barbiere con mascherina
Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
Sarà un percorso lento e graduale quello che ci porterà verso la normalità. Sarà soprattutto lungo. E cambierà, forse per sempre, le nostre abitudini. Perché nella fase 2, quella della convivenza con il coronavirus, ci sarà distanza tra estranei - fino a due metri - ma anche i rapporti con amici e parenti dovranno essere distaccati. A segnare l' andamento della nostra vita sarà l' indice R0, quello che indica il contagio.
Adesso oscilla tra 1,1 e 1: una persona ne contagia un' altra. Per la riapertura di negozi, bar e ristoranti dovremo arrivare stabilmente a 0,5. Per i luoghi affollati come le discoteche, le sale per eventi e convegni, gli stadi la quota da raggiungere è quella dello zero. Ecco perché esperti e politici si affannano a ripetere che «bisogna rispettare le misure di contenimento».
mascherine
Più rimaniamo distanti adesso, prima potremo ripartire. Ma le indicazioni sull' R0 - unico vero dato attendibile per il comitato tecnico scientifico che deve dare le indicazioni al governo - fanno ben comprendere quanto tempo ancora dovrà trascorrere prima di poter programmare le uscite da casa che non siano per fare la spesa, andare in farmacia o al lavoro. Certamente non accadrà prima di un mese perché bisognerà far passare le festività pasquali e i due lunghi ponti: quello del 25 aprile e del 1 maggio, da sempre occasione per gite al mare o in montagna, scampagnate e pranzi in famiglia.
Esattamente ciò che si deve in ogni modo evitare fino a quel «dopo», quando torneremo a vivere ma avremo abitudini molto diverse. Mascherine e guanti sono ormai tra gli oggetti che usiamo con più frequenza e per molti sarà impossibile - anche se non saranno resi obbligatori - farne a meno. Difficile pensare di potersi salutare con baci e abbracci. Ma già il fatto di potersi rivedere sembrerà a tutti una grande conquista.
DONNA CON LA MASCHERINA A MILANO
SMART WORKING E SICUREZZA IN SEDE PRESENZE AL MINIMO
In cima alla lista delle riaperture ci sono piccole e medie imprese, ma anche altre aziende che già dal 14 aprile potrebbero avere il via libera, sia pur con criteri molto rigorosi. Sono quelle che fanno da supporto ai settori alimentari e farmaceutici, comprese le meccaniche e di manutenzione. Il personale dovrà stare in smart working limitando al minimo le presenze negli uffici e comunque rispettando la distanza di almeno un metro tra le scrivanie. Meglio se tra le dotazioni ci sono i dispositivi di protezione e in ogni caso bisognerà rispettare le stesse regole qualora nelle sedi dovessero entrare persone esterne come i fornitori.
BAR E RISTORANTI, MASCHERINE AI CAMERIERI E DUE METRI FRA I TAVOLI
Bar e ristoranti rimangono in fondo alla lista di chi potrà ripartire, ma questo periodo di chiu-sura potrà essere utilizzato per riorganizzare e sistemare i locali. La prima regola riguarderà i banco-ni ai quali ci si potrà avvicinare mantenendo la di-stanza di un metro sia dai gestori, sia tra i clienti. Nelle sale si dovrà invece poter contare su distanze più ampie: almeno due metri tra i tavoli per garantire che il passaggio dei camerieri - che certamente do-vranno indossare guanti e mascherine - avvenga al-meno a un metro dagli avventori. Regole che varran-no anche per chi può contare sugli spazi all' aperto.
TRASPORTI, SEDILI ALTERNATI E CONTROLLI SUL NUMERO DEI PASSEGGERI
mascherine
I trasporti pubblici dovranno rimanere a «bassa frequentazione» e dunque si sta cercando un modo per intensificare i controlli anche quando l' affluenza dei cittadini in circolazione sarà aumentata. Tra le ipotesi c' è quella di ripristinare la figura del controllore a bordo che dovrà far rispettare la distanza tra i passeggeri, probabilmente utilizzando soltanto una seduta ogni due e comunque non facendo salire nella carrozza della metropolitana oppure a bordo degli autobus e dei tram più di un certo numero di persone. Una regola che sarà applicata anche ai treni.
CINEMA, STADI, CONVEGNI: IL NODO DELLE FILE ALL'INGRESSO
per ritornare a ballare oppure partecipare a eventi e convegni l' indice di contagio dovrà essere pari a zero. Il divieto di assembramento in vigore in questa prima fase di contenimento dell' emergenza durerà ancora a lungo e probabilmente fermerà per svariate settimane anche l' attività di cinema e teatri.
Il problema non riguarda infatti le sale - dove si può rispettare la distanza occupando una poltrona sì e due no - ma le file che si creano all' ingresso e i contatti tra gli spettatori all' interno. Per questo si sta comunque cercando una soluzione concordata che non metta ulteriormente in crisi il settore.
un uomo con la mascherina in mezzo ai piccioni a milano
NEGOZI, INGRESSI SCAGLIONATI IN BASE ALLA METRATURA
Se per i centri commerciali appare difficile poter prevedere una ripartenza, gli altri negozi potrebbero ottenere qualche concessione già a maggio. Le regole saranno le stesse attualmente applicate per i supermercati, le farmacie e gli altri esercizi commerciali ora in attività: entrate scaglionate dei clienti con numeri che variano a seconda della metratura dei locali e all' interno distanza di almeno un metro tra le persone. Non c' è al momento un elenco dei settori, né è chiaro se ci saranno scadenze diverse, ma certamente l' obiettivo che si vuole raggiungere è impedire che torni l' affollamento delle vie dello shopping.