Estratto dell’articolo di Simone Canettieri per “il Foglio”
fabio rampelli
[…] Giorgia Meloni, in piena manovra, tra le mille cose a cui deve pensare, ne ha una su cui continua a non decidere. E’ la scelta del candidato governatore nel Lazio. Casa sua. Voto a febbraio. Primo test – a braccetto con la Lombardia – sul governo. Sulla carta un mezzo rigore a porta vuota, visto che Pd e M5s vanno divisi. Secondo i sondaggi, la coalizione di centrodestra è avanti di venti punti.
Eppure la presidente di Fratelli d’Italia non decide. Ascolta. Fa riunioni. Vede i colonnelli del partito romano, che è abbastanza spaccato. L’ombra di Michetti, il rischio di sbagliare candidato, perseguita la premier.
GIORGIA MELONI FABIO RAMPELLI
“Dobbiamo puntare questa volta su un profilo conosciuto, soprattutto a Roma, oltre che nel resto del Lazio”, ha detto Meloni la settima scorsa durante una riunione con i vertici locali del partito […]. Tuttavia il nome […] continua a non uscire fuori.
[…] Il partito è spaccato su Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, maestro della premier e iniziatore di una generazione. Custode dell’ortodossia. Autorevole. Il quale però non è amatissimo da una parte del partito che si è allontanata dall’ala del gabbiano (come si chiamava la storica corrente ai tempi di Msi e An che ha poi impollinato FdI).
enrico michetti fabio rampelli
Rampelli è al momento anche l’unico big del partito, insieme a Giovanni Donzelli, a non aver ricevuto incarichi di governo. Meloni nella riunione della settimana scorsa ha detto una cosa in apparenza scontata: “Fabio è il più conosciuto. A Roma e nel Lazio”. Al che qualcuno dei presenti ha commentato con una punta di veleno: “E’ conosciuto anche per le cattiverie”.
Un ruolo che il vicepresidente della Camera non pensa di avere. Anzi, in cuor suo crede forse ci siano diversi ingrati nel partito che ha contribuito a fondare. Un classico, trasversale. Dunque, non se ne esce. Anche se la premier è consapevole che dovrà chiudere il prima possibile questa partita. E il suo nome al momento è proprio quello di Rampelli.
fabio rampelli
Gli altri papabili sono l’europarlamentare Nicola Procaccini e il deputato-questore Paolo Trancassini. Più remota la possibilità che alla fine spunti il nome di Chiara Colosimo, deputata in rampa di lancio. Di sicuro Meloni vuole una figura politica. Con il civico ha già dato, nel senso di Michetti.
Pietra di inciampo nella cavalcata della capa della destra italiana, assurto non solo a macchietta ma anche a paradigma di un fatto che faceva infuriare la premier in campagna elettorale: l’accusa di mancanza di classe dirigente. Ora che FdI è razza padrona, quale miglior occasione delle regionali del Lazio (quattro milioni di votanti) per affermarlo? […]
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