Andrea Greco e Vittoria Puledda per “la Repubblica”
giuseppe castagna
Il Banco Bpm si ricompra la joint venture Bpm Vita dai francesi di Covea. Una fabbrica prodotto che, ad onta del nome, finora era controllata all'81% dal partner assicurativo e solo al 19% da Piazza Meda. Che, con un esborso di 310 milioni (ma 120 torneranno come dividendo straordinario staccato dalla compagnia, al perfezionamento) si porta a casa il primo pezzo delle sue attività di bancassicurazione.
BPM VITA
È l'inizio di un progetto complessivo, annunciato con il piano strategico al 2024, e che vede il Banco intenzionato a internalizzare anche l'altra compartecipata - ben più grande - con Cattolica, la cui finestra di esercizio scatta il prossimo gennaio.
BPM VITA
Mossa attesa quindi, dal punto di vista strategico, ma che forse ha visto un'accelerazione, dopo che Crédit Agricole ha annunciato di aver comprato il 9,18% di Banco Bpm (oggetto ieri di un'informativa nel cda di Piazza Meda) e di cui proprio ieri è arrivata la comunicazione in Consob: il 6,47% è arrivato da Jp Morgan. È stata la banca americana, tradizionale advisor dei francesi in Italia, a costruire la prima parte del pacchetto complessivo, come aveva già detto Agricole, che nel comunicato aveva citato «un'operazione con una primaria banca internazionale».
axa
Ma in quel comunicato c'era già indicato anche altro, l'intenzione dichiarata di «ampliare l'oggetto della partnership strategica» con Banco Bpm, con cui da tempo c'è in essere la joint venture nel credito al consumo, con Agos (61% Agricole, 39% Banco). Ebbene, proprio la bancassicurazione è uno dei terreni più fertili di attività non strettamente creditizie, ma ben profittevoli per le banche. E secondo voci di mercato l'Agricole starebbe spingendo proprio per diventare il partner delle attività di bancassicurazione dei milanesi, forte anche del fatto che, in Francia, gestisce "in casa" le polizze agli sportelli, ed è leader di mercato.
giampiero maioli credit agricole
Per ora Banco Bpm ha internalizzato le attività di Covea (29 milioni di utili stimati nel 2023) e, appena potrà, farà la stessa cosa con le attività di Cattolica. Con un vantaggio già previsto nel piano industriale al 2024: si parte da una contribuzione di circa 12 milioni 2021 dalle attività di bancassicurazione e si arriva ai 125 stimati a fine piano, dopo le internalizzazioni. Non è detto però che a quella data si arrivi in solitudine, anche se lo schema adottato da Banco Bpm sembra replicare il modello Intesa Sanpaolo, con la divisione assicurativa al suo interno.
Covea
Ma nonostante le dimensioni ben più ridotte, la forza del Banco (oltre che nella rete nelle aree più floride del Paese) è proprio nelle fabbriche prodotto: il credito al consumo; gli accordi - azionari e di distribuzione con Anima nel risparmio gestito; le jont venture assicurative, di cui a breve entrerà in pieno possesso. Faranno parte del boccone prelibato cui guarda l'Agricole, diventato ora primo azionista della banca?
La via più redditizia, per la banca guidata da Giuseppe Castagna, sarebbe a quel punto di far partire una specie di asta sul mercato, alla ricerca del miglior offerente. Procedura ancor più indicata vista la quota rilevante che ora ha l'Agricole, e che ne fa una parte correlata.
giuseppe castagna banco bpm
Un potenziale antagonista, secondo indiscrezioni, è l'altro colosso francese Axa, che per Bloomberg sarebbe pronto a offrire fino a 1,6 miliardi per tutto il pacchetto bancassicurativo di Piazza Meda. Axa ha già un consolidato e importante rapporto di bancassicurazione in Italia, con Mps. Che, da qui a un paio di anni massimo, dovrà trovare un nuovo assetto (cosa che potrebbe mettere in discussione il contratto con Axa).
GIUSEPPE CASTAGNA
Ovvio che il flusso maggiore di commissioni (e alla fine di utili) deriva da una gestione "interna" delle polizze, come del resto ha annunciato ora di voler fare il Banco Bpm. Processo agevolato dal fatto che ormai il ramo vita (prioritario allo sportello) è quasi tutto di ramo terzo, cioè prodotti unit linked che di fatto sono finanziari, quindi le banche sanno ben farli.