno suscitato un vespaio, dividendo l'opinione pubblica. Se si contestualizzano le sue parole, però, ci si rende conto che Borghese non ha tutti i torti.
alessandro borghese
La premessa è che quest' ultimo gestisce da fine 2017 un ristorante a Milano: "Alessandro Borghese, il lusso della semplicità". «Sa cosa è successo lo scorso weekend?» esordisce il cuoco nella sua intervista; «quattro defezioni tra i ragazzi della brigata, da gestire all'ultimo minuto, e nessuno disposto a sostituire. Così a cucinare siamo rimasti io e il mio braccio destro: 45 anni io, 47 lui».
alessandro borghese bloccato in coda in autostrada
ATTEGGIAMENTI DELETERI il Al netto dei singoli casi, è evidente che etica e rispetto impongono di non tirare bidoni all'ultimo minuto, soprattutto quando c'è più bisogno del tuo lavoro. Che la disavventura occorsa a Borghese sia frutto del caso? Può darsi. Sta di fatto che lo chef, così come tanti altri professionisti in ogni ambito, lamenta da tempo questa deriva. Molti ragazzi «preferiscono tenersi stretto il fine settimana per divertirsi con gli amici. E quando decidono di provarci (a lavorare, nda) lo fanno con l'arroganza di chi si sente arrivato».
Tra gli atteggiamenti deleteri elencati da Borghese c'è anche la «pretesa di ricevere subito compensi importanti. Sarò impopolare ma non ho alcun problema nel dire che lavorare per imparare non significa essere per forza pagati. Io prestavo servizio sulle navi da crociera con vitto e alloggio riconosciuti. Stop.
Mi andava bene così: l'opportunità valeva lo stipendio». Il ragionamento si conclude così: «Vuoi diventare Alessandro Borghese? Devi lavorare sodo. A me nessuno ha mai regalato nulla. Mi sono spaccato la schiena, io, per questo lavoro che è fatto di sacrifici e abnegazione. Ho saltato le feste di compleanno delle mie figlie, gli anniversari con mia moglie. Ho nuotato con una bracciata sempre avanti agli altri perché amo il mio mestiere».
alessandro borghese meme
A onor del vero, si potrebbe obiettare che la retorica sui giovani lavativi, sulle nuove generazioni più flaccide di chi le ha precedute, è vecchia come il mondo e racchiude in sé uno stereotipo. Per ogni rampollo viziato che ha disertato le cucine di Borghese ci sono migliaia di giovani che pur di lavorare sono disposti a trasferirsi all'estero, prendendo in affitto cubicoli periferici pur di raggiungere i loro obiettivi. Stando al rapporto Istat del 2019 (fase pre pandemica) il numero di giovani italiani trasferitisi all'estero in cerca di opportunità è in continuo aumento (+4.5%, 122mila unità nel 2019), mentre il rapporto di Migrantes sugli italiani all'estero rileva che dai 3,1 milioni del 2006 si è passati ai 5.5 milioni attuali (+76.6%). E la maggior parte di essi è composta da diplomati «in cerca di un qualsiasi lavoro.
alessandro borghese 4 ristoranti
C'è un errore si legge nel rapporto- nella narrazione della mobilità recente, raccontata come quasi esclusivamente composta da altamente qualificati occupati in nicchie di lavoro prestigiose e specialistiche, quando invece a crescere sempre più è la componente dei diplomati alla ricerca all'estero di lavori generici».
DEDIZIONE E SACRIFICIO Dato a Cesare quel che è di Cesare, resta il fatto che Borghese ha ragione da vendere. Per ottenere qualcosa l'unica strada percorribile è quella della dedizione e del sacrificio. Scrostando via quell'atteggiamento di sufficienza che molti giovani manifestano verso i lavori manuali. Scomodando René Guénon, infatti, giova ricordare che gli artigiani sono gli eredi di chi, nelle società tradizionali, era in grado di manipolare la materia. Un'arte sopraffina, dal sapore esoterico, che vale la pena coltivare.
alessandro borghese alessandro borghese 4 ristoranti alessandro borghese 4 ristoranti ALESSANDRO BORGHESE alessandro borghese e moglie